Guerra Ucraina Russia. Lukashenko: "Aiutiamo Mosca ma non entreremo in guerra"

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La Bielorussia ha garantito l'appoggio al Cremlino, ma se gli ucraini non varcheranno i confini nazionali, Minsk non entrerà in guerra contro Kiev. Così il leader bielorusso in un'intervista. Lukashenko ha ammesso anche che alcune unità dell'esercito russo sono entrate, durante il conflitto, in territorio ucraino proprio dalla Bielorussia. Il battaglione Azov torna al fronte ed è già impegnato nei combattimenti: lo ha dichiarato il capo del dipartimento di pianificazione della Guardia Nazionale, Mykola Urshalovych

Lukashenko: "Non abbiamo contribuito all'inizio della guerra"

La Bielorussia "non ha contribuito all'inizio della guerra in Ucraina", ha affermato il Presidente della Bielorussia, Aleksandr Lukashenko, in una intervista alla giornalista ucraina Diana Panchenko, rilanciata dall'agenzia bielorussa Belta.  "Gli scontri erano già in corso. Li avete iniziati voi. Gli ucraini hanno iniziato questi scontri contro la Bielorussia. Guerra economica prima di tutto. Avete dichiarato un blocco contro la Bielorussia, a sud. Avete chiuso i cieli ai nostri aerei anche prima che lo facessero gli europei. Non avete lasciato passare i nostri beni. Avete arrestato migliaia di vagoni con fertilizzanti che avevamo caricato a Odessa", ha spiegato Lukashenko.  

Lukashenko: "Dovremmo essere coinvolti nei colloqui di pace"

La Bielorussia dovrebbe essere coinvolta nei colloqui di pace sull'Ucraina. E' la richiesta avanzata da Aleksandr Lukashenko in un'intervista alla giornalista ucraina Diana Panchenko, che gli chiedeva conto delle parole del segretario del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa ucraino, Oleksiy Danilov, su una possibile partecipazione della Bielorussia al processo negoziale. "È una sorta di invito velato a partecipare ai colloqui, se si svolgeranno?", ha chiesto la giornalista al presidente bielorusso. "Dovrebbe rivolgere questa domanda a Danilov", ha replicato Lukashenko. Che ha poi aggiunto: "Confiniamo con l'Ucraina. Siamo 'co-aggressori', come ci chiamano il vostro Paese e l'Occidente. Naturalmente, abbiamo i nostri interessi lì e la nostra posizione dovrebbe essere ascoltata. Credo che la Bielorussia debba essere coinvolta nel processo negoziale...Penso che la nostra partecipazione sia possibile".

Lukashenko

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Lukashenko: "L'Ucraina scomparirà come Stato se non negozia"

"L'Ucraina come Stato scomparirà, se non ci fermiamo ora e ci sediamo al tavolo dei negoziati". Lo ha dichiarato il presidente bielorusso, Aleksandr Lukashenko, in un'intervista rilanciata dall'agenzia Belta. "La Russia è abbastanza potente", ha avvertito, "anche con l'aiuto dell'Occidente, l'Ucraina non riuscirà a resistere". "Fermatevi ora e sedetevi al tavolo dei negoziati", ha detto, "la Russia lo sta proponendo ma voi non volete". 

Russia: morto generale Zhidko, ex capo operazioni in Ucraina

Il generale russo Gennady Zhidko, che nel 2022 fu per alcuni mesi a capo dell'operazione militare in Ucraina, è morto a Mosca all'età di 58 anni dopo "una lunga malattia". Lo riferiscono alcuni media russi, tra cui il sito indipendente Meduza. Zhidko era stato in passato capo di Stato maggiore delle forze russe in Siria e vice ministro della Difesa. Dal maggio del 2022 era stato responsabile delle operazioni in Ucraina. Non è noto per quanto tempo Zhidko abbia svolto questa funzione, ma si sa che nell'ottobre successivo le autorità di Mosca annunciarono la nomina a nuovo comandante del generale Serghei Surovikin. In settembre le truppe russe avevano subito la disfatta più grave dall'inizio del conflitto, venendo costrette a ritirarsi da gran parte della regione nord-orientale di Kharkiv. 

Lukashenko: "Sarà Putin il prossimo presidente della Russia"

Il presidente della Bielorussia Aleksander Lukashenko ritiene che Vladimir Putin diventerà nuovamente il prossimo presidente della Russia, nelle elezioni del prossimo anno. "Penso che il prossimo presidente in Russia sarà Putin. Le elezioni sono tra sei mesi. Non ci sono rivali per Putin in Russia ora", ha detto Lukashenko in un'intervista rilanciata dall'agenzia ufficiale Belta. Le presidenziali 2024 dovrebbero tenersi a marzo, Putin - dopo la riforma costituzionale - può candidarsi per un terzo mandato consecutivo. 

Lukashenko: "Aiutiamo Mosca ma non entreremo in guerra"

La Bielorussia "aiuterà sempre la Russia", ma se gli ucraini non varcheranno i confini bielorussi, Minsk non entrerà in guerra contro Kiev. Lo ha detto il presidente Aleskandr Lukashenko in un'intervista con la giornalista ucraina Diana Panchenko, ripresa dalle agenzie russe.  Lukashenko ha ammesso che alcune unità dell'esercito russo sono entrate durante il conflitto in territorio ucraino dalla Bielorussia. 

Russia, Putin parla con Raisi: focus su ingresso Iran nei Brics

Il Presidente russo Vladimir Putin ha parlato al telefono con la sua controparte iraniana Ebrahim Raisi con cui ha discusso dell'ingresso di Teheran nel gruppo dei Brics, ha reso noto la Tass. Fanno parte dei Brics, Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. Il vertice del gruppo si terrà in Sudafrica la prossima settimana. I due leader hanno anche discusso di ulteriore cooperazione bilaterale nel commercio, trasporti, logistica ed energia.

Putin

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Lukashenko: "La guerra si poteva evitare e ora si può fermare"

Il conflitto in Ucraina poteva essere evitato, e "può essere fermato ora". Lo ha detto il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko citato dalle agenzie russe. Il leader bielorusso ha auspicato l'avvio di negoziati "senza precondizioni". "Penso - ha sottolineato il presidente bielorusso in un'intervista alla giornalista ucraina Diana Panchenko, ripresa dalle agenzie russe - che questo sia un principio classico della diplomazia. C'è il bisogno di sedersi al tavolo negoziale e discutere di tutto, compresi la Crimea, Kherson, Zaporizhzhia, Donetsk e Lugansk. Tutto deve essere discusso. Ci sediamo e mettiamo a punto un'agenda".

Cnn: "Controffensiva avanza anche grazie a cluster bomb"

Le forze ucraine hanno registrato progressi nella controffensiva sul fronte sud-orientale, verso la città di Mariupol - con la recente riconquista del villaggio di Urozhaine - probabilmente  grazie all'uso delle controverse bombe a grappolo, inviate dagli Usa, o di una loro alternativa prodotta internamente. Lo riporta la Cnn che ha fatto visionare ad esperti militari, le immagini della battaglia intorno a Urozhaine. 


Bombe a grappolo

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Blinken chiama Whelan in Russia: "Ti libereremo"

Stiamo facendo tutto il possibile per riportarla a casa il prima possibile": la rassicurazione e l'incoraggiamento a non perdersi d'animo per l'ex marine americano Paul Whelan sono arrivati direttamente dalla voce del segretario di Stato Antony Blinken, che lo ha raggiunto al telefono nel carcere russo in cui è rinchiuso, nella remota Repubblica di Mordovia, oltre 500 chilometri a est di Mosca. Il colloquio, di cui ha dato notizia la Cnn, è stato confermato dall'ambasciata americana a Mosca alla Tass. Whelan aveva del resto avuto recentemente altri contatti con la madrepatria. Il 21 maggio scorso la stessa Cnn aveva realizzato con lui un'intervista telefonica, durante la quale il detenuto aveva riconosciuto gli sforzi dell'amministrazione di Washington per la sua liberazione attraverso un nuovo scambio di prigionieri. E i canali tra Washington e Mosca, anche per discutere di questo argomento, rimangono aperti, come ha confermato il vice ministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov.  Whelan, detenuto da quattro anni in Russia, è stato condannato a 16 anni di reclusione con l'accusa di spionaggio, che respinge. 

Mosca: "Kiev ha bombardato la regione russa di Bryansk"

Le forze armate ucraine avrebbero bombardato Zabrama, villaggio russo nel distretto di Klimovskij, nella regione di Bryansk che confina con l'Ucraina. Non ci sono state vittime. Lo scrive su Telegram il governatore Alexander Bogomaz. "A seguito del bombardamento, una casa residenziale e una dependance hanno preso fuoco. Tutti i servizi operativi e di emergenza stanno lavorando sul posto", ha concluso Bogomaz. 

Ucraina, il battaglione Azov torna al fronte: è schierato nel Lugansk

Il battaglione Azov è di nuovo al fronte, dopo la resa di Mariupol nella primavera del 2022 dopo un assedio durato due mesi, e l'arresto, da parte delle forze russe, dei militari ucraini, ha reso noto il generale della Guardia nazionale, in cui la brigata è inquadrata, Mykola Urshalovich. L'unità, in cui sono state inserite nuove reclute, "è in grado di combattere" vicino alla foresta di  Serebryanskyy, nella regione di Lugansk. 

Lo scorso settembre, il comandante del battaglione, Denys Prokopenko, e altri ufficiali che hanno preso parte alla difesa della Azovstal, l'acciaieria dove le forze ucraine hanno resistito per settimane, sono stati inviati in Turchia in seguito a uno scambio di prigionieri fra Ucraina e Russia. Anche se avrebbero dovuto rimanere in Turchia lo scorso luglio, dopo la visita del Presidente Zelensky in Turchia, hanno fatto ritorno in Ucraina insieme a lui. La Russia ha accusato sia Kiev che Ankara di aver violato i termini dell'accordo. 

Azov mostra un veicolo distrutto: "Lavoriamo verso Zaporizhzhia"

Il battaglione Azov ha pubblicato sul proprio canale Telegram un video della distruzione di un veicolo da combattimento dell'esercito russo in direzione Zaporizhzhia. "Il battaglione speciale Azov sta lavorando in direzione Zaporizhzhia", ha scritto. 

Russia-Iran, Putin sente Raisi: "Espandere la nostra cooperazione"

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha avuto un colloquio telefonico con l'omologo iraniano, Ebrahim Raisi, in cui si è discusso il tema dell' "espansione della cooperazione in campo internazionale e regionale". Lo riferisce il Cremlino in una nota. "Entrambe le parti hanno espresso soddisfazione per l'elevato livello raggiunto nelle relazioni russo-iraniane. E' stata confermata l'intenzione di sviluppare ulteriormente i legami bilaterali nei settori del commercio, dell'energia, dei trasporti, della logistica e dell'ambiente", afferma il comunicato. "E' stata discussa anche l'espansione della cooperazione negli affari internazionali e regionali, tenendo conto della partecipazione dell'Iran come membro a pieno titolo dell'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai, nonche' dell'interesse ad aderire alle attività dei Brics", riferisce il Cremlino. Putin ha infine espresso le sue condoglianze a Raisi in relazione all'attacco terroristico alla moschea Shah Cheragh nella città iraniana di Shiraz, il 13 agosto. 

Kuleba parla con l'omologo mauritano: "Rafforzare i legami"

Kasparov: "La Russia Stato mafioso, Putin crollerà"

Garry Kasparov non ha dubbi: Kiev vincerà la guerra e la caduta del "dittatore di tipo mafioso", Vladimir Putin, "sarà inevitabile dopo la liberazione dell'Ucraina". Intervistato da Rbc-Ucraina, l'ex campione del mondo di scacchi, in esilio volontario da ormai 10 anni, attacca non solo lo zar di Mosca, ma l'intero Paese, che sotto la guida di Putin si è trasformato in uno "Stato mafioso". "La guerra non può finire mentre Putin è al potere - afferma il grandmaster -. La caduta di Putin sarà il risultato della sconfitta della Russia nella guerra. Il crollo di Putin sarà inevitabile dopo la liberazione dell'Ucraina proprio perché il regime non dura quando il leader perde la sua legittimità". Oggi, secondo Kasparov, "lo Stato di Putin, oltre ai segni evidenti di una dittatura fascista, è anche uno Stato mafioso. A questo proposito, non ha analogie dirette con la Germania di Hitler o l'Urss di Stalin, perché non esiste un'ideologia. Da un lato questo lo rende più forte, perché se non c'è ideologia può trattare con chiunque: con l'estrema sinistra, con l'estrema destra. Dall'altro è più debole internamente perché, a differenza di una dittatura ideologica, nessuno vuole morire per un'idea".

Anticorruzione ucraina definisce Alibaba "sponsor della guerra"

L'Agenzia nazionale per la prevenzione della corruzione (Nazk) dell'Ucraina ha incluso la multinazionale cinese Alibaba Group Holding Limited nell'elenco degli sponsor internazionali della guerra perché continua a lavorare nella Federazione Russa. Lo si legge sul sito della Nazk. La misura è stata adottata in particolare a causa della piattaforma di trading AliExpress, sotto controllo della holding. "A partire dal 2023, l'azienda continua a operare in Russia, fornendo una piattaforma internazionale per la vendita di beni stranieri. Il profitto di 'Alibaba.com (Ru)' nel 2022 è stato di 16,3 miliardi di rubli (circa 160 milioni di dollari)", ha dichiarato l'agenzia. La Nazk ha poi riportato la notizia diffusa dalla Reuters secondo la quale le piattaforme di Alibaba vendono beni realizzati con leghe di rame acquisite illegalmente dallo stabilimento metallurgico di Debaltseve (territorio temporaneamente occupato della regione di Donetsk). Secondo l'agenzia nazionale per la prevenzione della corruzione, Alibaba limita i contenuti ucraini sulle sue piattaforme. Nel marzo 2022, il gruppo cinese ha bloccato uno streamer ucraino per aver pubblicato dei post sulla guerra. Tuttavia, i post filorussi sulla piattaforma non vengono rimossi. "Tutti questi fatti possono indicare che l'azienda sostiene l'aggressione russa non solo finanziariamente pagando le tasse, ma anche ideologicamente", ha concluso l'agenzia ucraina. 

Ucraina, Kiev proroga legge marziale per altri 3 mesi

Tass: "Un attacco missilistico russo ha distrutto un deposito di munizioni dell'esercito ucraino nell'area di Dnepropetrovsk"

Sanzioni Usa a quattro 007 russi per l'avvelenamento di Navalny

A tre anni dall'avvelenamento dell'oppositore russo Alexiei Navalny, gli Usa hanno sanzionati ai sensi della legge Magnitsky quattro agenti dei servizi segreti russi (Fsb) per il loro coinvolgimento nella vicenda. Si tratta di Alexey Alexandrov, Konstantin Kudryavtsev, Ivan Osipov e Vladimir Panyaev. Lo rende noto il dipartimento di stato americano. Ai quattro sono state imposte anche restrizioni nei visti per evidenti violazioni dei diritti umani.  "Le azioni di oggi ci ricordano che ci sono conseguenze per la violazione dei diritti umani riconosciuti a livello internazionale. Gli Stati Uniti continueranno a utilizzare le autorità a loro disposizione per promuovere la responsabilità per tali atti eclatanti", ha sottolineato il portavoce del dipartimento, Matthew Milles, rinnovando l'appello per "l'immediato rilascio di Navalny". 

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