Gaza, uccisa l'intera famiglia di un reporter di Al Jazeera in un raid israeliano. VIDEO

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Mentre era in onda proprio per raccontare gli attacchi israeliani senza sosta sulla Striscia, il giornalista palestinese Wael Al-Dahdouh ha scoperto di aver perso moglie e figli in un raid. "Quello che è successo è chiaro, si tratta di una serie di attacchi mirati contro bambini, donne e civili", sono state le sue parole tra le lacrime. Il cordoglio dei colleghi

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Quella di Wael Al-Dahdouh è solo una delle migliaia di storie strazianti che arrivano dalla striscia di Gaza. Il reporter di Al Jazeera, 53 anni, mentre era in onda proprio per raccontare gli attacchi israeliani senza sosta su Gaza (GLI AGGIORNAMENTI LIVE), ha ricevuto la tragica notizia che un raid ha sterminato tutta la sua famiglia: la moglie, la figlia e il figlio, entrambi minorenni, morti quando è stata colpita la casa in cui si erano rifugiati. Ennesime vittime di una guerra che ogni giorno accresce il suo bilancio di morti tra i civili. La famiglia si era infatti spostata a Sud della Striscia dopo aver lasciato la casa nel Nord in seguito all'ordine di evacuazione di Israele.

Il reporter: "Attacchi mirati contro bambini, donne e civili"

Wael Al-Dahdouh è un giornalista noto, capo dell'ufficio di Al Jazeera a Gaza. Un "giornalista veterano coraggioso", lo ha definito il direttore dell'emittente araba, Mohamed Moawad, annunciando la tragedia su X. In un filmato trasmesso dal canale, Al-Dahdouh entra nell'ospedale dei martiri di Al-Aqsa a Deir al-Balah per vedere coi suoi occhi l'orrore dei suoi familiari uccisi. Si accovaccia sui loro corpi, accarezza il volto del figlio adolescente Mahmoud. 
"Quello che è successo è chiaro, si tratta di una serie di attacchi mirati contro bambini, donne e civili", ha detto Al-Dahdouh mentre usciva dall'ospedale, sotto shock. "Stavo giusto riferendo da Yarmouk di un attacco simile", ha continuato secondo quanto riporta Al Jazeera. "Avevamo i nostri dubbi che l'occupazione israeliana non avrebbe lasciato andare queste persone senza punirle. E purtroppo è quello che è successo. E questa sarebbe l'area 'sicura' di cui parlava l'esercito di occupazione".  

Il comunicato di Al Jazeera

Alcuni membri della famiglia di Al-Dahdouh, inclusa una nipote piccola, sono sopravvissuti all'attacco alla casa in cui alloggiavano nel campo profughi di Nuseirat, a sud di Wadi Gaza. Ma in serata alcuni ancora mancavano all'appello e si cercava tra le macerie. "L'assalto indiscriminato da parte delle forze di occupazione israeliane ha provocato la tragica perdita della moglie, del figlio e della figlia di Al-Dahdouh, e il resto della sua famiglia è sepolto sotto le macerie", è il duro comunicato di Al Jazeera Media Network per l'accaduto.  

Il cordoglio dei colleghi

"È straziante riferire sulla famiglia di Wael e vedere quanto sia distrutto. Lui calma tutti. Ci parla come un fratello maggiore, non solo come un capoufficio", sono le parole di Youmna Elsayed, corrispondente di Al Jazeera nella Striscia. "Non ha lasciato Gaza City. E' rimasto, nonostante tutte le minacce". E nonostante il rischio di morire: secondo le fonti palestinesi, oltre 20 reporter sono morti durante la nuova guerra tra Israele e Hamas. Ma Al-Dahdouh "non si è fermato per 19 giorni consecutivi", ha sottolineato la collega. "Ha detto che doveva essere qui a Gaza City, per raccontare di queste persone che vengono bombardate ogni giorno". Un orrore che non ha solo documentato, ma ha provato anche sulla sua pelle.

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