I terroristi di Hamas hanno sparato con mortai e missili anticarro sulla strada che l'esercito israeliano aveva lasciato libera per permettere lo spostamento della popolazione dal nord al sud di Gaza. Lo ha riferito l'esercito israeliano aggiungendo: "Questo dimostra ulteriormente che Hamas sfrutta la popolazione di Gaza e le impedisce di agire nell'interesse della propria sicurezza". Altri 7 italo-palestinesi sono usciti da Rafah con le loro famiglie
Ministri degli Esteri arabi chiedono cessate il fuoco immediato
I ministri degli Esteri arabi sono pronti a "chiedere un cessate il fuoco immediato" a Gaza nel corso del vertice odierno ad Amman. Lo ha detto il ministero degli Esteri giordano in un post sui social media, scrive la Cnn. Durante l'incontro i ministri "affermeranno la posizione araba, che chiede un cessate il fuoco immediato e la consegna immediata e urgente di aiuti umanitari alla Striscia di Gaza", ha aggiunto il ministero, precisando che le discussioni vertono su "tutte le modalità per porre fine a questo pericoloso deterioramento della situazione che minaccia la sicurezza dell'intera regione". Il segretario di Stato americano Antony Blinken è ad Amman dove ha incontrato separatamente il ministro degli Esteri giordano, Ayman Safadi prima dell'incontro congiunto.
Resta alta tensione tra Israele e Hezbollah, '59 combattenti morti' dall'8 ottobre
Gli Hezbollah libanesi confermano la morte di due combattenti nelle operazioni delle ultime ore delle forze israeliane contro il sud del Libano. Per Hezbollah i due miliziani, dei quali hanno pubblicato immagini e nomi i media legati al gruppo, sono "martiri" caduti "compiendo il loro dovere di jihad nel cammino verso Gerusalemme".
Con loro sarebbero 59 i combattenti di Hezbollah morti dall'inizio delle tensioni al confine tra Israele e Libano, dopo il terribile attacco del 7 ottobre di Hamas in Israele. Il numero uno di Hezbollah, Hasan Nasrallah, ha detto ieri che "dall'8 ottobre la resistenza in Libano è coinvolta" nel conflitto.
Peskov: progressi in trattative per rilascio ostaggi russi
La Russia resta in contatto con tutte le parti del conflitto tra Israele e Hamas per conseguire il rilascio dei connazionali in ostaggio. Lo ha riferito il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, precisando che "si registrano alcuni progressi nei colloqui. Manteniamo il nostro dialogo con tutte le parti per il rilascio degli ostaggi con cittadinanza russa. Una decisione richiede un accordo di tutti i lati" ha detto Peskov. "Il dialogo non si è rivelato facile", ma "l'intento e' essere certi che i cittadini russi siano liberati".
Israele-Hamas, Crosetto: 'Siamo stati tra i primi ad agire per la pace'
"Gli imprenditori non cercano assistenzialismo, ma uguaglianza di opportunità. Il percorso per il pieno compimento dell'Insularità è ancora molto lungo e la strada irta di ostacoli perché, a oggi, non si vedono concrete applicazioni di questo traguardo: vogliamo rimanere Isola ma non isolati e non piu' prigionieri dell'isolitudine". Lo scrive la presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, in una lettera aperta rivolta al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della sua presenza oggi a Cagliari alle celebrazioni per la festa del 4 novembre. Nel documento Maria Amelia Lai elenca la corsa ad ostacoli di chi fa impresa oggi nell'isola: dal nodo del credito alla carenza infrastrutturale ai pesantissimi rincari dell'energia.
Media Libano: Haniyeh ha incontrato Khamenei in Iran
Il capo dell'ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, ha visitato Teheran pochi giorni fa e ha incontrato la Guida Suprema dell'Iran, Ali Khamenei. E' quanto ha riferito l'emittente libanese Al Mayadeen, citando una dichiarazione del rappresentante del Movimento islamico in Libano, Osama Hamdan.
'Israele ha usato due bombe da 1.000 chili a Jabaliya'
Israele ha usato due bombe da quasi 1.000 chili nell'attacco a Jabaliya, come dimostrano le immagini satellitari e i video dei crateri analizzati dal New York Times. Decine di civili sono rimasti uccisi e centiania feriti dalle bombe sganciate sul quartiere densamente popolato nel nord di Gaza con l'obiettivo, secondo l'esercito israeliano, di colpire un comandante e diversi combattenti di Hamas, nonché la rete di tunnel sotterranei utilizzati dal gruppo terroristico. Queste bombe, le seconde più grandi nell'arsenale israliano, di solito sono impiegate per colpire le infrastrutture sotterranee, ma il loro dispiegamento in un'area densamente popolata come Jabaliya è molto raro.
Ucraina, Zelensky: no pressioni alleati per negoziare con Mosca
Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy ha negato che gli alleati occidentali gli abbiano fatto pressioni affinche' negozi con Mosca, cosa che rifiuta. "Tutti conoscono la mia posizione, che coincide con la posizione della societa' ucraina Nessuno fa pressione, ne' i leader Ue né gli Stati Uniti. Per noi, ora sedersi con la Russia, parlare e dare qualcosa, questo non accadrà", ha assicurato il leader di Kiev, in conferenza stampa congiunta con il capo della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
Corteo Roma, fuori Italia da guerra e no armi
"Fuori l'Italia dalla guerra", "No alla guerra e alle spese militari. Fuori dalla Nato, Palestina libera" e "Nato, Ue, sionisti: cacciamoli via". Sono gli slogan scritti sugli striscioni esposti dai manifestanti pro Palestina e anti-militaristi arrivati a piazza Vittorio, a Roma, per il corteo che partirà tra poco alla volta di piazza San Giovanni. Alla manifestazione, promossa da Potere al Popolo, hanno aderito anche Rifondazione comunista, Unione popolare, Usb, movimenti di lotta per la casa, comunità palestinese e diverse organizzazioni studentesche tra cui Osa e il collettivo Cambiare Rotta.
Allarmi razzi da Gaza in comunità di Israele vicino Striscia
Da circa un'ora le sirene di allarme anti razzi da Gaza stanno risuonando nelle comunità israeliane a ridosso della Striscia. Lo fa sapere l'esercito.
Von der Leyen: 'Decisione Usa sugli aiuti all'Ucraina è sovrana'
"Gli Stati Uniti sono stati forti sostenitori dell'Ucraina fin dal primo giorno" dell'invasione russa, dimostrandosi "affidabili non solo nel sostegno finanziario ma anche nelle capacità militari. La decisione" su come procedere ora con gli aiuti a Kiev è "interna e sovrana". Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel corso di una conferenza stampa congiunta a Kiev con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. La numero uno dell'esecutivo comunitario ha riferito di aver avuto uno scambio su questo tema in occasione del vertice Ue-Stati Uniti svoltosi delle settimane scorse, in cui è stata spiegata la proposta della Commissione europea circa il sostegno da 50 miliardi di euro nel quadro della revisione del bilancio dell'Ue. "Abbiamo spiegato - ha detto - cosa facciamo e perché pensiamo che sia di fondamentale importanza che l'Ucraina abbia stabilità finanziaria e prevedibilità del bilancio".
Onu conferma: 'Colpita scuola che ospitava rifugiati nel nord di Gaza'
L'Unrwa conferma che è stata colpita una scuola gestita dall'Onu utilizzata come rifugio in un campo profughi nel nord della Striscia di Gaza. Juliette Touma, responsabile per le comunicazioni di Unrwa, ha confermato alla Cnn che "una delle scuole nel campo profughi di Jabaliya, nel nord della Striscia, è stata colpita questa mattina" e che la struttura "viene usata come rifugio Unrwa per famiglie sfollate".
Secondo il ministero della Salute di Gaza, controllata da Hamas, sono morte 15 persone e altre 70 sono rimaste ferite. Touma, riferisce la Cnn, ha spiegato che almeno un attacco ha colpito direttamente il cortile della scuola Al-Fakhoora dove erano state messe tende per le famiglie sfollate. Danneggiato anche il muro perimetrale della scuola, dove le donne stavano facendo il pane, ha aggiunto. La Cnn precisa di aver ottenuto immagini che mostrano danni, spargimento di sangue e vittime nel cortile della struttura. Al 12 ottobre, precisa l'emittente americana, la scuola di Al-Fakhoora ospitava circa 16.000 sfollati, ma non è chiaro quanti ve ne fossero attualmente.
Inviato Usa, 'ancora 400mila persone nel nord di Gaza'
Secondo l'inviato speciale Usa per il medio Oriente David Satterfield, nel nord di Gaza si trovano ancora fino a 400.000 persone. Lo riporta la Bbc. Parlando questa mattina ai giornalisti nella capitale giordana Amman, Satterfield ha detto che da 800.000 a un milione di persone si sono spostate verso il sud della Striscia, mentre 350.000-400.000 sono rimaste nel nord dell'enclave. Nelle ultime settimane, Israele ha detto ai residenti di evacuare il nord di Gaza e di spostarsi a sud, che ha designato come cosiddetta area sicura. Da allora, il nord è stato bersaglio di incessanti bombardamenti israeliani e di un'offensiva di terra, sebbene ci siano stati attacchi aerei anche nel Sud.
Blinken: 'Lavoro di agenzia Onu a Gaza è un'ancora di salvezza'
Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha espresso le sue condoglianze per la morte degli operatori umanitari delle Nazioni Unite a Gaza, uccisi nella guerra con Israele. Lo riporta la Bbc. Parlando ai giornalisti nella capitale giordana Amman, Blinken ha elogiato il "lavoro straordinario" dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), che ha definito "un'ancora di salvezza a Gaza". Blinken ha espresso ammirazione per il coraggio del personale delle Nazioni Unite prima di incontrare il commissario generale dell'Unrwa Phillipe Lazzarini. Da parte sua l'agenzia Onu ha reso noto di avere dato rifugio a quasi 700.000 persone in scuole gravemente sovraffollate e in altre strutture che gestisce a Gaza, e che 72 membri del suo personale sono stati uccisi dal 7 ottobre scorso.
Centinaia di persone a piazza Vittorio per la Palestina
Diverse centinaia di persone stanno arrivando a piazza Vittorio, a Roma, in vista del corteo pro Palestina che tra poco partirà per arrivare questa sera a piazza San Giovanni. Presenti le sigle della sinistra radicale: Potere al Popolo, Usb e Rifondazione Comunista.
'Crolla il sostegno a Biden tra gli arabo-americani'
Il sostegno a Joe Biden tra gli arabi-americani, il cui voto sarà cruciale negli Stati in bilico, è precipitato al 17% dall'inizio della nuova guerra in Medio Oriente. Nel 2020, il 59% degli arabi-americani stava con Biden, una percentuale scesa al 35% già prima dello scoppio della guerra a Gaza, come rilevato da un sondaggio dell'Arab American Institute. Non solo, è la prima volta dal 1997 che la maggioranza degli arabi-americani non si definisce democratica: il 32% si dichiara repubblicano e il 31% indipendente. Il 40% degli intervistati ha dichiarato, inoltre, che voterebbe per l'ex presidente Donald Trump, il 5% in più rispetto al 2020. Intanto la deputata democratica Rashida Tlaib ha accusato il presidente di "appoggiare il genocidio del popolo palestinese". "Il popolo americano non ci sta. Ce lo ricorderemo nel 2024", ha attaccato in un video su X.
Coordinatore israeliano per gli ostaggi fischiato dalle famiglie 'Sei una vergogna, vattene a casa'
Il coordinatore del governo israeliano per gli ostaggi Gal Hirsch è stato fischiato dalle famiglie davanti al ministero della Difesa a Tel Aviv. "Sei una vergogna", gli ha gridato una donna. "Cosa fai, vai a casa", ha urlato un'altra persona. Hirsch, che è stato nominato dal primo ministro Benyamin Netanyahu, è stato accusato di essere inefficace.
Blinken aggiunge tappa in Turchia alla missione nella regione
Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, andrà anche in Turchia nel quadro della missione che ieri lo ha portato in Israele e oggi in Giordania mentre prosegue il conflitto tra Israele e Hamas. Il Dipartimento di Stato Usa ha reso noto che Blinken ha aggiunto la tappa in Turchia, dove - come in Giordania - intende sottolineare l'importanza di proteggere le vite dei civili in Israele e nella Striscia di Gaza, controllata da Hamas, e insistere sulla necessità di facilitare una maggiore e costante fornitura di assistenza umanitaria salvavita per i civili di Gaza. Blinken, ha fatto sapere il portavoce Matthew Miller, discuterà inoltre dei "meccanismi urgenti" per arginare la violenza, calmare la retorica, ridurre le tensioni nella regione e riaffermerà l'impegno degli Usa a lavorare con i partner per creare le condizioni necessarie per una "pace duratura e sostenibile" in Medio Oriente, "che includa la creazione di uno stato palestinese".
Turchia richiama ambasciatore a Tel Aviv per consultazioni
La Turchia ha annunciato la decisione di richiamare l'ambasciatore a Tel Aviv per consultazioni sul "rifiuto da parte di Israele delle richieste di cessate il fuoco e sui continui attacchi contro i civili" a Gaza. Lo riporta Anadolu.