Tajani: "Per Patrick Zaki nessun baratto con il caso Giulio Regeni"

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Per quanto riguarda Regeni, ha aggiunto il ministro Tajani, "continueremo a chiedere che si faccia luce sulla vicenda"

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"Nessun baratto, nessuna trattativa sottobanco. Il governo è stato in grado di far tornare in Italia un giovane ricercatore che rischiava di stare ancora un po' di tempo in carcere. Noi siamo riusciti a ottenere questo risultato". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Radio 24 parlando di un presunto baratto tra la liberazione di Patrick Zaki, che ha ricevuto la grazia dal presidente egiziano al-Sisi dopo essere stato condannato due giorni fa a tre anni di carcere a Mansura, e il caso Giulio Regeni. "Poi si può dire ciò che si vuole - ha aggiunto Tajani -. Siamo persone serie, non facciamo baratti di questo tipo". Per quanto riguarda Regeni, ha aggiunto, "continueremo a chiedere che si faccia luce sulla vicenda come abbiamo sempre fatto, abbiamo messo sullo stesso piano le due questioni".

"Successo di governo, diplomazia e intelligence"

"La diplomazia ha avuto ruolo determinante insieme con la nostra intelligence, ci siamo mossi sin dall'inizio per ottenere la grazia, ricordo le mie due missioni in Egitto, gli incontri con Sisi, dove ho più volte ribadito la necessità di liberare questo giovane, e ricordo sempre di essere stato ottimista dopo gli incontri al Cairo. Poi le cose sono andate avanti, il governo, la presidente del Consiglio, è stato un lavoro corale e ora questo giovane ricercatore potrà venire nel nostro Paese ed avere una bella carriera davanti". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Radio24, aggiungendo: "Credo che il governo abbia ottenuto un risultato molto importante, chi pensava che non sarebbe stato in grado di ottenerlo è rimasto un po' deluso".

Patrick Zaki

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