Lei in Ucraina, la figlia in Israele: la telefonata durante la guerra tra Anna e Sasha
MondoE’ diventata virale, sui social, la storia raccontata dalla blogger, scrittrice ed ex giornalista ucraina Anna Gin, la cui figlia, Sasha, era scappata un anno fa dall’Ucraina per costruirsi un futuro in Israele. Ma ha trovato anche lì l’orrore del conflitto. Mentre la mamma, da Kharkiv, vive le stesse sensazioni
Una storia d’amore, un filo (metaforico e telefonico) che unisce una madre ad una figlia. Sullo sfondo della guerra. "Il mondo deve essere impazzito se a metà del XXI secolo, quando una madre parla al telefono con la figlia, entrambe le loro voci sono coperte dal suono delle sirene anti-aereo, ma una si trova a Kharkiv e l'altra a Tel Aviv". Con queste parole, postate su Facebook, la blogger, scrittrice ed ex giornalista ucraina Anna Gin, blogger, scrittrice ed ex giornalista ucraina, ha raccontato alcuni giorni fa il dramma dei due conflitti. (ISRAELE-HAMAS: LE NEWS IN DIRETTA)
La telefonata tra Ucraina ed Israele
Era il 7 ottobre scorso, a poche ore dalla notizia che Hamas aveva seminando morte in Israele, quando la blogger telefona subito a Tel Aviv dove si trova la figlia Aleksandra, che chiama affettuosamente “Sasha”. Un anno prima la ragazza era fuggita da Kharkiv, nell’Ucraina orientale, per sfuggire alla guerra e dirigersi verso Israele. Per ripiombare poi nello stesso incubo. La figlia, 23 anni, aveva scelto Tel Aviv per tentare di costruire un futuro lontano dalla guerra. Ha scelto di iscriversi all’università, si è inserita nel mondo del marketing, in quello che sembrava essere un presente normale. Ma così non è stato. Madre e figlia si sentono al telefono proprio il 7 ottobre, con i razzi di Hamas verso Tel Aviv e i missili dei russi diretti su Kharkiv. "Ero terrorizzata per Sasha", ha spiegato la scrittrice all'agenzia Agi, "ma lei ha cercato subito di tranquillizzarmi: nel 2022, aveva trascorso più di un mese a Kharkiv, nel picco dei bombardamenti a marzo e aprile, sa come gestire esplosioni, bunker, caccia bombardieri".
Il sorriso spezzato
Gin è molto arrabbiata. "Ogni mamma desidera che il proprio figlio si diverta, che cerchi e poi realizzi il suo cammino, vuole vederlo ridere e non piangere, seduto in uno scantinato per ripararsi dalle bombe", ha spiegato ancora, dopo che la figlia aveva dovuto rifugiarsi in un bunker per sfuggire ai razzi. "Non ce la fa più a ricominciare da capo. Sono preoccupata che stia in Israele, ma ho accettato la sua scelta e ora passo la giornata a leggere le notizie che arrivano da lì". Gin, dal suo punto di vista, non vuole lasciare l’Ucraina. Fino al febbraio del 2022, quando inizia il conflitto con la Russia, la sua era una "famiglia unita e piena di allegria". La guerra ha spezzato ogni sorriso. "I miei genitori sono due croci in un cimitero a Kharkiv, morti d'infarto con i missili che cadevano nel giardino di casa; mia figlia è una voce al telefono, in un altro Paese in guerra. Non c’è più un posto sicuro oggi in Israele, come da tempo non ce n’è più uno in Ucraina".