La donna, alla quale era stata diagnosticata la demenza, si è spenta nella sua casa in Georgia. Ad annunciarlo è stato il Carter Center, l'organizzazione no-profit fondata insieme all’ex presidente Usa Jimmy Carter. Si è sempre battuta a sostegno della sanità mentale, lottando per facilitare l'accesso dei malati alle cure. “Fino a quando è stata al mondo, sapevo che c'era qualcuno che mi amava e mi sosteneva", ha detto il marito
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È morta a 96 anni Rosalynn Carter, ex first lady degli Stati Uniti. Ad annunciarlo è stato il Carter Center, l'organizzazione no-profit fondata insieme al marito - ed ex presidente Usa - Jimmy Carter. La donna si è spenta nella sua casa in Georgia. Rosalynn Carter, alla quale era stata diagnosticata la demenza, si è sempre battuta a sostegno della sanità mentale, lottando per facilitare l'accesso dei malati alle cure. Devota alle cause umanitarie internazionali, era rinomata per la sua schiettezza e il suo attivismo politico.
L’annuncio della morte di Rosalynn Carter
“La nostra co-fondatrice, l'ex first lady Rosalynn Carter, è morta oggi pomeriggio in Plains, Georgia. È morta in pace, con la famiglia al suo fianco", si legge in una nota del Carter Center. Nel comunicato, l’ex first lady è descritta come “appassionata sostenitrice della salute mentale, dell'assistenza e dei diritti delle donne”. Rosalynn e Jimmy Carter hanno fondato il Carter Center, un'organizzazione no-profit dedicata alla promozione dei diritti umani, nel 1982, poco dopo la sconfitta di Jimmy Carter nella corsa per la sua rielezione alla Casa Bianca contro Ronald Reagan. Pochi giorni fa il Carter Center aveva annunciato che Rosalynn Carter aveva iniziato cure palliative dopo anni di demenza e un periodo prolungato di deterioramento della sua salute.
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L’addio del marito Jimmy Carter
Anche il marito da mesi è sottoposto a cure palliative. Rosalynn Carter è stata sposata con Jimmy Carter per 77 anni ed è stata first lady durante l'unico mandato del marito come presidente degli Stati Uniti, dal 1977 al 1981. “Rosalynn è stata mia partner in qualsiasi cosa ho fatto. È stata la mia guida e il mio incoraggiamento quando ne ho avuto bisogno. Fino a quando è stata al mondo, sapevo che c'era qualcuno che mi amava e mi sosteneva", ha detto l'ex presidente dopo la morte della moglie. Quando era ancora alla Casa Bianca, invece, aveva definito Rosalynn Carter la sua "migliore amica, la mia perfetta estensione, probabilmente la persona più influente nella mia vita".
Ha rivoluzionato il ruolo da first lady
Rosalynn Carter ha rivoluzionato il ruolo della first lady nei suoi quattro anni alla Casa Bianca fra il 1977 e il 1981. A differenza di chi l'aveva preceduta, infatti, partecipava alle riunioni di gabinetto del marito e si esprimeva su temi controversi. La sua influenza era talmente forte che alcuni alla Casa Bianca la chiamavano la "co-presidente": "Sono più politica di mio marito", ripeteva spesso. Il suo viaggio in America Latina, solo quattro mesi dopo l'elezione del marito, è salito alle cronache: 7 Paesi in 13 giorni per spiegare la politica estera americana, con particolare attenzione ai diritti umani ma anche al traffico di droga. La sua volontà di ferro contrastava con il suo essere timida e con il suo accento del sud, in un mix che ha spinto i reporter dell'epoca a chiamarla "Steel Magnolia". Rosalynn Carter ha poi sposato alla Casa Bianca la causa della salute mentale e i problemi degli anziani. E quando i media non coprivano i suoi sforzi e le sue iniziative li criticava dicendo che volevano occuparsi solo di temi "sexy". Dopo la sconfitta di Carter nel 1980, e il conseguente passaggio del potere a Ronald Reagan, Rosalynn Carter è tornata senza grande entusiasmo a Plains, la piccola città dove la coppia era nata, si era sposata e aveva trascorso la maggior parte della vita. L'addio a Washington comunque non le ha impedito di continuare a battersi per le sue cause: con il marito ha fondato il Carter Center e ha scritto Helping Yourself Help Others, sulle difficoltà di prendersi cura degli anziani o di parenti in crisi.