Nel suo viaggio di quattro giorni, da giovedì a domenica, incontrerà alti dirigenti cinesi e le aziende americane operanti nel Paese. La sua missione arriva pochi giorni dopo che Joe Biden ha definito Xi "un dittatore"
Inizio in salita per la missione di Janet Yellen in Cina, la prima come segretaria al Tesoro. Pechino, infatti, ha annunciato che dal primo agosto limiterà le esportazioni di prodotti e materiali contenenti gallio e germanio, che sono metalli rari e vitali per i semiconduttori, per le stazioni delle reti 5G e per i pannelli solari, al fine di "salvaguardare la sicurezza e gli interessi nazionali", ha spiegato il ministero del commercio cinese. Una mossa che ha tutto il sapore della rappresaglia per le restrizioni Usa alla vendita di chip di fascia alta e attrezzature per la loro produzione. E da utilizzare come leva nei futuri negoziati tra i due Paesi.
Il pragmatismo di Pechino
Nel suo viaggio di quattro giorni, da giovedì a domenica, Yellen incontrerà alti dirigenti cinesi e le aziende americane operanti nel Paese. Già il fatto che parta è un buon segnale, nonostante l'annunciato giro di vite cinese sui metalli rari: la sua missione arriva pochi giorni dopo che Joe Biden, pur cercando di ristabilire relazioni stabili con la Cina, ha definito Xi "un dittatore", senza fare marcia indietro o porgere le scuse chieste dalle autorità del Dragone. Un'esternazione che ha riacceso le tensioni e che rischiava di gelare nuovamente i rapporti tra le due superpotenze. Pechino ha fatto prevalere il pragmatismo, comprendendo che il commander in chief è in campagna elettorale e deve fare i conti con i falchi repubblicani, ma ha voluto comunque replicare alla sfida tech.
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Yellen era alla guida della Fed
Alla missione della Yellen dovrebbe seguire quella della segretaria al Commercio Gina Raimondo. A suggellare la ripresa del dialogo dovrebbe essere poi un bilaterale tra Biden e Xi, a margine del G20 in India a settembre o del vertice Apec a San Francisco in novembre. La segretaria al Tesoro, che conosce bene la Cina da quando guidava la Fed, è vista come una controparte più amichevole di altri esponenti del governo Biden. Tanto da aver caldeggiato in passato anche un allentamento dei dazi americani, anche se poi ha dovuto adeguarsi alla linea dura. Ma i suoi toni restano soft, nella convinzione che il rapporto tra Washington e Pechino sia "importante per il mondo intero".