Il presidente del Niger, tenuto in ostaggio dai militari, ha scritto in un editoriale sul Washington Post: "Il colpo di stato lanciato contro il mio governo da una fazione dell'esercito il 26 luglio non ha alcuna giustificazione e potrebbe avere conseguenze devastanti per il nostro paese, la nostra regione e il mondo intero"
"Il colpo di stato lanciato contro il mio governo da una fazione dell'esercito il 26 luglio non ha alcuna giustificazione e potrebbe avere conseguenze devastanti per il nostro paese, la nostra regione e il mondo intero". Lo ha scritto in un editoriale sul Washingtono Post il presidente del Niger Mohamed Bazoum, tenuto in ostaggio dai militari. Bazoum, eletto democraticamente due anni fa, è stato preso in custodia dai soldati nel palazzo presidenziale della capitale Niamey da mercoledì scorso, quando i militari hanno lanciato un colpo di stato condannato dagli Stati Uniti e da altri Paesi occidentali e dell'Africa occidentale.
"Scrivo questo come ostaggio", ha affermato Bazoum sul quotidiano americano. “Il Niger è sotto attacco da parte di una giunta militare che sta cercando di rovesciare la nostra democrazia, e io sono solo uno delle centinaia di cittadini che sono stati arbitrariamente e illegalmente imprigionati. I golpisti affermano falsamente di aver agito per proteggere la sicurezza del Niger. Affermano che la nostra guerra contro i terroristi jihadisti sta fallendo e che il mio governo economico e sociale, comprese le partnership con gli Stati Uniti e l'Europa, ha danneggiato il nostro Paese".