Ecuador, la vice di Villavicencio si candida alle elezioni presidenziali

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Il partito centrista Construye ha annunciato che al voto del 20 agosto correrà con Andrea Gonzalez: "Garantirà l'eredità di Fernando Villavicencio e milioni di ecuadoriani la accompagneranno in questo compito". Il politico, la cui uccisione è stata rivendicata dall'organizzazione criminale Los Lobos legata ai narcos messicani, è stato sepolto la scorsa notte con una cerimonia privata. Nel frattempo sono stati formalmente incriminati per omicidio i sei cittadini colombiani arrestati

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Andrea Gonzalez, prima destinata a essere la vice di Fernando Villavicencio - il candidato alle presidenziali dell’Ecuador ucciso due giorni fa a colpi di pistola - si candiderà alle elezioni del 20 agosto. "Il nostro movimento cambierà il 'ticket' presidenziale candidando Andrea Gonzalez alla presidenza", ha annunciato in un comunicato il partito centrista Construye. "Andrea garantirà l'eredità di Fernando Villavicencio e milioni di ecuadoriani la accompagneranno in questo compito". Ieri quattro dei sette candidati alla presidenza, tra cui l'ambientalista Yaku Pérez, si sono incontrati nella capitale per concordare una proposta che ponga fine alla crisi di insicurezza del Paese: nel documento si indica il governo del presidente uscente Guillermo Lasso come responsabile "dell'aumento esponenziale della violenza criminale e politica " e si chiedono "azioni urgenti per fornire garanzie sufficienti per la vita degli ecuadoriani e il processo elettorale". Nel frattempo sono stati formalmente incriminati per omicidio i sei cittadini colombiani arrestati per l’uccisione di Villavicencio.

Funerali privati e blindati per Villavicencio

Si sono svolti la notte scorsa con centinaia di partecipanti i funerali di Villavicencio, sepolto in una cerimonia privata nel cimitero di Monteolivo, a nord di Quito. La bara è stata scortata da agenti della polizia insieme ai parenti più stretti del politico.

Military personnel on the streets in Quito, Ecuador, on Thursday, Aug. 10, 2023. Troops deployed across Ecuador today to enforce a state of emergency following last night's assassination of presidential candidate Fernando Villavicencio, less than two weeks before an election where soaring drug violence dominated the campaign. Photographer: Misha Vallejo/Bloomberg via Getty Images

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L’omicidio

Fernando Villavicencio è stato ucciso mercoledì con tre colpi di pistola alla testa mentre entrava in auto al termine di un comizio elettorale, in un attentato rivendicato dall'organizzazione criminale Los Lobos legata ai narcos messicani. La brutale esecuzione del 59enne giornalista ed ex sindacalista ha scosso tutto l'arco politico della nazione sudamericana e il presidente della Repubblica uscente, Guillermo Lasso, ha dichiarato lo stato di emergenza nel Paese per 60 giorni, pur confermando la data delle elezioni il 20 agosto. Villavicencio il mese scorso aveva denunciato di aver ricevuto minacce concrete da parte di un boss del cartello di Sinaloa, José Adolfo Macías Villamar, detto Fito. Ma a rivendicare l'attentato è stato Los Lobos, il secondo più grande gruppo criminale dell'Ecuador, legato al cartello messicano della droga di Jalisco Nuova Generazione: in un video trasmesso sui social, dove appaiono una ventina di uomini incappucciati, la gang ha minacciato altri politici del Paese, tra cui il candidato di destra alla presidenza Jan Topic. Lo stesso Villavicencio si era occupato della piaga costituita dal traffico di droga nella sua attività da giornalista investigativo. Un altro bersaglio delle sue inchieste era l'élite politica del Paese, tanto che durante la sua carriera rivelò vari casi di corruzione nel governo. In uno degli articoli, accusò l'allora presidente Correa (in carica dal 2007 al 2017) di crimini contro l'umanità. Il testo gli costò 18 mesi di carcere per ingiuria nel 2014 e il successivo autoesilio in Perù.

foto dal profilo instagram di El saboremio

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