Papa Francesco all'Angelus: "Non voltiamoci dall'altra parte"

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Così il Pontefice sugli scontri tra Israele e Hamas: Il Pontefice ha parlato anche della tregua a Gaza: "Oggi ringraziamo Dio perché tra Israele e Palestina c'è finalmente una tregua e alcuni ostaggi sono stati liberati"

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A mezzogiorno Papa Francesco ha recitato l'Angelus in collegamento dalla cappella di Casa Santa Marta. Ha invitato a non voltarsi dall'altra parte di fronte ai poveri, ai malati, ai carcerati, ai deboli. "Cari fratelli e sorelle, buongiorno! Oggi, ultima domenica dell’Anno liturgico e Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo, il Vangelo ci parla del giudizio finale e ci dice che esso sarà sulla carità", ha detto il Pontefice, in collegamento video dalla cappella di Casa Santa Marta, in una riflessione letta al suo posto da mons. Paolo Braida.  (IL PONTEFICE A VERONA IL 18 MAGGIO 2024 - IL PAPA HA L'INFLUENZA)

L'Angelus

E ancora: "La scena che ci presenta è quella di una sala regale, in cui Gesù, 'il Figlio dell’uomo' è seduto in trono. Tutti i popoli sono radunati ai suoi piedi e tra essi spiccano 'i benedetti', gli amici del Re. Ma chi sono? Che cos’hanno di speciale questi amici agli occhi del loro Signore? Secondo i criteri del mondo gli amici del re dovrebbero essere quelli che gli hanno dato ricchezze e potere, che lo hanno aiutato a conquistare territori, a vincere battaglie, a farsi grande fra gli altri sovrani, magari a comparire come una star sulle prime pagine dei giornali o sui social, e a loro egli dovrebbe dire: 'Grazie, perché mi avete reso ricco e famoso, invidiato e temuto'. Questo secondo i criteri del mondo. Secondo i criteri di Gesù, invece, gli amici sono altri: sono coloro che lo hanno servito nelle persone più deboli. Questo perché il Figlio dell’uomo è un Re completamente diverso, che chiama i poveri 'fratelli', che si identifica con gli affamati, gli assetati, gli stranieri, gli ammalati, i carcerati, e dice: 'Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me'. È un Re sensibile al problema della fame, al bisogno di una casa, alla malattia e alla prigionia: tutte realtà purtroppo sempre molto attuali". 

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"Ringraziamo Dio per la tregua a Gaza"

Il Pontefice ha parlato anche della tregua a Gaza: "Oggi ringraziamo Dio perché tra Israele e Palestina c'è finalmente una tregua e alcuni ostaggi sono stati liberati. Preghiamo che lo siano al più presto tutti: pensiamo alle loro famiglie. Che entrino a Gaza più aiuti umanitari, e che si insista nel dialogo: è l'unica via, l'unica via per avere pace. Chi non vuole dialogare non vuole la pace". Infine, sull'Ucraina: " "Ieri la martoriata Ucraina ha commemorato l'Holodomor, il genocidio perpetrato dal regime sovietico, che 90 anni fa causò la morte per fame di milioni di persone. Quella lacerante ferita, anziché rimarginarsi, è resa ancora più dolorosa dalle atrocità della guerra che continua a far soffrire quel caro popolo". 

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