Il piano di Biden contro lo smart working: “Tornate in ufficio”

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Anche i repubblicani al Congresso avevano fatto pressioni su Biden per mettere uno stop al lavoro a distanza accusandolo di essere la principale causa di ritardi e lungaggini, mentre per i democratici e alcuni sindacati il punto non è lo smart working, ma la carenza di fondi per assumere nuovi dipendenti

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Joe Biden, forse per convinzione o forse per le pressioni dei vari partiti, ha deciso di prendere posizione a proposito dello smart working dei dipendenti federali. Il presidente ha chiesto al suo governo di "attuare in modo aggressivo" una strategia per far rientrare in ufficio migliaia di impiegati, il prossimo autunno secondo una email del capo dello staff della Casa Bianca Jeff Zients. "Vogliamo tornare al lavoro in persona perché è fondamentale per il benessere dei nostri team e ci consentirà di offrire risultati migliori al popolo americano. Questa è una priorità del presidente", si legge nel messaggio inviato a tutti i dirigenti delle agenzie federali Usa.

 

Pressioni su Biden

Lo smart working a Washington ha causato la chiusura di centinaia di bar, ristoranti e negozi con un impatto devastante sull'economia della capitale tanto che la sindaca Muriel Bowser aveva chiesto un'azione decisa della Casa Bianca. Anche i repubblicani al Congresso avevano fatto pressioni su Biden per mettere uno stop al lavoro a distanza accusandolo di essere la principale causa di ritardi e lungaggini, mentre per i democratici e alcuni sindacati il punto non è lo smart working, ma la carenza di fondi per assumere nuovi dipendenti.   

Una donna lavora da casa in smartworking. Milano 20 ottobre 2020. ANSA/MATTEO CORNER

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