Migranti, ad Atene incontro Meloni-Mitsotakis: “Mediterraneo al centro delle politiche Ue”

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Nella serata di ieri incontro tra la premier italiana e l’omologo greco: discussi i dossier che tengono unite Roma e Atene, come la gestione del fenomeno migratorio, le riforme europee e la cooperazione, che ha visto l’interscambio tra i due Paesi passare da 9 a 11 miliardi tra il 2021 e il 2022

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Gestione dei migranti, economia e Unione europea: sono stati questi alcuni dei punti al centro dell’incontro tra la premier Giorgia Meloni e l’omologo greco Kyriakos Mitsotakis ieri sera ad Atene, durante la visita lampo in Grecia della presidente del Consiglio che ha visto un breve faccia a faccia e una cena di lavoro. Tra Roma e Atene sono tanti i punti in comune e anche le possibili alleanze, in vista soprattutto del complesso negoziato che ci sarà a Bruxelles sul nuovo Patto di stabilità. Non va inoltre dimenticato il fattore elezioni: Mitsotakis, che con il suo partito Nea Demokratia è nel Ppe, può essere un riferimento prezioso per Meloni in vista dell’appuntamento elettorale europeo del prossimo giugno.

I migranti

Il fattore certamente che più unisce Italia e Grecia è la gestione dei migranti. Entrambi i Paesi hanno dovuto fare i conti nei mesi scorsi con stragi, come quella di Cutro dello scorso febbraio e di Pylos di giugno, e per questo Roma e Atene puntano soprattutto sulla cooperazione con i Paesi africani di origine e transito, rafforzando le relazioni bilaterali. Meloni e Mitsotakis potrebbero quindi unire gli sforzi nella moral suasion sulla Commissione europea per sbloccare i fondi accordati alla Tunisia ma soprattutto chiedono a Bruxelles di gestire il problema in modo integrato, in attesa che si completi la negoziazione sul nuovo Patto migrazioni e asilo e che il sistema di ricollocamento funzioni davvero. 

Il Patto di Stabilità

Altro dossier che può registrare una certa convergenza tra le parti è quello sul Patto di stabilità. Meloni insiste sulla necessità di flessibilità e dello scorporo degli investimenti per transizione verde e digitale, nonché per quelli per la difesa, dal calcolo del rapporto debito/Pil. Finora vere e proprie aperture da Bruxelles non sono arrivate e, anzi, si vocifera che potrebbe presto arrivare una bocciatura alle proposte di Roma. In ogni caso, tra Palazzo Chigi e Mef c'è la consapevolezza del rischio che la nuova governance finanziaria europea non sia definita prima della fine dell'anno. Per fronteggiare la spinta della Germania, l'Italia sta cercando di tessere alleanze con Francia, Spagna e altri Paesi del sud Europa, proprio come la Grecia. Se questo fronte prenderà corpo sarà più chiaro nei prossimi appuntamenti multilaterali, come l'Ecofin informale del 15 settembre, il vertice informale di capi di stato e di governo del 6 ottobre e l’Ecogruppo, di appena dieci giorni dopo. Una delle spese che Meloni vorrebbe scorporare sono le spese per l'Ucraina. Il sostegno a Kiev è un altro dei temi internazionali trattati fra i due premier, assieme ai principali dossier internazionali, come la crisi in Niger, la situazione nel Mediterraneo orientale e nei Balcani Occidentali, dove l'Italia gioca un ruolo di mediazione importante e Atene sta vivendo un periodo di tensioni con il governo albanese di Edi Rama.

La cooperazione economica

Rilevante anche il rapporto economico tra i due Paesi, il cui interscambio è passato dal 2021 al 2022 da 9 a oltre 11 miliardi. L’attenzione maggiore è riservata al capitolo energia, in particolare all’interconnessione elettrica fra i due Paesi e alla ricerca di gas nell'area Est del Mediterraneo. In Grecia operano Eni (le cui esplorazioni a sud di Cipro devono fare i conti con le contestazioni della Turchia per questioni di acque contese), Enel Green Power, Fincantieri, Italgas, Snam, Terna. In materia di difesa, poi, sulla Grecia punta Fincantieri, che sta partecipando a una gara per le corvette della Marina militare ellenica (un affare da circa 2 miliardi), in concorrenza con la francese Naval Group. Debutta in Grecia anche Atm, l'azienda dei trasporti di Milano, che con un contratto da 250 milioni (attraverso Thema, controllata al 51%) gestirà la metropolitana di Salonicco, la prima automatica di tutta la Grecia.

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