Ruby Franke, la storia della mamma youtuber mormona arrestata per maltrattamenti sui figli

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La 41enne americana è accusata di abusi aggravati su minori: sul canale 8 Passengers mostrava a milioni di follower, aiutata dalla terapeuta 54enne Jodi Hildebrandt, i suoi "metodi educativi". Fra questi la privazione del cibo e dello spazio personale, ferite curate con peperoncino e pasta di miele e un campo di rieducazione comportamentale nel mezzo del deserto. Diverse le segnalazioni degli utenti, oltre a una petizione per allertare i servizi sociali, rimaste inascoltate, fino all’arresto avvenuto il 30 agosto

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Continuano a emergere dettagli sulla storia di Ruby Franke, la mamma 41enne americana arrestata il 30 agosto e accusata di abusi aggravati su minori per i maltrattamenti ai danni dei suoi sei figli. Maltrattamenti messi in atto davanti agli occhi di 2,5 milioni di follower che la seguivano sul suo canale YouTube dedicato alla vita e all'educazione di quella che sembrava una tipica famiglia mormona di classe media con bellissimi bambini biondi che viveva nei sobborghi nello Stato dello Utah. Franke, casalinga, gestiva il canale 8 Passengers (ora chiuso) insieme al marito ingegnere (da cui è separata da 13 mesi) e alla sua socia, la terapeuta 54enne Jodi Hildebrandt, anche lei arrestata con l'accusa di maltrattamento di minori.

Punizioni e campi di rieducazione

Franke non esitava a condividere sul canale i suoi metodi "educativi", raccontando che le sue punizioni comprendevano il negare ai figli cibo e spazio personale, costringerli a fare flessioni e a saltare la scuola per pulire il pavimento quando si comportavano male, negare loro i regali di Natale o togliere il letto al figlio maggiore per sette ben mesi. Ma, secondo documenti della polizia ottenuti dai media americani, c’è di più. È emerso infatti che Hildebrandt ha usato peperoncino e pasta di miele per "medicare le ferite" inflitte ai due figli più piccoli di Franke, che sono stati ricoverati in ospedale dopo l'arresto delle due donne. E che l'adolescente Chad fu spedito per due mesi e mezzo in un campo di rieducazione comportamentale nel mezzo del deserto per "sviluppare più maturità". Inoltre, un rapporto della polizia relativo a una perquisizione effettuata nella villa della famiglia Franke rivela che il figlio 12enne ha raccontato agli inquirenti di essere stato legato con una corda e nastro adesivo da Hildebrandt. Gli agenti hanno descritto il ragazzino come "emaciato" e "anormalmente magro e debole".

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Gli abusi sono emersi proprio grazie al 12enne, che è riuscito a liberarsi, è scappato da un finestra e ha chiesto a un vicino acqua e cibo: l’uomo, insospettito dal nastro adesivo ancora attorno alle caviglie e ai polsi del bambino, ha chiamato la polizia. Shari, la figlia maggiore, ha scritto "Finally" (finalmente) su Instagram quando il 30 agosto scorso la polizia ha arrestato sua madre. L'incubo però sarebbe potuto finire molto prima se le autorità locali non avessero chiuso il caso per "insufficienza di prove" dopo le ripetute segnalazioni di molto utenti e una petizione per allertare i servizi sociali.

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