"Rabbia e frustrazione": la Wagner dopo il dietrofront di Prigozhin sulla marcia su Mosca

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La BBC riporta come sui canali Telegram utilizzati dai soldati mercenari serpeggi malcontento per quanto successo lo scorso weekend, quando le milizie si sono fermate a 200 km da Mosca: "Un'altra rivolta insensata". Ma circolano anche diverse voci cospirazioniste, secondo cui il capo della Wagner Prigozhin avrebbe pianificato tutto con Putin, forse per un test di fedeltà tra l'èlite russa

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Su cosa sia esattamente successo in Russia tra il 23 e il 24 giugno non c’è certezza. Sappiamo che i soldati del gruppo Wagner sono entrati, senza incontrare resistenza, nella città di Rostov sul Don, prendendo possesso di infrastrutture strategiche, come l’aeroporto. Poi hanno marciato verso la capitale ma si sono fermati a 200 km da Mosca, interrompendo quello che molti avevano visto come un tentato golpe ai danni di Putin. Non è ancora chiaro quale sarà il futuro della Wagner e nemmeno quali siano i sentimenti dei suoi membri per il dietrofront deciso dal loro capo, Yevgeny Prigozhin. C'è chi parla di forti malumori, come emergerebbe da alcune chat Telegram utilizzate dai miliziani (GUERRA IN UCRAINA, GLI AGGIORNAMENTI LIVE).

L'ultimatum di Putin alla Wagner

Dopo qualche giorno di silenzio e dopo un accordo stretto con il presidente bielorusso Alexandr Lukashenko – anche sul contenuto di questo si hanno ben poche certezze – a parlare è stato direttamente Prigozhin. La marcia su Mosca, ha detto in un audio diffuso su Telegram, non aveva lo scopo di rovesciare Putin ma di impedire la "distruzione" della Wagner. Da tempo il presidente russo chiedeva infatti che le migliaia di soldati del gruppo entrassero a far parte dell’esercito ufficiale. Prigozhin avrebbe quindi deciso di bloccare l’avanzata sulla capitale “per evitare un bagno di sangue”, ottenendo rassicurazioni da Lukashenko che gli avrebbe offerto una soluzione "per la continuazione delle operazioni della Wagner in una giurisdizione legittima". Non sembra che andrà esattamente così. Putin, in un discorso alla nazione, lunedì 26 giugno ha parlato chiaramente. I circa 25mila miliziani di Prigozhin hanno tre possibilità: sottoscrivere un contratto per mettersi agli ordini del ministero della Difesa, tornare alle loro famiglie o riparare in Bielorussia. Nella mattinata di oggi è poi arrivata la notizia secondo cui sarebbero in corso i preparativi per il trasferimento dell'equipaggiamento militare pesante di Wagner alle truppe russe. Lo ha riferito il Ministero della Difesa russo, come riportato dalla Tass.

La rabbia dei mercenari per il dietrofront di Prigozhin

Secondo diversi analisti, in ogni caso, è difficile che le opzioni messe in campo dallo Zar piacciano ai mercenari della Wagner. Anzi: tra le file dei soldati serpeggerebbero amarezza e rabbia per il dietrofront deciso dal loro leader. A scriverlo è la BBC, che cita diversi messaggi “verificati” apparsi nelle chat online utilizzate dalla Wagner, specialmente su Telegram. “Un’altra rivolta insensata”, avrebbe scritto un miliziano. “Sono stati semplicemente traditi” sono invece le parole di una donna parente di un membro del gruppo, come si legge in un messaggio girato alla BBC dal giornalista Mark Krutov (Radio Free Europe/Radio Liberty).

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Le teorie cospirazioniste

Circolano poi anche diverse teorie cospirazioniste. Alcune di queste, riporta sempre la BBC, sono apparse su Wagner PMC Briefs, un canale la cui ufficialità è stata confermata in passato anche da Prigozhin. Si è detto che il leader dei mercenari e Putin avrebbero lavorato insieme alla marcia su Mosca, “per testare la fedeltà dell’èlite russa”. Oppure che il piano fosse quello di arrivare a rimuovere il ministro della Difesa Shoigu, malvisto apertamente da Prigozhin e – si dice – forse anche da Putin. Non crede però a questa versione dei fatti Volodymyr Fesenko, capo del Penta, Centro di ricerca per la politica applicata di Kiev. “A che scopo sarebbe stato organizzato? Per mostrare a tutti quanto è debole Putin? Quello che è successo è stata una pubblica umiliazione di Putin. E Priogozhin? Anche lui in parte ha perso la sua reputazione. Ha dimostrato potere e poi ha semplicemente ritrattato”, ha detto Fesenko.

Le voci di minacce ai famigliari della Wagner

Secondo il Telegraph, che cita fonti di sicurezza del Regno Unito, il dietrofront di Prigozhin avrebbe però avuto ingerenze esterne: i servizi di sicurezza russi avrebbero minacciato le famiglie dei leader della Wagner prima che la marcia verso Mosca fosse bloccata.

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Prigozhin in Bielorussia

Intanto, Prigozhin è arrivato in Bielorussia, dove adesso dovrebbe scontare una sorta di "esilio". Lo ha confermato il presidente di Minsk, Lukashenko. In mattinata la notizia era stata data per prima dall'Ukrainska Pravda, che scriveva dell'atterraggio del jet privato all'aeroporto militare di Machulishchi, vicino a Minsk.

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