Le sirene hanno suonato nella Capitale e in 11 regioni del Paese. Biden si appresta a inviare altri 400 milioni in aiuti a Kiev. L'Aiea conferma la presenza di mine nell'area della centrale di Zaporizhzhia. Il Cremlino: "Al momento impossibile tornare al patto sul grano". Riunione all'Onu proprio sul blocco russo del grano
Ucraina, pioggia di droni sulla capitale e altre 11 regioni
Nato, Zelensky: "Non rallenta ritmo nostra integrazione"
"Non stiamo rallentando il ritmo della nostra integrazione con la Nato. Ho riunito rappresentanti della Verkhovna Rada (Parlamento ucraino, ndr) e funzionari governativi per preparare misure concrete per attuare le decisioni del vertice di Vilnius". Lo scrive su Twitter il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, sottolineando che "abbiamo un piano chiaro per lanciare il Consiglio Nato-Ucraina a tutti i livelli. Vedremo il suo lavoro a livello di ambasciatori domani durante una riunione convocata d'urgenza sulla situazione nel Mar Nero".
Kiev conferma uso munizioni a grappolo fornite da Usa intorno a Bakhmut
Le forze ucraine stanno "utilizzando l'intera linea di armamenti fornitaci dai nostri partner" in modo efficace. Ha risposto così, in un'intervista televisiva, il portavoce del comando militare orientale dell'Ucraina Serhii Cherevatyi, rispondendo alla domanda se i militari stessero usando intorno a Bakhmut munizioni a grappolo che sono state recentemente consegnate dagli Stati Uniti.
Il ministro della Difesa Oleksii Reznikov aveva dichiarato in un'intervista trasmessa alla Cnn il 23 luglio che condividerà con il Pentagono un rapporto sull'uso di munizioni a grappolo da parte dell'Ucraina nei prossimi giorni.
Guerra Ucraina, colpita la Cattedrale della Trasfigurazione a Odessa.
Il luogo di culto è stato parzialmente distrutto. I soccorritori hanno estratto dalle macerie un'icona, l'icona Kasperovskaya della Madre di Dio. Colpiti nel raid anche edifici residenziali e infrastrutture portuali. LE FOTO
Ambasciata russa a Senato: "Holomodor non è genocidio"
L'ambasciata russa a Roma chiede al Senato italiano di non equiparare quanto accaduto negli anni Trenta del secolo scorso in Ucraina, il cosiddetto "holodomor", la carestia che provocò milioni di morti, a un genocidio del popolo ucraino. "Oggi la camera alta del Parlamento italiano discuterà la questione del riconoscimento del cosiddetto "holodomor" come genocidio del popolo ucraino. La carestia del 1932-1933 è una tragedia comune, il cui ricordo unisce i popoli di Russia, Ucraina e Kazakistan. Fu il risultato della sovrapposizione degli errori gestionali da parte delle amministrazioni regionali delle zone agricole dell'URSS sulle condizioni climatiche sfavorevoli dei primi anni '30", spiega la nota dell'ambasciata.
Kiev: "Le perdite totali in combattimento del nemico dal 24 febbraio 2022 al 25 luglio 2023"
Navalny: "Ultranazionalista Girkin è un prigioniero politico"
Malgrado le loro idee opposte, specie sulla guerra in Ucraina, il dissidente russo Alexei Navalny ritiene che l'ultranazionalista Igor Girkin vada considerato un "prigioniero politico".
Noto anche come Igor Strelkov, Girkin è stato arrestato venerdì per "pubblico incitamento ad attività estremista", un'accusa considerata una rappresaglia per le dure critiche al Cremlino espresse sul suo blog militarista. "Igor Strelkov è stato arrestato illegalmente. Fin tanto che rimane in detenzione per queste accuse ridicole e ovviamente motivate politicamente, è un prigioniero politico", ha scritto Navalny su Telegram, secondo quanto riferiscono Moscow Times e Meduza. Strelkov non è stato arrestato per l'abbattimento dell'aereo Mh-17 , avvenuto nel luglio 2014 sui cieli di Donetsk, ma per aver criticato il presidente russo Vladimir Putin e il ministro della Difese Sergei Shoigu, nota Navalny. "Indipendentemente dalle opinioni di Strelgov, dobbiamo stare con la legge e la giustizia. Una persona può essere giudicata solo per i crimini che ha commesso", ha sottolineato.
Veterano dell'esercito russo ed ex agente dell'Fsb, Girkin è un sostenitore della guerra in Ucraina e ha avuto un ruolo importante fra le milizie filorusse del Donbas nel 2014, diventando anche brevemente ministro della Difesa dell'autoproclamata repubblica di Donetsk. L'Olanda ha emesso un mandato di cattura internazionale nei suoi confronti in relazione all'abbattimento del volo Mh-17, che provocò quasi 300 morti. Navalny, detenuto per ragioni politiche in una colonia penale, si è espresso più volte contro la guerra in Ucraina.
Ucraina, dalla Norvegia 22 mln euro a fondo europeo per munizioni
L'Ue e la Norvegia hanno firmato un accordo di trasferimento per un contributo finanziario volontario della Norvegia alla misura di assistenza nell'ambito dello strumento europeo per la pace (Efp) per la fornitura di attrezzature militari alle forze armate dell'Ucraina. Rispondendo alle esigenze ucraine, la Norvegia ha dedicato l'importo specificamente alle consegne di munizioni e pezzi di ricambio per i carri armati Leopard II. Il 14 febbraio, il governo norvegese aveva annunciato la sua decisione di sostenere la misura di assistenza per l'Ucraina attraverso il Fondo europeo per la pace con un contributo finanziario volontario di circa 22 milioni di euro. La firma odierna formalizza la decisione e garantisce che l'accordo possa entrare in vigore e che la Norvegia possa effettivamente contribuire alla fornitura di attrezzature militari per l'Ucraina. E' la seconda volta che la Norvegia fornisce un contributo finanziario allo strumento europeo per la pace, aumentando così di fatto il suo contributo totale a circa 36,5 milioni di euro.
Wojciechoski: "Aiuti Ue ai trasporti per il grano ucraino"
"Sostenere i costi del trasporto per il transito dei cereali ucraini attraverso Paesi come Polonia e Ungheria". E' la proposta che il Commissario Ue all'agricoltura Janusz Wojciechowski intende "discutere con il collegio" dei commissari. Lo ha detto lo stesso Wojciechowski nella conferenza stampa che ha chiuso la prima parte del Consiglio Ue agricoltura. "I costi di trasporto rendono poco attraente il transito via terra verso il Baltico e credo che abbiamo bisogno di un aiuto, per ridurre i costi", ha spiegato. Sulla questione del prolungamento delle restrizioni alle importazioni, richiesta avanzata dai cinque Paesi Ue confinanti, "dovremo vedere qual è la situazione a settembre, quando avremo idee più precise sul raccolto di quest'anno, in base alle regole". Nell'occasione "dovremmo anche occuparci dell'impatto di altri prodotti, come i prodotti ortofrutticoli e il pollame".
Ucraina, allarme AIEA: mine intorno alla centrale di Zaporizhzhia
Brasile: "In Ucraina serve una mediazione multinazionale"
Il Brasile non ambisce ad essere un Paese mediatore nella crisi fra Russia e Ucraina, ma è convinto della "urgente necessità di parlare di pace, e non solo di guerra" e del fatto che "una soluzione del conflitto richiede uno sforzo collettivo da parte di più Paesi e non può essere compito di uno solo". In una intervista al portale di notizie Congresso em Foco, il ministro degli Esteri brasiliano Mauro Vieira ha risposto alle critiche ricevute dal presidente Luiz Inacio Lula da Silva per non avere adottato una posizione più decisa contro la Russia e l'invasione voluta da Vladimir Putin, ricordando che quando era in Portogallo il 25 aprile il capo dello Stato ha sostenuto che il conflitto è frutto di "una violazione dell'integrità territoriale" dell'Ucraina. Ma ha anche detto, ha aggiunto, che perché la guerra finisca "ciascuna delle parti dovrà cedere un po'". Per Vieira si stanno comunque facendo progressi perché "l'obiettivo che si parli di più della pace si sta raggiungendo". Per quanto riguarda il mancato incontro fra Lula e il presidente ucraino Volodymyr Zelenski, il capo della diplomazia brasiliana ha voluto relativizzare l'episodio, assicurando che "non c'è ansia al riguardo". "I canali sono aperti e funzionanti - ha concluso - e l'incontro personale tra i presidenti avverrà quando ci sarà una prossima occasione".
Ue ai 27: "Sul grano lavorare uniti e in solidarietà con Kiev"
No ad azioni unilaterali, "dobbiamo restare uniti nella nostra solidarietà con l'Ucraina e i suoi agricoltori in questi tempi terribili e invito tutti a proseguire la nostra stretta collaborazione", "lavorando insieme, in uno spirito europeo". Così il Commissario Ue all'agricoltura Janusz Wojciechowski parlando ai ministri riuniti a Bruxelles, che discutono l'impatto delle importazioni da Kiev sui prezzi dei cereali e di altre derrate, con cinque Paesi che chiedono di prolungare fino a fine anno le restrizioni che scadranno a settembre. Wojciechowski ha fatto riferimento allo sbocco che si sta aprendo in Moldavia e il potenziamento delle rotte alternative verso il Mar Baltico e l'Adriatico per alleggerire la pressione dell'export ucraino sui mercati agricoli di Polonia, Bulgaria, Ungheria, Slovacchia e Romania. Finora, ha spiegato, "il corridoio del Danubio è quello con le migliori prestazioni, puntiamo a raggiungere una capacità di 4 milioni di tonnellate al mese entro metà settembre". "C'è un'ottima cooperazione da parte della Moldavia e della Romania - ha aggiunto - con l'attuazione delle prime misure operative", ma "dovranno essere potenziate le rotte alternative verso il Mar Baltico e l'Adriatico". La chiusura della via del Mar Nero, ha sottolineato, "richiede di raddoppiare i nostri sforzi" sui corridoi via terra, "e dobbiamo anche collegare meglio gli export ucraini con la domanda in Paesi come Spagna, Portogallo e Italia".
Mosca: "Sanzioni sono catastrofiche per settore alimentare globale"
"La guerra di sanzioni" scatenata contro la Russia rischia di provocare "una catastrofe per il settore alimentare globale". Lo ha affermato Nikolai Patrushev, segretario del Consiglio di sicurezza della Federazione russa, durante una riunione a Johannesburg, in Sudafrica, con alti rappresentanti dei Paesi Brics (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica).
Secondo Patrushev, citato dai media russi, oggi secondo le stime delle Nazioni Unite, non c'è una grave carenza di cibo nel mondo. Tuttavia, ha aggiunto, "la situazione è aggravata dalla guerra di sanzioni senza precedenti condotta contro la Russia, che rischia di avere conseguenze catastrofiche per il settore alimentare globale".
Per il segretario del Consiglio di sicurezza russo, le misure di pressione contro Mosca "hanno portato a uno squilibrio nel mercato alimentare internazionale, provocando, in particolare, significative fluttuazioni dei prezzi".
W.Post: "Putin avvertito in anticipo rivolta Wagner ma non fece nulla"
I presidente russo Vladimir Putin fu avvertito dai servizi di sicurezza "almeno due o tre giorni prima" di una possibile rivolta della Wagner, ma non fece nulla per contrastarla, limitandosi "a rafforzare la sicurezza in diversi luoghi strategici, compreso il Cremlino, dove è stata rafforzata la guardia presidenziale e sono state distribuite più armi". A scriverlo oggi è il Washington Post, che cita fonti d'intelligence ucraine ed europee.
"Putin ha avuto il tempo di prendere la decisione di liquidare (la ribellione) e arrestare gli organizzatori", nota una fonte europea. "Poi quando è iniziata ad accadere, c'è stata una paralisi a tutti i livelli. C'erano sgomento e confusione assoluti. Per molto tempo non sapevano come reagire", ha aggiunto la fonte, riferendosi alla giornata del 24 giugno quando Putin è apparso come paralizzato e incapace di prendere decisioni
Ucraina, Coldiretti: "Con stop accordo grano sos paesi poveri senza 19 mld kg di cereali"
Lo stop all’accordo Onu fra Russia e Ucraina per le spedizioni di grano dai porti del Mar Nero interrompe un fiume di quasi 19 miliardi di chili di frumento per il pane, mais, olio di girasole e altri prodotti, che nell’anno di durata dell’intesa sono stati destinati ai paesi poveri dell’Africa e dell’Asia, con il rischio che fame, carestie e crisi economica spingano con maggiore forza i flussi migratori verso l’Italia e il resto dell’Unione Europea con pesanti ripercussioni politiche e sociali. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti sulla base dei dati del Centro Studi Divulga in occasione del Food Summit Onu a Roma nell’evidenziare che ai paesi poveri è stato destinato ben il 58% dei prodotti agricoli transitati nei tre porti di Chornomorsk, Yuzhny e Odessa.
In particolare, sottolinea la Coldiretti, circa 1/3 del totale dei cereali destinati ai paesi poveri è costituito da frumento per il pane con quasi 5,8 miliardi di chili, a cui si aggiungono 8,6 miliardi chili di mais, 1,3 miliardi di chili di olio di girasole più 3 mld di chili di altri prodotti (tra cui orzo e soia). Lo stop al passaggio delle navi cariche di cereali sul Mar Nero alimenta il rischio carestia in ben 53 Paesi dove, secondo l’Onu, la popolazione spende almeno il 60% del proprio reddito per l’alimentazione. Un rischio anche per la stabilità politica proprio mentre si moltiplicano le tensioni sociali ed i flussi migratori. Fra i paesi in via di sviluppo più colpiti dall’interruzione dell’accordo ci sono il Bangladesh con oltre un miliardo di chili di grano importato dall’Ucraina, l’Egitto con 417 mln di chili di grano, 998 mln di chili di mais, 4,6 milioni di chili di olio e farina di girasole e 131 mln di chili di semi di soia, l’Indonesia con quasi 400 mln di chili di grano, il Kenya con 385 mln di chili di grano, 53 mln di chili di mais, l’Etiopia con quasi 263 mln di chili grano, lo Yemen con 259 mln di chili di grano e la Tunisia con oltre 222 milioni di chili di grano, 356 mln di chili di mais, 108 mln di chili di altri prodotti.
Zelensky: "La forza è nelle persone, è nelle città, è nella vita"
Ungheria, prodotti Kiev non devono inondare mercato Ue
"L'Ungheria e i Paesi in prima linea chiedono di prorogare il divieto di importazione di grano ucraino fino alla fine dell'anno. Proponiamo di migliorare i corridoi di solidarieta' e fornire sostegno finanziario dell'Ue per i costi di trasporto per garantire che il grano raggiunga le destinazioni previste. Questo per evitare che i prodotti ucraini inondino i mercati europei, rendendo i raccolti europei invendibili e che i Paesi in via di sviluppo si affidino alla Russia per i loro bisogni". Lo affermato il ministro dell'Agricoltura ungherese, Istvan Nagy, a margine del Consiglio Agricoltura in corso a Bruxelles.
Francia e Germania contro restrizioni import grano
Francia e Germania si sono opposte a una possibile proroga delle restrizioni imposte da aprile da cinque Paesi dell'Est alle importazioni di cereali ucraini, con l'Ue che cerca di garantirne il transito verso il resto del mondo. Alla fine di aprile, la Commissione europea aveva autorizzato cinque Stati membri confinanti con l'Ucraina (Polonia, Ungheria, Slovacchia, Bulgaria e Romania) a vietare la commercializzazione di grano, mais, colza e girasole ucraini sul loro territorio, purchè non ostacolino il transito verso altri Paesi. Destinate ad attutire l'impatto sui mercati locali del massiccio afflusso di prodotti agricoli ucraini, le restrizioni "temporanee" dovrebbero terminare a meta' settembre, ma i cinque Stati la scorsa settimana ne hanno chiesto la proroga fino alla fine dell'anno. "O la Commissione accetta di preparare regolamenti per prolungare questo divieto, o lo faremo noi stessi", ha insistito il premier polacco, Mateusz Morawiecki, affermando di difendere gli agricoltori del suo Paese. Ritenuta "inaccettabile" da Kiev, la possibilita' di una proroga è già stata aspramente criticata da diversi dei Ventisette, metà dei quali in primavera si erano opposti a queste restrizioni concesse ai cinque Paesi, denunciando distorsioni del mercato comune. "La Commissione deve chiarire che cio' non è possibile. Queste misure sono limitate nel tempo, è inaccettabile che alcuni Stati membri ignorino i trattati esistenti", ha detto il ministro tedesco dell'Agricoltura, Cem Ozdemir, al suo arrivo al Consiglio Agricoltura in corso a Bruxelles. I cinque Paesi confinanti dell'Ucraina hanno già ricevuto 156 milioni di euro di aiuti dalla riserva di crisi agricola
dell'Ue.
Polonia, stop a intesa sul grano ha complicato nostra situazione
"In Polonia si registra una situazione difficile sui mercati dei cereali, dei frutti di bosco e del latte. I prezzi sul mercato dei cereali sono ancora in calo e la situazione è ulteriormente complicata dall'incertezza sul proseguimento del funzionamento del corridoio del grano nel Mar Nero". Lo ha detto il ministro polacco dell'Agricoltura, Robert Telus, a Bruxelles, ribadendo ai suoi omologhi Ue la richiesta di Polonia, Ungheria, Romania, Bulgaria e Slovacchia di prolungare il divieto di importazione di quattro prodotti cerealicoli (grano, mais, colza e semi di girasole) dall'Ucraina fino alla fine dell'anno. "Le nostre azioni per difendere gli interessi degli agricoltori nei Paesi dell'Ue non sono dirette contro nessuno, sono un appello alla Commissione europea alla riflessione e alle decisioni necessarie", ha spiegato Telus, aggiungendo che per Varsavia è "molto importante il corretto funzionamento dei corridoi di solidarietà". "Siamo un grande produttore di cereali autosufficiente e l'afflusso di volumi aggiuntivi sta destabilizzando il mercato", ha concluso.
Kiev: Mosca ha attuato in più fasi il piano per lo stop al grano
La decisione di Mosca di non rinnovare l'iniziativa sul grano è stata presa dopo una serie di misure attuate in diverse fasi proprio con l'obiettivo finale di uscire dall'accordo: è quanto emerge da un rapporto top secret realizzato dal cosiddetto 'Centro di coordinamento congiunto' per i vertici militari e politici della Russia. Il documento è stato ottenuto e pubblicato dalla Direzione dell'intelligence ucraina, come riporta Ukrainska Pravda. In generale, il testo del documento è dedicato alle iniziative utilizzate per ostacolare l'attuazione del corridoio del grano che alla fine hanno portato alla rottura definitiva dell'accordo, scrive il media ucraino. Secondo il rapporto, il compito principale del 'Centro di coordinamento congiunto' consisteva nel ridurre al minimo il volume di grano esportato nell'ambito dell'accordo. In particolare, il documento afferma che anche l'ispezione delle navi era "uno degli elementi chiave per frenare la crescita incontrollata delle esportazioni di grano dai porti ucraini". A seguito delle ispezioni, sottolinea il documento, "46 navi sono state escluse dalla partecipazione all'Iniziativa e 303 navi sono state limitate per un totale di 342 giorni". Le misure per interrompere l'Accordo sul grano sono state suddivise in diverse fasi, Ukrainska Pravda.