Si tratta di un sistema missilistico tattico che può volare fino a 190 miglia (306 km). Usa, Russia e Ucraina sono tra i Paesi non firmatari della convenzione internazionale che proibisce l’impiego di queste armi, capaci di rilasciare submunizioni e di trasformare vaste aree in campi minati a cielo aperto
L'amministrazione Biden è vicina a dare il via libera all'invio di missili a lungo raggio muniti di bombe a grappolo all'Ucraina. Lo riporta Reuters sul suo sito citando alcune fonti, secondo le quali gli Stati Uniti stanno valutando l'invio d Atacms o di Gmlrs. Kiev - riporta invece Politico - preme per un annuncio sull'invio di missili a lungo raggio all'assemblea generale dell'Onu della prossima settimana ma è improbabile che possa accadere considerati i tempi stretti. (GUERRA IN UCRAINA LIVEBLOG - SPECIALE)
Potenti e pericolose
Dopo aver visto il successo delle munizioni a grappolo consegnate nei colpi di artiglieria da 155 mm negli ultimi mesi, gli Stati Uniti starebbero valutando, dunque, la possibilità di spedire uno o entrambi i sistemi missilistici tattici dell'esercito che possono volare fino a 190 miglia (306 km), o il sistema di razzi a lancio multiplo guidato con una gittata di 45 miglia pieni di bombe a grappolo. Usa, Russia e Ucraina sono tra i Paesi non firmatari della convenzione internazionale che proibisce l’impiego di queste armi, capaci di rilasciare submunizioni e di trasformare vaste aree in campi minati a cielo aperto. Impiegate per la prima volta durante la Seconda Guerra Mondiale, le bombe a grappolo sono ufficialmente proibite dal 2010 quando è entrata in vigore la convenzione di Oslo sottoscritta il 3 dicembre 2008 da 108 Paesi. I sostenitori del divieto affermano che queste armi uccidono indiscriminatamente e mettono in pericolo i civili persino molto tempo dopo il loro uso.