Guerra Hamas-Israele, Kirby a Sky TG24: “Mondo dev’essere unito nella lotta ai terroristi”

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Il portavoce della sicurezza nazionale della Casa Bianca, intervistato da Daniele Compatangelo, ribadisce che “Israele ha bisogno di aiuto e dev’essere sostenuto”, poi esclude l’invio di militari americani e aggiunge: “Siamo sicuri che l’Iran sia complice di Hamas anche perché li hanno finanziati per anni, ma non abbiamo ancora prove specifiche del loro coinvolgimento nell’attacco”. Per aiutare i civili di Gaza, spiega, “abbiamo proposto di aprire un corridoio su Haifa”

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“In questo momento il mondo deve comprendere che Israele ha bisogno di aiuto e dev’essere sostenuto. Sono indescrivibili le atrocità che i terroristi di Hamas hanno commesso e non devono restare impunite. Il mondo deve essere unito nel combattere questi terroristi”. A dirlo è il portavoce della sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, che intervistato da Daniele Compatangelo per Sky TG24 spiega: “Il presidente Biden ha parlato con i leader di Italia, Francia, Germania e Gran Bretagna e tutti sono stati d’accordo nel fornire a Israele tutto quello di cui ha bisogno per difendersi” (GUERRA HAMAS-ISRAELE: GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE)

“A oggi nessun segnale di allargamento del conflitto”

Kirby spiega che Biden “non vuole un allargamento del conflitto pertanto ha ordinato l’invio nel Mediterraneo della nave della Marina Militare Ford per lanciare un messaggio chiaro ai nemici di Israele”. “Siamo sicuri che l’Iran sia complice di Hamas anche perché li hanno finanziati per anni, ma non abbiamo ancora prove specifiche del loro coinvolgimento nell’attacco - aggiunge - Siamo preoccupati che altri Paesi entrino nel conflitto: è difficile in questo momento dire quanto sia alto il rischio di un allargamento e continuiamo a monitorare, ma a oggi non abbiamo visto altri Paesi o gruppi nell’area tentare di entrate in modo attivo nel conflitto”.

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“Non manderemo militari americani”

Alla domanda se il presidente Biden stia valutando di inviare militari americani sul campo, Kirby risponde: “Non abbiamo alcuna intenzione di mandare i nostri militari a combattere sul campo, tantomeno lo vogliono gli israeliani che hanno un ottimo esercito, faremo invece tutto quello che si deve fare per riportare a casa gli ostaggi americani. Stiamo cercando di capire quanti siano e dove siano”. Quale Paese nell’area potrebbe aiutare a riportare la pace? “Saranno solo il governo e le forze militari israeliane a decidere come e quando risolvere questo conflitto, noi americani invieremo tutte le risorse necessarie di cui Israele ha bisogno per difendersi”.

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“Continueremo a supportare le relazioni fra sauditi e Israele”

Interpellato sul ruolo dell’Arabia Saudita che aveva aperto a Israele e sulla chiamata fra Mohammad bin Salman e il presidente iraniano Raisi, Kirby replica: “Dovrebbe chiedere al principe del suo bilaterale, noi non siamo coinvolti. Però più Paesi sono amici di Israele meglio è per il Medio Oriente, anche per la pace nel mondo. Pertanto continueremo a supportare la riapertura delle relazioni fra sauditi e Israele ma la scelta finale spetta solo a questi due Paesi”.

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“Abbiamo proposto di aprire un corridoio su Haifa”

L’Egitto ha chiuso le frontiere e i civili di Gaza non hanno dove rifugiarsi, cosa fate per aiutarli? “Stiamo parlando sia con il governo israeliano che con quello egiziano perché i civili devono poter lasciare la Striscia di Gaza - spiega Kirby -  Abbiamo proposto di aprire un corridoio su Haifa. Non so dire quando potrebbe accadere, ci stiamo provando, sappiamo che ci sono anche interessi ma i civili devono poter lasciare Gaza”.

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