Indi Gregory, avviato stop alle macchine che la tengono in vita. Scontro giudici Uk-Italia

Mondo
©Ansa

Sono iniziate da alcune ore le procedure per il distacco dei macchinari di sostegno vitale per la bambina di 8 mesi che è stata trasferita in un hospice. La piccola potrebbe restare in vita ancora per ore o qualche giorno. I medici di Nottingham hanno agito dopo l'ultimo via libera dato ieri dai giudici della Corte d'appello di Londra, nonostante l'opposizione dei genitori e l'offerta di trasferimento al Bambino Gesù di Roma sostenuta dal governo di Giorgia Meloni

ascolta articolo

Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie dal mondo

 

L’appello dei genitori per impedire il distacco delle macchine che la tengono in vita è stato rifiutato. Per Indi Gregory - la bimba inglese di 8 mesi affetta da una malattia mitocondriale che i medici del Queen's Medical Centre di Nottingham e i giudici britannici considerano irrimediabile - sono state avviate, già da alcune ore, le procedure per il distacco dei macchinari di sostegno vitale. Attualmente la bambina si trova in un hospice, di cui non è stato comunicato il nome, ed è ancora in vita. Lo fa sapere l'avvocato Simone Pillon che, insieme al portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus Jacopo Coghe, è in contatto con i legali inglesi e la famiglia della bambina. Alla bimba era infatti stata concessa in via eccezionale la cittadinanza italiana per permettere il trasferimento e le cure nel nostro Paese. I giudici britannici hanno comunque deciso di tirare dritti per la loro strada, nonostante l'irriducibile opposizione dei genitori della piccola e la battaglia legale dell'Italia per portarla al Bambino Gesù di Roma. Linea appoggiata dalla premier Giorgia Meloni, che aveva lanciato un appello formale al ministro della Giustizia e Lord Cancelliere della compagine Tory di Rishi Sunak, in cui aveva chiesto un intervento politico di moral suasion per "sensibilizzare le autorità giudiziarie" inglesi e permettere il trasferimento in Italia, "in nome della Convenzione dell'Aia del 1996". 

La procedura graduale

Il distacco dei macchinari vitali prevede una procedura graduale, con un ridotto supporto di ossigeno. La bambina potrebbe restare dunque in vita ancora per ore o qualche giorno, in base a come risponderà il suo organismo. "Indy Gregory per il momento è sopravvissuta all'estubazione e respira con la mascherina. Il protocollo prevede che la fornitura di ossigeno sia a tempo determinato. Prevede anche la sospensione delle cure e il divieto di rianimazione in caso di crisi. Seguiamo con apprensione", ha fatto sapere Pillon in serata. Stamattina prima dell'avvio delle procedure, Indi è stata portata all'Hospice in ambulanza, scortata dalla polizia che per sicurezza e ordine pubblico presidia la struttura.

Pro Vita & Famiglia: "Una sconfitta per l'umanità"

Vietare il trasferimento di Gregory in Italia è “una sconfitta per l'umanità, per la medicina, per la scienza e per la civiltà occidentale”, ha detto Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus che insieme a Pillon ha seguito il caso per la parte italiana. Si chiede che per il futuro si proceda a finalizzare un accordo bilaterale tra Roma e Londra: "Auspichiamo la promozione in tempi brevi di un accordo politico istituzionale bilaterale tra Italia e Regno Unito che permetta in futuro ai genitori che lo vogliano di portare i loro figli malati a essere curati in Italia per evitare vicende simili a questa". La sentenza con cui si chiude la vicenda, continua Coghe, "è stata presa sulla base di parametri di dignità della vita totalmente eutanasici che ci fanno ripiombare nei periodi più bui della nostra storia recente: una bambina oggi morirà per soffocamento non a causa della sua malattia ma perché un giudice ha impedito ai suoi genitori di aiutarla a respirare”. 

 

Il messaggio del Papa

Sul caso arriva anche un messaggio del pontefice. Papa Francesco "si stringe alla famiglia della piccola Indi Gregory, al papà e alla mamma, prega per loro e per lei, e rivolge il suo pensiero a tutti i bambini che in queste stesse ore in tutto il mondo vivono nel dolore o rischiano la vita a causa della malattia e della guerra", ha fatto sapere il portavoce del Vaticano, Matteo Bruni. 

Ricorso d'urgenza del Codacons

Nel caso si è inserito anche il Codacons, che in mattinata aveva presentato un ricorso d’urgenza al Tribunale civile di Roma per chiedere la sospensione dello stop ai macchinari. L’associazione ha ritenuto che, grazie alla cittadinanza italiana conferita a Gregory, l’Italia potesse essere legittimata a esprimersi sulla vicenda. Si lamentava la violazione di diverse norme, anche internazionali, che tutelano il diritto alla vita.

Una foto postata sul profilo Facebook Indi Gregory, 06 novembre 2023. Si è concluso in pochi minuti il Consiglio dei ministri convocato d'urgenza che ha conferito la cittadinanza italiana a Indi Gregory, una neonata inglese di 8 mesi gravemente malata per una patologia mitocondriale giudicata incurabile.  FACEBOOK INDI GREGORY  +++ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++ +++NO SALES; NO ARCHIVE; EDITORIAL USE ONLY+++NPK+++

vedi anche

Caso Indi Gregory, il padre: "Serve accordo Italia-Regno Unito"

I giudici inglesi negano le richieste dell'Italia

Meloni aveva tentato di portare la piccola a Roma facendo leva sullo spirito "di collaborazione che da sempre contraddistingue i due Paesi", sottolineando che sarebbe dovuto comunque succedere "in tempo utile perché Indi possa accedere" al protocollo terapeutico offerto dall'ospedale Bambino Gesù. Niente da fare: i giudici inglesi hanno liquidato come non in linea "con lo spirito della Convenzione dell'Aia" le istanze italiane, rivendicando alle corti del Regno il diritto di essere nelle condizioni migliori per valutare la vicenda "nell'interesse superiore" della piccola.

I precedenti

Il caso di Gregory richiama alla mente quello di Alfie Evans. Anche lui considerato inguaribile dai medici del Regno Unito, nel 2018 ottenne la cittadinanza lampo dal governo italiano di Paolo Gentiloni. Ma anche quella volta, i giudici britannici avevano stabilito che la sospensione del trattamento fosse la scelta migliore per il bimbo. Altre vicende simili sono quelle di Charlie e Isaiah Haastrup. Poi, l'anno scorso, è arrivato anche il caso di Archie Battersbee. Il 12enne era rimasto vittima di un incidente domestico che lo aveva ridotto in stato vegetativo, la famiglia aveva cercato di spostarlo in una casa di cura per lungodegenti, ma l’Alta corte di Londra si era opposta con sentenza: le sue condizioni erano così gravi che trasferirlo – come avevano riferito gli specialisti –non avrebbe fatto altro che accelerarne il decesso.

Una foto postata sul profilo Facebook Indi Gregory, 06 novembre 2023. Si è concluso in pochi minuti il Consiglio dei ministri convocato d'urgenza che ha conferito la cittadinanza italiana a Indi Gregory, una neonata inglese di 8 mesi gravemente malata per una patologia mitocondriale giudicata incurabile.  FACEBOOK INDI GREGORY  +++ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++ +++NO SALES; NO ARCHIVE; EDITORIAL USE ONLY+++NPK+++

vedi anche

Indi Gregory, cittadinanza italiana alla bimba inglese "incurabile"

Mondo: I più letti