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Usa, 18enne abortisce e brucia feto: 90 giorni di carcere e 2 anni di libertà vigilata

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©IPA/Fotogramma

In Nebraska, la giovane ha utilizzato una pillola abortiva per interrompere la gravidanza e poi ha bruciato e seppellito il feto. Era nel terzo trimestre inoltrato, oltre il limite delle 20 settimane di gestazione all’epoca in vigore nello Stato. Il giudice: “Reclusione necessaria considerata la serietà del reato e il mancato rispetto della legge”. Anche la madre indagata per averla aiutata

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Negli Stati Uniti, una ragazza di 18 anni è stata condannata a 90 giorni di carcere e due anni di libertà vigilata per aver utilizzato la pillola abortiva e poi aver bruciato e seppellito il feto. È successo in Nebraska. All’epoca dei fatti, la giovane aveva 17 anni ed era nel terzo trimestre inoltrato della gravidanza. Anche la madre è indagata per aver aiutato la figlia ad abortire quando erano state ormai superate le 20 settimane di gestazione, limite legale che all'epoca era in vigore nello Stato, e per aver maneggiato "resti umani".

Il giudice: “Reclusione necessaria”

Per interrompere la gravidanza, la giovane nella primavera del 2022 ha usato una pillola abortiva che - secondo le accuse - la madre avrebbe ordinato online: la donna rischia fino a due anni di carcere. Nell'ambito del processo per patteggiamento, la 18enne si è dichiarata colpevole riguardo alle accuse di occultamento e abbandono di cadavere. “La corte ritiene appropriata la libertà vigilata, ma ritiene la reclusione necessaria considerata la serietà del reato e il mancato rispetto della legge", ha spiegato il giudice. Durante il processo, ha creato dibattito il fatto che l’accusa abbia utilizzato come prova i messaggi privati che madre e figlia si erano scambiate su Facebook. L’indagine è partita prima che, nel giugno del 2022, la Corte Suprema Usa abolisse la storica sentenza Roe v. Wade e annullasse la protezione costituzionale dei diritti all'aborto. Nel maggio di quest'anno, il governatore del Nebraska ha inasprito le leggi anti-aborto, rendendo illegale ogni azione che venga attuata oltre le 12 settimane di gestazione.

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