Il ministro degli Esteri ha spiegato: “Stiamo lavorando per i nostri concittadini nella Striscia”. Dal punto di vista diplomatico, il governo è “favorevole a una tregua nei combattimenti”. E ha aggiunto: “Italia astenuta all’Onu per mancata condanna di Hamas”
“Stiamo lavorando per i nostri concittadini a Gaza, gli italiani che vivono nella Striscia sono pronti a uscire”. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, lo ha detto a Sky TG24, aggiungendo che dal punto di vista diplomatico, il governo è “favorevole a una tregua nei combattimenti” tra Israele e Hamas (LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI). Il titolare della Farnesina ha anche commentato l'astensione dell'Italia sulla risoluzione per la "tregua a Gaza" votata ieri all'Assemblea Generale dell'Onu. Tajani ha detto che "il testo non era per noi accettabile perché non c'era la condanna esplicita di Hamas e non c'era una tutela nel testo della possibilità di Israele di difendersi. Quindi non abbiamo votato contro, ma ci siamo astenuti perché non era in linea con la visione del governo italiano". Oltre a Roma si sono astenute, tra gli altri, anche Germania e Gran Bretagna.
Tajani: “Israele protegga i civili, Hamas non li usi come scudi"
"L'obiettivo è lasciare i civili fuori dai combattimenti, ma Israele ha il diritto di colpire le centrali di Hamas da dove partono i missili che colpiscono Israele, per impedire che partano altre operazioni", ha detto il vicepremier in collegamento con Sky TG24. "La reazione di Israele è legittima e mira ad andare a colpire le centrali militari di Hamas", ha sottolineato il titolare della Farnesina, che ha poi spiegato: "Certamente si tratta di un'azione militare non facile da parte dall'esercito israeliano, ma tutti abbiamo chiesto di fare grande attenzione al rispetto del diritto internazionale anche di guerra, per proteggere i civili. Da parte sua Hamas non deve usare gli ostaggi e i civili come scudi umani".
Tajani: “Italiani a Gaza non corrono alcun rischio ora”
“A Gaza ci sono 7 persone con passaporto italiano e 7 con doppio passaporto, con i loro familiari di passaporto palestinese”, ha detto Tajani. “Siamo riusciti a contattare qualcuno. Non sono in zone a rischio, si trovano al di là della zona rossa, alcuni vicini al varco di Rafah e proveremo al più presto a portarli in Egitto e da lì in Italia. Mentre i turisti italiani che sono in Egitto e in Giordania non corrono al momento alcun rischio. Abbiamo chiesto agli italiani che vivono nel Sud del Libano di lasciare quella parte del Paese”.
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Tajani: “Lavoriamo a livello diplomatico e per aiuti umanitari”
"Stiamo lavorando a livello diplomatico e pronti a fare la nostra parte per gli aiuti umanitari”, ha sottolineato il ministro degli Esteri Tajani a Sky TG24. "Lavoriamo anche perché si possa arrivare ad una soluzione che permetta di far arrivare aiuti umanitari", ha spiegato il titolare della Farnesina, aggiungendo che tra gli obiettivi c'è quello di evitare un'estensione del conflitto. "Non vogliamo che il conflitto si allarghi a Libano e Iran", ha detto.