Ecuador, spari contro auto di una candidata al Parlamento

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All'indomani dell'omicidio di Fernando Villavicencio, una delle candidate all'Assemblea nazionale, Estefany Puente, ha subito un attacco armato, restando però illesa. Per l'omicidio del candidato centrista alla presidenza dell'Ecuador, l'attuale capo di Stato ha dichiarato lo stato d'emergenza per 60 giorni, proclamato tre giorni di lutto nazionale e chiesto aiuto all'Fbi

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All'indomani dell'omicidio di Fernando Villavicencio, candidato centrista alla presidenza dell'Ecuador, una delle candidate all'Assemblea nazionale, Estefany Puente, ha subito un attacco armato, restando però illesa.  La politica si trovava al Club de Leones, organizzazione che fornisce servizi sociali a Quevedo, città della provincia di Los Ríos. Secondo il quotidiano El Universo, Puente era nella sua auto, accompagnata dal padre e da un collaboratore, quando è stata intercettata da due sconosciuti che hanno sparato contro il parabrezza, dalla parte del guidatore e poi sono fuggiti: i colpi hanno sfiorato il braccio della donna.

La richiesta di assistenza all'Fbi

"Ho chiesto assistenza all'Fbi nelle indagini sull'omicidio del candidato alle presidenziali Fernando Villavicencio Valencia”. Lo ha confermato nelle scorse ore sui social il presidente dell'Ecuador Guillermo Lasso, annunciando l'imminente arrivo di "una delegazione americana" nel Paese. Villavicencio, candidato centrista alla presidenza del Paese (e al secondo posto nelle intenzioni di voto al primo turno con un 13,2%), è stato ucciso mercoledì dopo un comizio elettorale a Quito. "Si tratta di un crimine politico di natura terroristica per sabotare il processo elettorale", ha commentato il capo dello Stato. Uno dei presunti assalitori è rimasto ferito in una sparatoria con la polizia ed è poi morto. Lasso, che non è candidato, ha dichiarato lo stato d'emergenza per 60 giorni, proclamato tre giorni di lutto nazionale e mobilitato le truppe.

L'assassinio

Le sei persone arrestate per l'assassinio di Fernando Villavicencio, sono tutte di nazionalità colombiana e con precedenti penali nel Paese di origine per traffico di stupefacenti, omicidio, furto, traffico e detenzione di armi e aggressione a pubblico ufficiale. Le autorità ecuadoriane hanno confermato anche il coinvolgimento di "gruppi criminali organizzati" nell'omicidio, così come hanno precisato che era colombiana anche la settima persona sospetta rimasta uccisa in uno scontro a fuoco con la polizia. "Le forze armate sono al momento mobilitate su tutto il territorio nazionale per garantire la sicurezza dei cittadini, la tranquillità del Paese e di elezioni libere e democratiche" ha assicurato il presidente in un discorso diffuso su YouTube.

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