Il leader della brigata Wagner dà la sua versione sui fatti accaduti fra sabato notte e domenica: "La marcia ha evidenziato seri problemi di sicurezza nel Paese" ed è stata fatta per impedire la "distruzione" della compagnia militare e chiamare alle loro responsabilità "quegli individui" che "hanno commesso un enorme numero di errori nell'operazione militare speciale" in Ucraina. Lukashenko, dice, ha offerto di trovare una soluzione "per la continuazione delle operazioni della Wagner in una giurisdizione legittima"
Il gruppo Wagner ha organizzato la sua marcia verso Mosca per "esprimere una protesta" e "non per rovesciare il governo del Paese". A dirlo è il capo della brigata di mercenari, Yevgeny Prigozhin, che in un messaggio audio di 11 minuti dà la sua versione sui fatti accaduti fra sabato notte e domenica, senza rivelare dove si trovi al momento (GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE).
"Avevano deciso di sciogliere la Wagner"
"La marcia ha evidenziato seri problemi di sicurezza nel Paese", dice ancora nell’audio Prigozhin, sottolineando che il convoglio si è fermato a 200 chilometri da Mosca e ha "bloccato tutte le infrastrutture militari", comprese le basi aeree lungo il suo percorso. Poi aggiunge che le autorità avevano deciso di sciogliere la Wagner il primo luglio a seguito di "intrighi". Per questo la marcia era stata organizzata, per impedire la "distruzione" della compagnia militare privata e chiamare alle loro responsabilità "quegli individui" che "hanno commesso un enorme numero di errori nell'operazione militare speciale" in Ucraina. Inoltre, aggiunge, il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha offerto di trovare una soluzione "per la continuazione delle operazioni della Wagner in una giurisdizione legittima".
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"Volevamo deporre le armi ma ci hanno bombardati"
Prigozhin spiega che lui e gli altri ufficiali della Wagner avevano deciso di deporre le armi a Rostov il 30 giugno, rifiutando però di entrare a far parte delle forze armate regolari entro il primo luglio, come era stato imposto dal ministero della Difesa. Ma poiché sono stati "bombardati", hanno intrapreso la cosiddetta "marcia della giustizia" verso Mosca.
"La rivolta ha avuto sostegno nelle città attraversate"
Prigozhin ha poi aggiunto che i suoi combattenti hanno avuto il sostegno di civili "felici" nelle città che hanno attraversato mentre avanzavano verso Mosca. "Nelle città russe i civili ci hanno accolti con bandiere russe e simboli di Wagner. Erano tutti felici quando siamo passati".