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Minisommergibile disperso, ossigeno per poche ore. Corsa contro il tempo per i soccorsi

Mondo
©Ansa

I sonar e le apparecchiature dei soccorritori impegnati nelle ricerche del mezzo turistico disperso hanno rilevato un rumore di “colpi”. Per il contrammiraglio John Mauger, che dirige le ricerche, il rumore captato dalle boe sonar “è generato potenzialmente" dagli occupanti dello scafo ma che non ci sono conferme.  Per ora le ricerche "hanno prodotto risultati negativi”, ha riferito la Guardia Costiera degli Stati Uniti, “ma continuano”

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I soccorritori che stanno utilizzando i sonar per cercare il mini sommergibile con cinque persone a bordo disperso nell’Atlantico hanno rilevato suoni di "colpi" sottomarini nella zona dove il mezzo è scomparso due giorni fa. Un aereo canadese P-8 coinvolto nella ricerca "ha sentito dei colpi nell'area ogni 30 minuti. Quattro ore dopo è stato dispiegato un ulteriore sonar e si sentivano ancora dei colpi", ha detto una mail interna inviata ai funzionari del Dipartimento per la sicurezza interna degli Usa. Il sonar ha captato dei colpi anche secondo un promemoria interno del governo degli Stati Uniti ma il documento non chiarisce quando i rumori sono stati uditi, per quanto tempo e cosa potrebbe averli causati. Intanto è stata estesa l'area delle ricerche. (CHI SONO I PASSEGGERI - COME FUNZIONANO LE VISITE AL TITANIC). 

Capo ricerche: “Rumore generato forse dai passeggeri”

La Guardia costiera degli Stati Uniti ha confermato che le squadre di soccorso hanno rilevato "rumori sottomarini" nell'area di ricerca in cui il mezzo era scomparso due giorni prima. "L'aereo canadese P-3 ha rilevato rumori sottomarini nell'area di ricerca. Di conseguenza, le operazioni dei Rov (veicoli telecomandati) sono state trasferite nel tentativo di esplorare l'origine di tali rumori", ha dichiarato il Primo distretto della Guardia costiera Usa sul suo account Twitter. Le ricerche dei Rov finora "hanno dato esito negativo ma continuano", viene aggiunto. Gli aerei statunitensi e canadesi impegnati nelle ricerche del sommergibile Titan disperso hanno coperto finora un'area di oltre 25.900 chilometri quadrati di mare dal momento della scomparsa. Il contrammiraglio John Mauger della Guardia Costiera statunitense, che dirige le ricerche del sommergibile, ha riferito che il rumore captato dalle boe sonar “è generato potenzialmente" dagli occupanti dello scafo ma che non ci sono conferme sulla natura del rumore. "Abbiamo raccolto le caratteristiche del rumore e stiamo lavorando sull'analisi di questo", ha spiegato, aggiungendo che ci sono "varie caratteristiche". Le ricerche però finora non hanno dato alcun risultato, come dichiarato dal capitano Jamie Frederick.

L'aria nel sommergibile respirabile ancora per poche ore

L'"aria respirabile" a bordo del sommergibile Titan disperso nel Nord Atlantico potrebbe esaurirsi poco dopo le 5:00 ora standard orientale (Est) (le 11:00 del 22 giugno in Italia), secondo quanto ha reso noto la Guardia Costiera statunitense, come riporta il quotidiano Independent. Secondo quanto riferito da Sky News, almeno cinque navi si trovano attualmente in zona, mentre altre quattro stanno arrivando. Sky ha detto che i dati di tracciamento marino hanno mostrato che la nave da ricerca Polar Prince, la "nave madre" del sommergibile Titan, si trova nel sito, insieme a una nave per la posa di tubi delle Bahamas, Deep Energy, e a una nave commerciale, Skandi Vinland. Le navi della guardia costiera canadese John Cabot e Atlantic Merlin sono arrivate nella notte. Impegnata anche l'imbarcazione di ricerca francese L'Atalante. Altre quattro navi, tra cui altre due della guardia costiera canadese, una nave della marina militare canadese e una nave privata di supporto offshore, non dovrebbero invece arrivare prima di giovedì 22 giugno.

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Ex manager sollevò problemi sicurezza: fu licenziato

L'ex direttore delle operazioni marittime di OceanGate, la compagnia proprietaria del mini sommergibile scomparso dopo l'immersione verso il relitto del Titanic, aveva sollevato preoccupazioni per la sicurezza prima di essere licenziato. Lo riportano i media Usa citando una causa del 2018. I dubbi di David Lochridge sulla sicurezza del batiscafo scomparso, il Titan, sono contenuti in una risposta che presentò ad un'azione legale intentata contro di lui da OceanGate. Lochridge, pilota di sottomarini e sommozzatore scozzese, aveva iniziato a lavorare per OceanGate nel maggio 2015 come appaltatore indipendente prima di essere promosso a direttore delle operazioni marittime. Nella causa intentata nello stato di Washington cinque anni fa, Oceangate accusò Lochridge di aver violato un accordo di riservatezza divulgando informazioni confidenziali. In una contro causa, Lochridge affermò di essere stato licenziato da OceanGate nel gennaio 2018 dopo aver "sollevato problemi di sicurezza critici riguardanti il “progetto sperimentale e non testato del Titan di OceanGate". "Lochridge ha espresso inizialmente preoccupazioni verbali sui problemi di sicurezza e controllo di qualità riguardanti la gestione esecutiva di Titan", si legge nei documenti. "Queste comunicazioni verbali furono ignorate". Il pilota era preoccupato "in particolare per il rifiuto di OceanGate di condurre test critici e non distruttivi della progettazione sperimentale dello scafo". E accusò Oceangate di essersi "rifiutata di pagare il costruttore per realizzare un portellone con oblò che soddisfacesse la profondità richiesta di 4.000 metri", fermandosi ad una certificazione di 1300 metri.

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