Intanto sono rientrate al porto di St. John's, nella provincia di Terranova e Labrador in Canada, le navi che in questi giorni sono state impegnate nelle maxi operazioni di soccorso
Sono rientrate al porto di St. John's, nella provincia di Terranova e Labrador in Canada, le navi che in questi giorni sono state impegnate nelle maxi operazioni di soccorso del sommergibile Titan, imploso domenica scorsa durante la discesa per esplorare il relitto del Titanic con cinque persone a bordo. (INCIDENTI IN MARE)
L'inchiesta canadese
Intanto crescono le polemiche sulle falle del sommergibile. Il regista James Cameron, che è anche un progettista di sommergibili, ha definito la costruzione in fibra di carbonio del Titan "fondamentalmente sbagliata". Ieri le autorità canadesi hanno reso noto che avrebbero avviato un'inchiesta sulla vicenda. Lo scorso fine settimana la nave cargo Polar Prince, battente bandiera canadese, ha rimorchiato il sommergibile al largo e, circa un'ora e 45 minuti dopo la partenza del sommergibile verso le profondità dell'oceano, ha perso il contatto con il Titan. Il Canadian Transportation Safety Board ha detto che, "in quanto autorità investigativa dello stato di bandiera della nave di supporto", avrebbe "condotto un'inchiesta per quanto riguarda le circostanze di questa operazione."
L'allarme sulla sicurezza "minimizzato"
"Abbiamo sentito troppo spesso le lamentale senza fondamento 'finirete per uccidere qualcuno', io questo lo prendo come un insulto personale". Così il fondatore di OceanGate, Stockton Rush, una delle cinque persone morte, scriveva rispondendo allo specialista di esplorazioni nelle profondità marine, Rob McCallum, che gli chiedeva di interrompere le missioni con il sommergibile finché non fosse valutato da una commissione indipendente per non mettere a rischio le vite di clienti.
"Sono stanco di addetti del settore che cercano di usare l'argomento della sicurezza per fermare l'innovazione", si legge ancora nelle mail che sono state visionate dalla Bbc. "Io penso che lei sta mettendo lei stesso e i suoi clienti in una dinamica pericolosa", aveva scritto a Rush nel 2018 McCallum che ha poi smesso di sollevare l'allarme sulla sicurezza del Titan quando i legali di OceanGate hanno minacciato un'azione legale.
"Fino a quando un sottomarino non è classificato, testato e provato non deve essere usato per operazioni di profondità commerciali - aveva scritto McCallum a Rush - la imploro di adottare la massima attenzione nei suoi test ed esperimenti in mare, per quanto io apprezzi l'intraprendenza e l'innovazione lei sta mettendo a rischio tutto il nostro settore". A questi argomenti Rush aveva risposto accusando McCallum di rappresentare interessi che volevano impedire "l'ingresso di nuovi elementi in un mercato già piccolo".