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Guerra Israele-Hamas, Papa: “Cessate il fuoco a Gaza, fermatevi!"

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Nuovo accorato appello del Pontefice per la pace in Terra Santa. "A Gaza si lascino spazi per garantire gli aiuti umanitari e siano liberati subito gli ostaggi. Nessuno abbandoni la possibilità di fermare le armi" ha detto Bergoglio durante l'Angelus

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Nuovo accorato appello di Papa Francesco per la pace in Terra Santa. "A Gaza si lascino spazi per garantire gli aiuti umanitari e siano liberati subito gli ostaggi. Nessuno abbandoni la possibilità di fermare le armi" ha detto Bergoglio durante l'Angelus. "Cessate il fuoco! Cessate il fuoco! Fermatevi, fratelli e sorelle. La guerra sempre è una sconfitta", ha invocato. "Non desistiamo – ha sottolineato ancora -. Continuiamo a pregare per la grave situazione in Palestina e in Israele e per le altre regioni della guerra”. E poi: “Ringrazio tutti che in tanti luoghi e in diversi modi si sono uniti alla giornata di digiuno, preghiera e penitenza che abbiamo vissuto venerdì scorso implorando la pace nel mondo” .

Il sinodo dei vescovi

In mattinata, nell’omelia della messa in San Pietro a conclusione della prima sessione del Sinodo dei vescovi, il Pontefice aveva invocato la Chiesa che “siamo chiamati a sognare. Una Chiesa che serva a tutti, che non esige mai una pagella di buona condotta ma accoglie, serve, ama. Una Chiesa dalle porte aperte che sia porto di misericordia”. "Penso a quanti sono vittime delle atrocità della guerra; alle sofferenze dei migranti, al dolore nascosto di chi si trova da solo e in condizioni di povertà; a chi è schiacciato dai pesi della vita; a chi non ha più lacrime, a chi non ha voce. E penso a quante volte, dietro belle parole e suadenti promesse, vengono favorite forme di sfruttamento o non si fa nulla per impedirle", ha aggiunto.

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"Chiamati a riflettere l’amore di Dio nel mondo"

Il Pontefice, ricordando il “più grande dei comandamenti” del Vangelo, osserva: “Esso lega l’amore per Dio a quello per il prossimo: significa che, amando i fratelli, noi riflettiamo, come specchi, l’amore del Padre. Riflettere l’amore di Dio, ecco il punto; amare Lui, che non vediamo, attraverso il fratello che vediamo“. Quindi, l’esempio della suora dei poveri: “Un giorno Santa Teresa di Calcutta, a un giornalista che le chiedeva se, con quello che faceva, si illudesse di cambiare il mondo, rispose: ‘Io non ho mai pensato di poter cambiare il mondo! Ho cercato soltanto di essere una goccia di acqua pulita, nella quale potesse brillare l’amore di Dio’. Ecco come lei, tanto piccola, ha potuto fare un bene così grande: riflettendo come una goccia l’amore di Dio”.  Da qui il monito: “Se a volte, guardando lei e altri santi, ci venisse da pensare che siano degli eroi inimitabili, ripensiamo a questa piccola goccia e ricordiamoci che anche noi siamo chiamati a riflettere l’amore di Dio nel mondo. Come? Facendo il primo passo, come fa Dio con noi: senza aspettare che si muovano gli altri, senza attendere che il mondo, la società e la Chiesa cambino, senza attendere o pretendere riconoscimenti. Allora, cari fratelli e sorelle, pensando all’amore di Dio che sempre ci precede, possiamo chiederci: io sono grato al Signore, che mi ama per primo?”.

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