Biden accoglie i colleghi di Tokyo e Seul, due Stati che non si amano, per lanciare un segnale alla Cina. Parla delle tensioni create dall'ex presidente degli Stati Uniti e poi aggiunge: "Ho intenzione di incontrare il presidente cinese Xi Jinping e spero di continuare la nostra conversazione di Bali dello scorso autunno". Infine definisce Sudcorea e Giappone come "alleati fondamentali". Ira di Pechino che accusa gli Usa di voler creare una mini Nato in Asia. La Casa Bianca respinge le accuse
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, il presidente sudcoreano, Yoon Suk Yeol, e il primo ministro giapponese, Fumio Kishida riuniti in un vertice senza precedenti a Camp David, con lo scopo di lanciare un segnale d'unità diretto alla Cina. Tokyo e Seul sono due fedeli alleati di Washington, ma i rapporti tra le due potenze industriali asiatiche sono storicamente molto tesi, a causa delle ferite aperte lasciate dalla dominazione giapponese della penisola durante la Seconda Guerra Mondiale. Per la strategia di contenimento perseguita dagli Usa nei confronti di Pechino, è però fondamentale stabilire una relazione più conciliante tra i due partner orientali. Dal trilaterale è arrivato anche un commento di Biden sul fronte interno degli Usa: "La politica dell'American First di Donald Trump ci ha resi più deboli non più forti", ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Poi, al termine del trilaterale, aggiunge: "Ho intenzione di incontrare il presidente cinese Xi Jinping e spero di continuare la nostra conversazione di Bali dello scorso autunno. Questo è quello che mi aspetto". Infine definisce Sudcorea e Giappone come "alleati fondamentali" e aggiunge: "Grazie al Giappone, ha mostrato grande leadership al G7 e ha garantito un significativo aiuto finanziario e umanitario all'Ucraina, così come con l'equipaggiamento militare non letale".
L'ira della Cina
Proprio Pechino reagisce duramente al vertice che, secondo il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin, altro non è che un tentativo di mettere insieme una "cricca esclusiva". Per la Cina infatti l'incontro di Camp David rientra negli sforzi di creare una 'mini Nato' asiatica, "un'alleanza impopolare che susciterà inevitabilmente vigilanza e opposizione da parte dei Paesi della regione". Critiche che la Casa Bianca respinge con fermezza: "Non è una Nato per il Pacifico. Il vertice non è una partnership contro nessuno. Abbiamo" decenni di "collaborazione con Corea del Sud e Giappone. Quello che è nuovo è che stiamo unendo questa collaborazione per rafforzare la stabilità dell'area", spiega Jake Sullivan, il consigliere alla sicurezza nazionale di Biden.
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La minaccia di Pyongyang
L'intelligence di Seul ritiene che la Corea del Nord si stia preparando a testare il lancio di un missile balistico intercontinentale in concomitanza con il vertice di Camp David. Secondo l'agenzia Yonhap, il lancio potrebbe far parte di una serie di provocazioni militari di Pyongyang in vista delle esercitazioni congiunte tra le forze armate di Usa e Corea del Sud che inizieranno lunedì e si concluderanno a fine agosto. "Identifichiamo continuamente segni di preparazione per il lancio di un missile balistico intercontinentale, come i frequenti movimenti di propellenti fuori dalle fabbriche di combustibili liquidi", ha affermato, secondo Yonhap, il parlamentare Yoo Sang-Bum, membro della commissione parlamentare sull'intelligence, dopo un vertice con i servizi segreti.