Azerbaigian, ucciso soldato azero su frontiera con l'Armenia. Baku: Ci saranno ritorsioni
MondoIl militare sarebbe stato ucciso da un cecchino. Eravan nega di aver aperto il fuoco. Intanto continua l'esodo di massa dall'Armenia
Botta e risposta tra Azerbaigian e Armenia. Il ministero azero della Difesa ha dichiarato che le sue forze stanno adottando "misure di ritorsione" dopo che uno dei suoi soldati è stato ucciso da un cecchino dell'esercito armeno al confine tra i due paesi. Il colpo sarebbe partito, è emerso, dal villaggio di Zerkend in Armenia. Eravan ha rapidamente negato le accuse, sostenendo che l'affermazione secondo cui le sue forze avevano aperto il fuoco sulle posizioni azere "non corrisponde alla realtà".
L’esodo degli armeni
Continua intanto senza sosta l'esodo di massa dal Karabakh. Più di 100mila persone di etnia armena hanno lasciato il territorio conteso del Nagorno-Karabakh ora controllato dall'Azerbaigian. A dichiararlo è la portavoce del premier armeno, Nikol Pachinian. Secondo i dati ufficiali prima dell'offensiva lampo di Baku, circa 120mila armeni vivevano nell'enclave a maggioranza armena che si trova in territorio azero. L'esodo degli armeni è cominciato questa settimana e, stando agli ultimi dati ufficiali comunicati da Erevan, la gran maggioranza dei suoi abitanti ha già lasciato il territorio.
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L'annuncio dei separatisti
Dopo trent'anni e nonostante l'accordo trilaterale mediato da Mosca nel 2020, la popolazione preferisce la fuga, non si fida di Baku, accusata di voler intraprendere una “pulizia etnica” nell'enclave armena. Una prima tregua è stata già violata, poi l'annuncio con decreto dei separatisti dell'autoproclamata Repubblica dell'Artsakh: “La nostra repubblica non esiste più, entro il 1° gennaio 2024 saranno sciolte tutte le istituzioni pubbliche e le organizzazioni ad esse subordinate", ha detto il presidente Samvel Shakhramanián.