Kevin Spacey si difende al processo sulle presunte molestie sessuali: "Ho perso tutto"
MondoL'attore in lacrime ha detto che "c'è stata una corsa al giudizio" a Hollywood dopo le accuse contro di lui nel 2017
Kevin Spacey è scoppiato in lacrime giovedì raccontando che il suo "mondo è esploso" quando sono emerse per la prima volta nel 2017, le accuse di abusi sessuali contro di lui. La star di Hollywood ha dichiarato: "Ho perso tutto". Il due volte premio Oscar ha cercato di ricomporsi mentre raccontava ai giurati che il suo lavoro di attore si è azzerato e la sua fortuna è diminuita di fronte alle crescenti spese legali. Asciugandosi le lacrime, Spacey ha detto alla corte della corona di Southwark: "C'è stata una fretta di giudicare e prima che la verità venisse a galla ho perso il lavoro, ho perso la mia reputazione, ho perso tutto nel giro di pochi giorni".
L'aula era gremita
Spacey, 63 anni, nega le accuse tra cui violenza sessuale e aggressione indecente contro quattro uomini tra i 20 e i 30 anni, tra il 2001 e il 2013. Indossando un abito grigio antracite e una cravatta blu, è apparso nel banco dei testimoni nel processo che va avanti da un mese. Spacey ha detto nell'aula gremita: "Il mio mondo è esploso. Negli ultimi cinque, sei anni, non sono stato in grado di lavorare", ha detto. "Non ho guadagnato nulla e ho avuto un sacco di fatture legali e cose contro cui combattere, e non ho pagato tutto, quindi devo ancora soldi".
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Nega le 12 accuse
Spacey ha iniziato la sua testimonianza descrivendo dettagliatamente la sua carriera e come era andato a scuola di recitazione con Val Kilmer. Ha raccontato aneddoti dello showbiz per poi ammettere di essersi sentito "schiacciato" soprattutto quando ha scoperto che un anche uomo con cui era stato "intimo" lo aveva accusato di averlo aggredito nei primi anni 2000. Spacey nega 12 accuse, tra cui sette di violenza sessuale, tre di aggressione indecente, un conteggio di indurre una persona a impegnarsi in attività sessuali senza consenso e un conteggio di indurre una persona a impegnarsi in attività sessuali penetrative senza consenso.
