L'episodio è accaduto a Braxton e risale allo scorso 24 gennaio, ma è venuto alla luce solo adesso. Le vittime sono state sottoposte a violenze dai poliziotti che hanno cercato di nascondere il tutto
Due afroamericani sono stati torturati per diverse ore da parte di sei agenti bianchi. L'episodio di abusi a opera della polizia statunitense è accaduto a Braxton, in Mississippi, e risale al 24 gennaio scorso, ma è stato rivelato solo adesso. Secondo quanto riporta la Cnn, citando un comunicato stampa dell'ufficio del procuratore generale del Mississippi, gli agenti sono accusati di 13 crimini in relazione alle "torture e abisi fisici" di due uomini, come recita la nota del Dipartimento di Giustizia.
L'episodio di tortura e abuso
I sei poliziotti avevano sfondato la porta della casa in cui abitavano le due vittime e, successivamente, le hanno torturate sottoponendole a ore di violenze e abusi. Poi, hanno tentato di nascondere il tutto. In particolare, i poliziotti i sono recati in una proprietà per gestire una denuncia ricevuta dall'investigatore capo dell'ufficio dello sceriffo della contea di Rankin, Brett McAlpin. Era stato riferito che alcuni uomini afroamericani si trovavano a casa di una donna bianca nell'ambito di alcuni comportamenti giudicati sospetti. I sei agenti (che ad oggi si sono tutti dimessi o sono stati licenziati) sono entrati in casa senza mandato di perquisizione e hanno trovato i due uomini di colore, Eddie Parker e Michael Jenkins e hanno iniziato a sottoporli a violenze estenuanti. In particolare li hanno colpiti numerose volte con il taser, schiaffeggiati, picchiati con pezzi di legno e una spada di metallo. Gli agenti sono stati anche accusati anche di associazione a delinquere per aver commesso ostruzione alla giustizia, violazione di domicilio e aggressione aggravata e si sono dichiararati colpevoli anche di queste accuse come parte del patteggiamento. Tutti gli agenti incriminati sono apparsi proprio oggi nel tribunale della contea di Rankin insieme ai loro avvocati.