Tunisia, Saied: “Basta intromissioni nei nostri affari interni”

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Lo ha detto il leader tunisino dopo aver negato, la scorsa settimana, l'ingresso nel Paese ad una delegazione di deputati della commissione Affari esteri del Parlamento europeo che aveva l'obiettivo di "comprendere la situazione politica attuale del Paese, sostenere un dialogo nazionale inclusivo, e valutare il memorandum d'intesa firmato dall'Ue e dalla Tunisia". “Per favore, chiedo di smetterla di intromettersi negli affari interni perché la Tunisia non interviene nei loro affari", ha tuonato

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La scorsa settimana il governo tunisino, come avevano riferito fonti dell'Eurocamera, aveva negato l'ingresso nel Paese ad una delegazione di deputati della commissione Affari esteri del Parlamento europeo che avrebbe dovuto incontrare membri della società civile, sindacati, ed esponenti dell'opposizione politica al presidente Kais Saied. La missione, che rientra nell’ambito di quelle che ciclicamente la commissione Afet effettua all'estero, aveva l'obiettivo di "comprendere la situazione politica attuale del Paese, sostenere un dialogo nazionale inclusivo, e valutare il memorandum d'intesa firmato dall'Ue e dalla Tunisia". Josep Borrell, Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, aveva parlato di “sorpresa e rammarico”, i socialdemocratici tedeschi di “scandalo”.

La presa di posizione del leader tunisino

Oggi lo stesso presidente Saied, ricevendo il capo del governo Ahmed Hachani, i ministri dell'Interno Kamel Feki e della Giustizia, Leila Jaffel, ha voluto lanciare un duro messaggio in relazione a questo rifiuto: "Alcuni canali stranieri stanno cercando di dare notizie sbagliate mentre dovrebbero prestare attenzione alla loro situazione e coloro che parlano di libertà di stampa e di espressione dovrebbero informare noi sulla situazione nel loro paese", ha detto il leader della Tunisia, in un video pubblicato dalla presidenza, chiedendo "per favore di smetterla di intromettersi negli affari interni perché la Tunisia non interviene nei loro affari". Il presidente tunisino ha chiesto anche di “smetterla con queste delegazioni che vorrebbero ispezionarci, come se fossimo ancora colonizzati o sotto protettorato. Invieremo loro, se lo vorranno, delegazioni per realizzare operazioni simili in tutti questi paesi. Come se loro fossero i padroni e noi gli schiavi. Vengono dall'estero per vedere le nostre situazioni, ma anche noi possiamo fare lo stesso, è il principio del giusto trattamento", ha detto.

La questione migranti

Poi, circa la questione migranti e citando un canale televisivo straniero (però mai nominato), Saied ha ribadito con fermezza: "Fate sapere a tutti che le nostre forze militari e di sicurezza lavorano sul campo e non aspettano la copertura dei media stranieri che forniscono informazioni false, come se avessero preso il posto dello Stato tunisino. Come questa inchiesta pubblicata da un canale televisivo. Le nostre forze sono sul campo e chi vuole assumere qualche informazione farebbe meglio a interessarsi delle proprie informazioni e della propria situazione. Che facciano prova di obiettività e ci forniscano la realtà delle situazioni nei loro Paesi, invece di lanciare a noi accuse e sostituirsi al pubblico ministero. Che cessino le loro interferenze", ha aggiunto.

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