Guerra Medioriente, portavoce IDF a Sky TG24: "Neanche pensiamo ad una tregua"

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Liliana Faccioli Pintozzi

Liliana Faccioli Pintozzi

"Non stiamo neanche discutendo di un cessate il fuoco" spiega il portavoce dell’Esercito Israeliano, Peter Lerner, a Sky TG24, sottolineando che l’opzione di un intervento di terra a Gaza rimane sul tavolo e che l’obiettivo è distruggere Hamas. E dei video degli ostaggi dice: "Sono terrorismo psicologico, ne arriveranno altri"

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"Il governo d'Israele ha deciso di distruggere tutte le capacità di Hamas, non solo quelle militari. Lo faremo portando avanti tre obiettivi fondamentali" Lo ha spiegato Peter Lerner, il portavoce dell’Esercito Israeliano, a Sky TG24. "Prima di tutto, il controllo dell'area di confine per essere certi non ci siano più terroristi nei nostri territori. È un processo molto lungo e duro perché abbiamo anche dei lupi solitari e questo è una grande preoccupazione. Il secondo obiettivo è il ripristino di una barriera fisica per evitare che i terroristi possano arrivare ed evitare che possano scappare verso Gaza dopo aver commesso eventuali attacchi. Il terzo pilastro della nostra strategia, quello in cui siamo oggi, è l'offensiva aerea che ha luogo in tutta la Striscia di Gaza, ma in modo particolare nell'hub delle infrastrutture terroristiche che è Gaza City e l'area settentrionale della Striscia".

Anche l'opzione di usare le forze di terra è una delle nostre idee. L'obiettivo è quello di distruggere Hamas come istituzione, ma anche come organizzazione, visto che è stata in grado di creare un vero e proprio “sistema”. Questo è il focus della nostra missione, cercheremo di distruggere questa costruzione, questa sorta di “società”. Spero che ce la faremo. Il governo non ci ha dato limiti temporali, non c'è un calendario particolare, ma immagino si tratterà di un'operazione abbastanza lunga, con tante difficoltà, tante sfide da raccogliere. Se sarà un'operazione di terra avremo grosse sfide sul terreno.

Per quanto riguarda gli attacchi aerei vogliamo che siano efficaci sul lungo termine, senza dimenticare l'importanza dell'aspetto umanitario. Mettere insieme questi tre aspetti è una grande sfida. Una cosa però è chiara: Hams non sarà mai in grado di utilizzare la Striscia di Gaza per continuare a uccidere, massacrare e macellare delle persone, degli israeliani. Questo non deve essere permesso. Il mondo deve accettarlo e deve sostenerci in questo sforzo" (LIVE GUERRA ISRAELE-HAMAS).

Questo vuol dire che è impossibile pensare a un cessate il fuoco fino a quando non raggiungerete questo obiettivo?

Noi non stiamo minimamente discutendo di un “cessate il fuoco” o di una tregua. Noi abbiamo capito di essere all'inizio di una missione che credo sarà lunga perché Hamas ha concentrato le proprie capacità all'interno di un contesto civile. Per questo motivo ci aspettiamo una guerra decisamente

difficile che bisogna assolutamente combattere in modo deciso e risoluto. Non possiamo accettare questo tipo di terrorismo che uccide e, mi perdoni il termine, macella dei bambini. Questo non è umano. Noi non dobbiamo e non possiamo permettere che questo succeda.

 

Hamas ha diffuso un primo video di un ostaggio, una ragazza franco-israeliana. Secondo l'Iran, Hamas sarebbe disposta a rilasciare gli ostaggi se Israele fermasse i raid, lei crede che questa affermazione possa essere credibile e quali garanzie, in caso, vorreste?

Ho visto immagini che spezzano il cuore. Maya Sham è una giovane donna che era andata semplicemente a passare una serata a un festival di musica, di pace e di speranza con dei suoi amici. Alcuni sono stati rapiti come lei, alcuni non solo tornati a casa. Quello di Hamas è terrorismo psicologico puro e questo fa male a tutti e causa in tutti noi una risposta emotiva senza precedenti. Bisogna osservare molto da vicino Hamas. Ci aspettiamo che ci possono essere degli altri video di questo tipo purtroppo. Non posso commentare la questione ostaggi perché c'è grande sensibilità per rispetto nei confronti delle famiglie. Quello che serve è riprendere questi ostaggi. Devono lasciarli andare. E noi dobbiamo riprenderli.

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