Human Rights Watch: "Centinaia di migranti etiopi uccisi da guardie di frontiera saudite"

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Gli attivisti per i diritti umani hanno pubblicato un nuovo rapporto in cui accusano l'Arabia Saudita di aver attaccato e ammazzato gruppi di persone provenienti dall'Etiopia che cercavano di entrare nel regno dallo Yemen. Gli Usa chiedono a Riad di avviare un'indagine. L'Onu: "Inquietante"

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L'organizzazione non governativa Human Rights Watch (Hrw) ha sollevato nuove accuse contro le guardie di frontiera saudite pubblicando un nuovo rapporto in cui le indica come responsabili dell'uccisione di centinaia di migranti etiopi. Secondo l'ong per i diritti umani, potrebbe configurarsi come un crimine contro l'umanità. Secondo gli attivisti, i militari sauditi avrebbero ammazzato i migranti con armi di piccolo calibro ed esplosivi. I media internazionali riportano che il rapporto si basa su numerose interviste con etiopi, che hanno riferito di essere stati attaccati dalle guardie di frontiera saudite e dalla polizia mentre cercavano di entrare nel regno provenendo dallo Yemen, una nazione devastata dalla guerra.

Le testimonianze: "Ho visto 30 persone uccise sul posto"

I migranti, contattati dalla Bbc, hanno raccontato di attraversamenti notturni durante i quali grandi gruppi di etiopi - tra cui molte donne e bambini - sono finiti sotto il fuoco saudita. "Gli spari continuavano", ha raccontato alla Bbc il ventunenne Mustafa Soufia Mohammed, aggiungendo che alcune persone nel suo gruppo di 45 migranti sono state uccise mentre cercavano di attraversare illegalmente il confine nel luglio dell'anno scorso. "Ho visto persone uccise in un modo che non avrei mai immaginato", ha detto ai ricercatori di Hrw la 14enne Hamdiya, che ha attraversato il confine con altre 60 persone lo scorso febbraio, come riporta il Guardian. "Ho visto 30 persone uccise sul posto", ha aggiunto. La ricercatrice di Hrw che ha coordinato il rapporto, Nadia Hardman, ha definito i risultati della ricerca "osceni".

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Usa chiede a Riad di aprire un'indagine 

Gli Usa hanno espresso preoccupazione per il rapporto di Hrw e hanno sollecitato un'indagine completa. "Abbiamo sollevato le nostre preoccupazioni su queste accuse con il governo saudita", ha detto un portavoce del Dipartimento di Stato. "Esortiamo le autorità saudite a intraprendere un'indagine approfondita e trasparente e anche a rispettare i loro obblighi ai sensi del diritto internazionale", ha aggiunto, precisando che le guardie di frontiera terrestre implicate nel rapporto non hanno ricevuto alcun finanziamento o addestramento del governo degli Stati Uniti.

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Onu: "Inquietante il rapporto Hrw, ma accuse difficili da provare" 

Sul tema sono intervenute anche le Nazioni Unite, sottolineando come il rapporto di Human Rights Watch  sia "molto inquietante". Il portavoce dell'Onu Stephane Dujarric, ha osservato tuttavia che è difficile "confermare" queste accuse. Il rapporto fa "accuse molto gravi. So che il nostro ufficio per i diritti umani è a conoscenza della situazione e ha avuto contatti ma è molto difficile per loro confermare la situazione alla frontiera", ha aggiunto, sottolineando che in generale "impedire la migrazione con la canna di un fucile è intollerabile".

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