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Medio Oriente, Blinken in Israele vede Netanyahu: "Faremo di tutto per liberare ostaggi"

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©Getty

Il segretario di Stato Usa assicura: "Forniremo ulteriori armamenti". E agli israeliani dice: "Fino a quando gli Usa esisteranno, non dovrete difendervi da soli". Domani incontrerà il presidente palestinese Abu Mazen

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"Questo è un momento difficile per il mondo intero. Voi siete già abbastanza forti per difendervi da soli, ma fino a quando gli Usa esisteranno, non dovrete farlo da soli". Così il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, volato in Israele per trasmettere il sostegno di Washington, ha commentato la situazione dopo l'attacco di Hamas, nel quale almeno 27 americani hanno perso la vita. Accanto a lui, in un primo punto stampa, il premier Benjamin Netanyahu che ha detto: "Hamas è l'Isis. L'Isis fu schiacciata. Hamas deve essere trattata esattamente come l'Isis e schiacciato". I due hanno avuto un colloquio, dopo il quale Blinken ha incontrato membri del governo e il presidente Isaac Herzog. Poi, in un'altra conferenza stampa, in serata, Blinken ha sottolineato: "Faremo di tutto per liberare gli ostaggi". E ha aggiunto: "Questo attacco di Hamas vale come dieci 11 settembre se si considera il numero della popolazione di Israele". Domani l'incontro con il presidente palestinese Abu Mazen (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI LIVE).

Blinken: "Forniremo a Israele altri armamenti"

Blinken in giornata ha spiegato che gli Stati Uniti stanno "fornendo munizioni a Israele, oltre ad altri aiuti per la difesa" e "altro materiale è in viaggio", ovvero "forniremo altri armamenti e altri supporti per aiutare a proteggere la popolazione" israeliana. "Abbiamo messo a disposizione nel Mediterraneo la più grande portaerei mai realizzata e pronta ad aiutarvi", ha aggiunto Blinken, promettendo che "finché gli Stati Uniti esisteranno, aiuteranno Israele".

Blinken: "Hamas vuole solo uccidere gli ebrei e Israele"

"Hamas non ha interesse del popolo palestinese, non rappresenta il suo futuro, il suo unico obiettivo è distruggere Israele e uccidere gli ebrei. Israele ha diritto di difendersi e garantire che tutto ciò non avvenga", ha aggiunto Blinken. "Capisco a livello personale le violenze di Hamas", ha detto ancora, ricordando che "il mio patrigno è sopravvissuto a campi di concentramento". "Noi democrazie difendiamo gli stessi valori anche davanti al terrore - ha proseguito - Sappiamo che Hamas non rappresenta il popolo palestinese e le sue aspettative legittime.

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Blinken: "Nessuno agisca contro Israele, il terrore di Hamas dev'essere sconfitto"

"Ribadiamo il monito chiarissimo di Biden a tutti: Stati e non Stati pensate a cosa fare in questa situazione, non agite contro Israele", ha detto Blinken durante la conferenza stampa congiunta con Netanyahu. "Abbiamo dispiegato portaerei nell'est del Mediterraneo e daremo altro supporto - ha continuato - Garantiremo a uomini, donne e bambini presi in ostaggio che possano essere liberati". Poi ha aggiunto: "Il terrore di Hamas dev'essere sconfitto. Questo faranno gli Stati Uniti insieme con Israele. Lo faremo per garantire un futuro più pacifico e prospero per il Medio Oriente".

Blinken: "Nessuna giustificazione per le atrocità di Hamas"

Per Blinken "non c'è alcuna giustificazione per le atrocità che abbiamo visto commesse da Hamas" contro Israele, perché è stato commesso "un male difficile da immaginare". "È un momento di chiarezza morale" nel quale è necessario "condannare senza ambiguità il terrorismo", ha aggiunto, sottolineando che "non farlo rischia di mettere in pericolo tutte le persone che vivono su questo pianeta".

Netanyahu: "Grazie agli Usa per sostegno a lotta contro barbari"

"Grazie per la sua visita e il sostegno suo e del presidente Biden nella nostra lotta contro i barbari di Hamas", ha detto Netanyahu al segretario di Stato Usa. "Lei viene da un popolo che soffre, di leoni che vogliono vincere le forze del male attorno. Sentiamo sempre più racconti orrendi ma anche di coraggio. Questo coraggio vincerà".

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Domani incontro tra Blinken e Abu Mazen

"Nell'ambito dell'impegno profuso 24 ore su 24 dalla leadership palestinese per fermare questa guerra devastante e nel quadro dello sforzo congiunto tra Giordania e Palestina, Abbas si incontra oggi ad Amman con il re Abdullah. Domani il presidente incontrerà anche il segretario di Stato americano Blinken", ha scritto sul suo account X il segretario generale del comitato esecutivo dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp), Hussein Al-Sheikh.

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La posizione della Casa Bianca

Secondo alcuni media americani, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden avrebbe insistito con Netanyahu perché la risposta contro Hamas a Gaza sia proporzionata e vengano prese misure per evitare vittime civili. In passato l'amministrazione Usa ha sempre messo in guardia Israele dall'entrare a Gaza, temendo che si apra un vaso di Pandora per il Medio Oriente, ma ora può solo chiedere di minimizzare i "danni collaterali". Per questo la Casa Bianca sta coordinando un piano con altri Paesi per garantire un corridoio umanitario che consenta di uscire da Gaza ai civili che rischiano di rimanere intrappolati nell'annunciato assalto israeliano. La via di fuga sarebbe verso l'Egitto. Pressing inoltre per la liberazione degli ostaggi: gli Usa puntano sulla mediazione del Qatar, che ha accesso ad Hamas. Sono tutti dossier per la missione di Blinken, che dovrà però anche trasmettere un messaggio di deterrenza, in gran parte rivolto all'Iran e ai gruppi sostenuti da Teheran, come Hezbollah in Libano, per impedire lo scoppio di una guerra più ampia. O attacchi alle truppe americane in Medio Oriente, come teme il Pentagono.

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