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Afghanistan, il sogno di correre tra libertà e diritti negati
È passato un anno dalla conquista di Kabul da parte dei talebani. E 12 mesi dopo, la situazione sul fronte dei diritti in Afghanistan non sembra suggerire miglioramenti. Le donne non possono andare a scuola, non possono uscire da sole e, di conseguenza, non possono fare attività sportive. Free to Run – un’organizzazione no profit che cerca, attraverso lo sport all’aria aperta, di restituire alle donne la propria libertà fisica e sociale – è stata proprio lì poco prima del 15 agosto 2021
A cura di Yara Al Zaitr
Loro sono Zeinab e Zahra, due giovani studentesse afghane che – dopo la conquista di Kabul da parte dei talebani – sono uscite dal Paese per inseguire un sogno: completare la loro istruzione. Entrambe accettate con borse di studio Fulbright nelle università degli Stati Uniti - dove ora vivono - sempre però con uno sguardo rivolto alla madrepatria: l’Afghanistan. Paese nel quale hanno iniziato a correre, motivate dalle altre donne di Free to Run, e nel quale hanno riscoperto il desiderio di riaffermare i propri diritti
Per Zahra il sogno di contribuire a migliorare la vita delle donne in Afghanistan inizia con l’istruzione. Prima donna della sua famiglia a diplomarsi, Zahra si è laureata in Economia e commercio all’Università di Kabul e ha scoperto Free to Run in un momento in cui cercava nuovi stimoli e nuove fonti di ispirazione. Il running le ha offerto una nuova prospettiva, mettendola in contatto con gli altri e aiutandola a esplorare il mondo che la circonda
Zeinab invece studiava all’American University di Kabul quando ha conosciuto due ragazze che si stavano allenando per un’ultra-maratona con Free to Run e si è unita al programma nel 2017. Impegnata negli studi e in un lavoro che la aiutasse a sostenersi economicamente, le sessioni di Free to Run rappresentano per lei una fonte di motivazione e un incoraggiamento a uscire dalla zona di comfort. Zeinab ha così potuto affrontare più maratone e ha trovato la forza per sfidare la società, cercando di cambiare la percezione di ciò che le donne possono fare nel suo Paese