L'ambasciatore israeliano all'Onu, Gilad Erdan, ha chiesto un passo indietro da parte del segretario generale delle Nazioni unite, dopo che quest'ultimo ha affermato che gli attacchi di Hamas non sono arrivati dal nulla. "L'Europa avrà i terroristi alla porta", ha aggiunto il ministro degli Esteri Eli Cohen. L'esercito israeliano è pronto per l'invasione di terra di Gaza e prenderà la decisione "con il potere politico", ha detto, invece, il capo di Stato maggiore dell'esercito, Herzi Halevi
Guterres insiste: "Cessate il fuoco umanitario immediato"
Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha insistito per un "cessate il fuoco immediato" a Gaza. Guterres ha poi deplorato le "chiare violazioni del diritto umanitario internazionale" nella zona di Gaza.
Israele attacca cellula Hezbollah in Libano
L'esercito israeliano ha rivendicato di aver distrutto "una cellula terroristica", e le armi che aveva a disposizione, con un raid aereo in territorio libanese nell'area di Har Dov. Lo riferiscono le Forze di difesa israeliane (Idf), aggiungendo che è stata anche bombardata la fonte dei lanci di armi anti carro contro il kibbutz Manara, vicino al confine col Libano. Nessuno è rimasto ferito nei bombardamenti dal Libano contro l'aea di kibbutz.
Hezbollah: "30 combattenti uccisi in 16 giorni di guerra"
Sono 30 i combattenti di Hezbollah uccisi in azioni contro Israele in operazioni militari nel sud del Libano condotte dall'8 ottobre a oggi. E' quanto risulta da un conteggio fatto sulla base dei necrologi diffusi dallo stesso Partito di Dio filo-iraniano e dai funerali di "martiri" svoltisi nel sud del Libano in queste ultime settimane. Hezbollah oggi ha annunciato l'uccisione di altri due combattenti in azioni contro l'esercito israeliano.
Biden: "Usa impegnati a garantire diritto popolo palestinese a autodeterminazione"
Google disattiva info su traffico in Israele e Gaza
Google ha deciso di disattivare le informazioni sul traffico in tempo reale in Israele e Gaza sulle sue app Maps e Waze come precauzione di sicurezza durante il conflitto in corso. Lo riferisce Bloomberg citando una dichiarazione di un portavoce di Google. "Come abbiamo fatto in precedenza in situazioni di conflitto e in risposta all'evolversi della situazione nella regione, abbiamo temporaneamente disabilitato la possibilita' di vedere le condizioni del traffico in tempo reale per rispetto della sicurezza delle comunità locali". Secondo il sito, la richiesta è stata avanzata dall'esercito israeliano per non rivelare i movimenti delle truppe. In ogni caso, le persone alla guida riceveranno le previsioni dell'orario di arrivo in base alla posizione. GeekTime ha riferito che anche Apple avrebbe sospeso i suoi servizi analoghi ma non e' stato ancora confermato.
Erdogan a Putin: "Silenzio dell'Occidente su Gaza peggiora la crisi"
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha discusso con l'omologo russo Vladimir Putin del conflitto in Israele e Palestina. "Il silenzio dei Paesi occidentali ha portato la crisi umanitaria a Gaza a livelli incontrollabili", ha detto Erdogan a Putin durante la telefonata, aggiungendo che la Turchia continuerà con i suoi sforzi per cercare di riportare tranquillità nella regione, riporta la presidenza della Repubblica di Ankara.
Mo: riunione consiglio sicurezza Onu, parteciperà anche Cohen
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si riunirà questa sera ora italiana sulla situazione del Medio Oriente in seguito all'attacco di Hamas ad Israele lo scorso 7 ottobre. Alla riunione parteciperà anche il ministro degli Esteri israeliano, Eli Cohen. Tra gli altri ci saranno anche il segretario di Stato Usa, Antony J. Blinken e il ministro degli Esteri francese, Catherine Colonna.
Nel corso della riunione, ha spiegato il ministero degli Esteri francese, Colonna ribadirà la volontà di Parigi di coinvolgere il Consiglio attorno a principi condivisi: la condanna senza equivoci degli attacchi terroristici di Hamas contro Israele, la liberazione degli ostaggi, la protezione dei civili, il rispetto da parte di tutti del diritto umanitario internazionale e la necessità di svolgere tutti gli sforzi possibili per prevenire una deflagrazione in tutto il Medio Oriente. La Francia difenderà l’introduzione di una tregua umanitaria, che potrà portare anche a un cessate il fuoco, una tregua necessaria per consentire la distribuzione degli aiuti alle popolazioni civili.
Oms: "A Gaza fermi 6 ospedali senza carburante, migliaia a rischio della vita"
"Il sistema sanitario di Gaza si disintegra". E' l'allarme lanciato dall'Organizzazione mondiale della sanità che informa in una nota di non essere in grado di distribuire carburante e forniture sanitarie essenziali e salvavita ai principali ospedali nel Nord di Gaza, per la mancanza di garanzie di sicurezza. Da qui il nuovo appello per "un cessate il fuoco umanitario immediato".
Preoccupa la mancanza di scorte mediche e carburante e le conseguenze di queste carenze sono già visibili, evidenzia l'agenzia Onu: "Oltre agli ospedali che hanno dovuto chiudere a causa di danni e attacchi, sei ospedali in tutta la Striscia di Gaza si sono già fermati per mancanza di carburante. A meno a che non vengano consegnati con urgenza" gli aiuti e i rifornimenti necessari "migliaia di pazienti vulnerabili rischiano la morte o complicazioni mediche, dal momento che servizi cruciali smettono di funzionare a causa della mancanza di energia elettrica. Tra questi figurano mille pazienti dipendenti dalla dialisi, 130 neonati prematuri che necessitano di una serie di cure e pazienti in terapia intensiva o bisognosi di un intervento chirurgico che dipendono da una fornitura stabile e ininterrotta di elettricità per sopravvivere".
"Esercito pronto per operazione, decideremo con i politici"
L'esercito è pronto per l'invasione di terra di Gaza e prenderà la decisione "con il potere politico". Lo ha detto il capo di stato maggiore dell'esercito Herzi Halevi, citato dai media. Halevi ha detto che ci sono state "considerazioni tattiche e anche strategiche" che hanno dilazionato l'offensiva di terra ma che hanno consentito all'esercito di prepararsi al meglio. "Stiamo facendo tesoro di ogni minuto - ha detto in una conversazione con i giornalisti sul fronte sud davanti Gaza - per essere meglio preparati. "Ed ogni minuto che passa sull'altro lato, colpiamo il nemico ancora di più, uccidendo i terroristi, distruggendo le infrastrutture e raccogliendo più intelligence".
Capo di stato maggiore Idf: "Pronti per offensiva a Gaza, ritardata per fattori strategici"
"Siamo pronti per l'offensiva di terra a Gaza e prenderemo una decisione a livello politico per quanto riguarda la forma e la tempistica". Ad affermarlo, secondo quanto riferisce 'The Times of Israel, è il capo di stato maggiore dell'Idf, il tenente generale Herzi Halevi. "Ci sono considerazioni tattiche e persino strategiche che hanno ritardato l'offensiva di terra, ma che hanno consentito all'Idf di prepararsi al meglio", ha spiegato Halevi.
"Stiamo sfruttando ogni minuto per essere ancora più preparati", ha sottolineato rilevando che intanto "il nemico viene colpito, distruggiamo infrastrutture e raccogliamo informazioni per la fase successiva".
Haaretz: "Scontro Netanyahu-Gallant non è ricetta per sana leadership"
Ci sono tensioni fra il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu e il suo ministro della Difesa Yoav Gallant. Lo scrive Haaretz, notando come sia anche questa una delle ragioni del rinvio dell'operazione di terra a Gaza, oltre all'attesa per un possibile accordo per il rilascio degli ostaggi.
Gallant si pone come falco di destra e la notizia che voleva condurre un attacco preventivo contro gli hezbollah libanese è stata fatta filtrare sul New York Times questo weekend. D'altra parte Netanyahu non ha perdonato a Gallant la sua posizione contro la riforma giudiziaria lo scorso marzo e sta cercando un capro espiatorio per il disastro dell'attacco di Hamas il 7 settembre. "Questa non è certo la ricetta per una sana leadership in tempo di guerra", nota Haaretz.
Secondo persone a lui vicine, Netanyahu sostiene l'incursione di terra, ma non ha ancora preso la decisione finale sulla data e il formato. Per cercare di capire cosa pensi è anche interessante notare che diversi influenti account sui social notoriamente vicini a Netanyahu insistono sulla necessità di una campagna di bombardamento dei tunnel diGaza prima dell'incursione di terra. L'obiettivo dichiarato è la salvaguardia della vita dei soldati ma, mentre l'aviazione sta già pesantemente bombardando la Striscia, "la vera intenzione è di lasciar spazio di manovra per il grande capo, Netanyahu", osserva il giornale.
Media: "Erdogan mette alla porta i leader di Hamas"
La Turchia ha chiesto ai rappresentanti di Hamas, ospitati per anni sul proprio suolo, di lasciare il Paese. A riportare la notizia il portale Middle East Eye, secondo cui il malcontento di Ankara si sarebbe palesato all'indomani dell'attacco sferrato dal Movimento islamico nei confronti dei civili israeliani lo scorso 7 ottobre, spingendo molti esponenti del gruppo a lasciare un Paese che ha rappresentato per anni un approdo sicuro. Il governo turco non considera Hamas una organizzazione terroristica, tuttavia nè il presidente Recep Tayyip Erdogan nè il ministro degli Esteri Hakan Fidan hanno gradito i video di celebrazione dell'attacco - con protagonista il leader politico del Movimento, Ismail Haniyeh - girati a Istanbul e diffusi su Internet. Sono risultate indigeste ad Ankara anche le interviste rilasciate su suolo turco da esponenti di Hamas, come Saleh al Arouri e Khaled Meshal, in cui si glorificava l'azione militare del 7 ottobre e si giustificava il massacro e il rapimento dei civili. In base a quanto riporta Middle East Eye, gli esponenti di Hamas sono stati letteralmente messi alla porta. Rimane il dubbio su cosa accadra' in futuro e se sarà concesso loro di rientrare. Gli esponenti del gruppo infatti usano la Turchia come un porto sicuro cui approdare e da cui muoversi. Negli ultimi giorni, negoziati hanno avuto luogo in Qatar e la loro partenza potrebbe essere solo momentanea. Resta tuttavia il fastidio di Ankara: al di là del riavvicinamento tra Turchia e Israele, che solo lo scorso anno hanno riattivato le proprie relazioni diplomatiche, il governo turco considera terrorismo qualsiasi forma di attacco nei confronti dei civili. Una linea rossa che Hamas ha varcato e per cui ora potrebbe pagare le conseguenze.
Procuratore Israele: "A Hamas 90 giorni di arresto senza avvocato"
Il procuratore generale di Israele Galia Baharav-Miara ha approvato oggi un regolamento d'emergenza che consente di estendere a 90 giorni l'arresto dei terroristi di Hamas senza accesso a un avvocato. Tuttavia, la decisione è soggetta all'approvazione di un giudice della Corte distrettuale. Finora i terroristi potevano essere arrestati senza accesso a un avvocato per un massimo di 60 giorni. Secondo il parere del procuratore generale, la necessità di questa estensione deriva dalla complessità dell'interrogatorio degli appartenenti a Hamas, a causa del loro attacco senza precedenti a Israele. Inoltre, secondo il parere legale, i terroristi arrestati possiedono molte informazioni preziose e si teme che permettere loro di incontrare gli avvocati possa inficiare gli interrogatori.
Razzo da Gaza colpisce casa israeliana in Cisgiordania
Un'abitazione israeliana è stata danneggiata dopo che un razzo lanciato dalla Striscia di Gaza è caduto nell'insediamento di Alfei Menashe, nel nord-ovest della Cisgiordania. Tre case nell'insediamento situato sul confine occidentale della Seam Line sono state danneggiate. Lo ha riferito l'esercito citato dai media israeliani. Le sirene d'allarme hanno risuonato nel primo pomeriggio nel centro di Israele e in Cisgiordania per un pesante lancio di razzi dalla Striscia. L'allarme è stato attivato da Rehovot e Nes Ziona attraverso Elad e Rosh Ha'ayin fino alla regione di Sharon, dove sono stati informati i residenti di Elkana, Etz Ephraim e altri per cercare riparo. Anche ai residenti di una serie di insediamenti nella regione di Samaria è stato detto di cercare rifugio. Nessuna vittima è stata segnalata per il momento.
Fratoianni: "Hamas criminale ma ciò che sta accadendo a Gaza è terribile"
"Non c’è alcun dubbio che occorra garantire la sicurezza allo Stato di Israele e al suo popolo, ma per farlo occorre garantire ai palestinesi di poter vivere nel territorio dello Stato di Palestina senza occupazione militare israeliana e senza il proliferare degli insediamenti illegali dei coloni. E bisogna far sì che quello che sta accadendo in queste ore con la risposta militare di Israele non si traduca in una terribile e drammatica punizione collettiva. Hamas ha compiuto un crimine di guerra e contro l’umanità, possiamo e dobbiamo usare tutti gli aggettivi necessari. Quello che sta accadendo in queste ore a Gaza però è terribile". Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni in collegamento da Montecitorio con L’Aria che Tira su La7.
"Bisogna che qualcosa si fermi - prosegue il leader di SI - e che ci sia un cambio di passo, servono aiuti umanitari a quella popolazione civile, perché la punizione collettiva rischia di tradursi non solo in un’altra tragedia umanitaria ma anche in un elemento che non aiuterà Israele a vivere più sicura. Ed è quello che noi non vediamo: in queste ore noi sappiamo quasi tutto della strage compiuta da Hamas, non sappiamo quasi nulla delle migliaia di morti e di molti bambini a Gaza. E questo è un problema che riguarda anche noi".
Lula: "Hamas terrorista ma Israele non uccida milioni di innocenti"
Il presidente Luiz Inácio Lula da Silva ha detto oggi di essere "stanco di chiamare" altri leader per parlare di pace, ma ha assicurato che continuerà a chiedere la fine delle ostilità tra Israele e Hamas in Medio Oriente. "Ho già parlato con i presidenti di Israele, Palestina, Iran, Turchia, Unione Europea, ieri ho parlato con Putin, ora parlerò con Cina, Sud Africa e Qatar", ha commentato il presidente nel suo programma radiofonico "Conversazione con il presidente". "Non è perché Hamas ha commesso un atto terroristico contro Israele che Israele deve uccidere milioni di persone innocenti", ha aggiunto Lula, che ha anche chiesto che sia garantita la fornitura di energia agli ospedali della Striscia di Gaza e che non vengano uccisi i bambini da entrambe le parti del conflitto. Il presidente ha affermato quindi che la sua priorità è salvare i brasiliani nella Striscia di Gaza. "Il nostro aereo presidenziale attende al Cairo", ha dichiarato.
Sirene suonano a est di Tel Aviv
Sirene d'allarme stanno risuonando in tutte le aree a est di Tel Aviv le nei pressi dell'aeroporto Ben-Gurion. Lo riferisce 'The Times of Israel' che parla di razzi sparati da Gaza. Sirene d'allarme hanno risuonato anche a Beersheba.
L'italiana rimasta nel kibbutz: "Temo Hezbollah, io per la pace ma eliminare Hamas"
"Anche se insegno il dialogo e la pace, penso che Hamas debba essere eliminato e che Israele debba entrare a Gaza". Angelica Calò Livne, italiana sposata con un israeliano, vive da quasi mezzo secolo in un kibbutz a un chilometro e mezzo dal confine con il Libano, dove anni fa ha lanciato il suo progetto del Teatro Arcobaleno, che coinvolge ragazzi arabi e israeliani, ebrei e musulmani. All'Adnkronos racconta il trauma di queste settimane, la paura di un'infiltrazione di Hezbollah dal Libano come quella di Hamas da Gaza il 7 ottobre e della solidarietà del ministro degli Esteri Antonio Tajani, che oggi si è collegato via zoom con gli altri italo-israeliani del kibbutz, ai quali ha chiesto di "stare molto attenti".
"L'operazione di terra a Gaza serve per evitare altre vittime civili tra i palestinesi - dice Calò, che ha quattro figli maschi, di cui tre arruolati - Io non vorrei che entrassero, perché è pieno di mine, trappole, covi e tunnel, ma ci hanno già colpito abbastanza. Continuano a trascinarci in una guerra che non vogliamo, ma non possiamo non rispondere". Nata a Roma, dove ha vissuto fino a 20 anni, resta nel kibbutz di Sasa, dove fino alle settimane scorse vivevano in 450, mentre ora sono rimasti in 40, di cui 6 italo-israeliani, tre dei quali impegnati nella sicurezza della comunità e tre nella raccolta delle mele, che "è l'unica nostra entrata per il prossimo anno" e a cui collaborano anche "alcuni nostri amici arabi".
Isw: "Le milizie palestinesi continuano gli attacchi dalla Striscia di Gaza verso Israele, mentre gli attacchi aerei dell'IDF hanno preso di mira gruppi militanti palestinesi affiliati ad Hamas a Gaza"
Emiro Qatar: "Basta bombardamenti, inaccettabile ok a licenza di uccidere Israele"
"Adesso basta" : "È inaccettabile che a Israele venga dato il via libera incondizionato e una libera licenza di uccidere". Ad affermarlo è l'Emiro del Qatar Sheikh Tamim bin Hamad Al-Thani secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa statale 'Qna' che ha esortato Israele a porre fine ai suoi pesanti bombardamenti sulla Striscia di Gaza in risposta all'attacco di Hamas in Israele dello scorso 7 ottobre. "L'occupazione e l'assedio" degli israeliani non possono essere ignorati, sottolinea l'Emiro. "Ai nostri tempi, non dovrebbe essere consentito bloccare l'accesso all'acqua e trattenere medicinali e cibo come arma contro un'intera popolazione".
Tamim ha affermato che lo spargimento di sangue deve finire e che ai civili devono essere risparmiate le conseguenze degli scontri militari.