I soldati al potere hanno rifiutato la visita proposta ieri dai rappresentanti del blocco regionale dell'Africa occidentale, dell'Unione Africana e delle Nazioni Unite. La Russia si è detta contraria ad un intervento armato per risolvere la crisi ritenendo che "potrebbe provocare una "forte destabilizzazione della situazione nella regione del Sahara-Sahel"
La situazione non migliora in Niger. La giunta militare ha rifiutato, infatti, l'ultimo tentativo diplomatico di liberare e reintegrare il presidente destituito, Mohamed Bazoum. I militari al potere hanno rifiutato la visita proposta ieri dai rappresentanti del blocco regionale dell'Africa occidentale, dell'Unione Africana e delle Nazioni Unite, motivando il rifiuto con "evidenti ragioni di sicurezza in questo clima di minaccia" contro il Niger. (L'ULTIMATUM)
Russia contraria all'intervento militare
Due settimane fa i soldati ammutinati avevano rovesciato il presidente del Paese eletto democraticamente. Il blocco regionale, l'ECOWAS aveva minacciato di usare la forza se la giunta non avesse reintegrato Mohamed Bazoum entro domenica, una scadenza che è stata ignorata.
Nel frattempo la Russia si è detta contraria ad un intervento armato per risolvere la crisi in Niger, ritenendo che "potrebbe provocare una "forte destabilizzazione della situazione nella regione del Sahara-Sahel". Lo ha affermato il ministero degli Esteri in un messaggio postato sul suo sito ufficiale e ripreso dall'agenzia Ria Novosti. La Russia, si aggiunge nel messaggio, è invece favorevole a "sforzi di mediazione" da parte dell'Ecowas, la comunità degli Stati dell'Africa occidentale.
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