Naufragio Grecia, confessa uno dei sospetti scafisti. Video smentisce la Guardia costiera

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Uno dei nove uomini fermati - riporta il quotidiano Kathimeriniha ammesso di aver ricevuto dei soldi per lavorare a bordo della nave affondata al largo di Pylos. Gli altri, invece, continuano a respingere le accuse. "Si è trattato di un traffico organizzato che era in preparazione da 40, forse 50 giorni", sostiene un funzionario della Guardia costiera

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Mentre ormai si esauriscono le speranze di trovare altri sopravvissuti al naufragio avvenuto al largo di Pylos, in Grecia, secondo il quotidiano Kathimerini uno dei nove uomini fermati come sospetti scafisti ha confessato il suo coinvolgimento. Gli altri otto, invece, continuano a respingere le accuse di aver costituito un'organizzazione criminale, aver causato il naufragio e aver messo in pericolo la vita delle persone che si trovavano a bordo. E spunta un filmato che smentirebbe quanto riferito dalla Guardia costiera ellenica, secondo la quale i migranti stavano proseguendo mentre rifiutavano i soccorsi. Intanto continuano le ricerche in acque internazionali per individuare eventuali dispersi, con la collaborazione di una fregata della Marina, tre navi costiere e un elicottero della Guardia Costiera.

Guardia costiera: "Si è trattato di un traffico organizzato"

L’uomo che ha confessato ha ammesso di aver ricevuto dei soldi per lavorare a bordo della nave, ma ha negato di essere un "membro chiave" del traffico di migranti. I fermati, che hanno tutti fra i 20 e i 40 anni, sarebbero stati l’equipaggio dell’imbarcazione, ognuno con un ruolo ben distinto. "Si è trattato di un traffico organizzato che era in preparazione da 40, forse 50 giorni", sostiene un funzionario della Guardia costiera.

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Un video confuta la versione della Guardia costiera greca

Intanto un video girato da un membro della prima nave commerciale che si è avvicinata al peschereccio metterebbe in discussione la versione della Guardia costiera greca. Le immagini, diffuse dal sito defenceline.gr, mostrano la nave in quello che sembra essere il momento del tramonto: il mare è calmo e l'imbarcazione sembra essere sostanzialmente ferma. Il meteo, dunque, avrebbe favorito un intervento di salvataggio, mentre la quasi immobilità del mezzo si scontrerebbe con la versione della Guardia costiera secondo la quale i migranti stavano proseguendo mentre rifiutavano i soccorsi. Il portavoce della Guardia costiera Nikos Alexiou, inoltre, aveva negato l'esistenza di immagini precedenti alla tragedia.

Potrebbero esserci 600 vittime

A ormai tre giorni dal naufragio il numero dei sopravvissuti rimane fermo a 104 e quello dei corpi recuperati a 78. Ma secondo diversi testimoni la nave trasportava circa 750 persone: le vittime potrebbero essere quindi circa 600, fra cui un centinaio di bambini che - a quanto si è appreso - si trovavano nella stiva del peschereccio.

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"Il governo non ci aiuta"

Alcuni parenti dei dispersi sono arrivati in Grecia e hanno detto di aver ricevuto scarso supporto da parte del governo di Atene. "Abbiamo molte notizie da Facebook e dalla mia famiglia in Egitto, ma nessuna nelle ultime ore. Io vengo dalla Germania, dove lavoro, e noto che qui il governo non ci aiuta: ieri sono stato cinque ore e ho notato come la lista con i nomi sia sbagliata. La gente ha paura di essere rimpatriata", dice il fratello di un disperso. "Le persone non conoscono la lingua e quindi sbagliano a scrivere il nome: non capisco davvero perché il governo non aiuti queste persone", conclude.

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