Cardinale Zuppi da Biden, oggi incontro a Washington per discutere di Ucraina

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L’alto prelato è negli Stati Uniti su richiesta di Papa Francesco, per parlare delle conseguenze del conflitto tra Kiev e Mosca e delle azioni da compiere per fornire aiuti umanitari

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Alla Casa Bianca il presidente Joe Biden ha incontrato il Cardinale Matteo Maria Zuppi, inviato negli Stati Uniti su richiesta di Papa Francesco. Il capo di Stato Usa ha espresso a Zuppi l’auspicio che papa Francesco "prosegua nel suo ministero e nella leadership globale". Poi, i due hanno discusso degli sforzi della Santa sede nel fornire aiuti umanitari per affrontare le sofferenze causate dall'aggressione della Russia in Ucraina, nonché dell'impegno del Vaticano per il ritorno dei bambini ucraini deportati con la forza, come ha riferito la Casa Bianca in una nota. E proprio su quest’ultimo punto, ha affermato la sala stampa vaticana, Biden ha espresso la sua "piena disponibilità a sostenere iniziative in ambito umanitario”, non solo per i bambini ma anche per le persone più fragili, sia per dare risposta a tale urgenza che per favorire percorsi di pace". Prima del colloquio con il capo della Casa Bianca, il presidente Biden, Zuppi ha visitato il Congresso Usa.

La missione di Zuppi negli Usa

La missione di pace del Vaticano, dopo i viaggi a Kiev e Mosca, passa per gli Stati Uniti, terza tappa del cardinale Zuppi nel tentativo di costruzione di un percorso verso la tregua in terra ucraina. Il viaggio dell'inviato della Santa Sede a Washington è stato comunicato con un annuncio a sorpresa: la missione dura tre giorni, fino a mercoledì 19, e al centro dei colloqui c'è in particolare la situazione dei bambini ucraini. Così come avvenuto in Ucraina e in Russia, il presidente dei vescovi italiani, accompagnato da un ufficiale della Segreteria di Stato vaticana, incontrerà con ogni probabilità i vertici della diplomazia americana per fare il punto sul processo di mediazione che lo Stato pontificio ha avviato ormai oltre un mese fa, con il primo viaggio di Zuppi a Kiev. "La visita - si legge nella nota della sala stampa della Santa Sede - si svolge nel contesto della missione intesa alla promozione della pace in Ucraina e si propone di scambiare idee e opinioni sulla tragica situazione attuale e di sostenere iniziative in ambito umanitario per alleviare le sofferenze delle persone più colpite e più fragili, in modo particolare i bambini".

Il ruolo del Vaticano

Che il Vaticano non voglia escludere nessuno dalle "trattative" per la pace, lo aveva sottolineato anche lo stesso segretario di Stato, Pietro Parolin, rispondendo ad una domanda sull'eventuale coinvolgimento di Stati Uniti e Cina. La missione di pace della Santa Sede ha avuto ufficialmente inizio il 5 giugno scorso, con la visita di due giorni di Zuppi a Kiev, dopo che il Papa circa un mese prima aveva anticipato nel viaggio di rientro dall'Ungheria l'intenzione di dare vita ad una mediazione per la pace. L'inviato di Francesco non solo incontrò il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ma fece visita anche in uno dei luoghi dell'orrore della guerra, in quelle fosse comuni di Bucha, teatro del massacro perpetrato dai russi a marzo 2022. Lo stesso Zelensky salutò con piacere la visita dell'inviato del Papa ma - spiegò - "poiché la guerra è sul nostro territorio, la formula per raggiungere la pace può essere solo ucraina". Tre settimane dopo, il presidente dei vescovi volò a Mosca, anche qui per una visita di due giorni, il 28 e 29 giugno. Nonostante un primissimo momento di stallo con le autorità, Zuppi tornò in Italia con i "frutti della speranza" verso un percorso di pace. "Un canale di dialogo è stato aperto e c'è la disponibilità a continuare il cammino e questo non era scontato", furono le parole del vescovo cattolico di Mosca, monsignor Paolo Pezzi. L'inviato papale non incontrò Vladimir Putin, ma vide comunque Yuri Ushakov, assistente del presidente russo per gli affari di politica estera, e poi Maria Lvova-Belova, commissario di Mosca per i diritti del bambino. Nel suo viaggio, Zuppi vide anche il patriarca Kirill con il quale parlò - in un incontro definito "molto cordiale" - delle "iniziative umanitarie che possano facilitare una soluzione pacifica". Di tutti gli incontri è stato messo al corrente papa Francesco, che non manca mai occasione per rinvigorire gli appelli per la pace. Ora il nuovo, importante, viaggio a Washington, con la speranza che anche dagli Stati Uniti possano aprirsi nuovi spiragli per la pace.

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