Attacco a bambini in Francia, ecco chi è “l’eroe di Annecy”. VIDEO

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Chiara Piotto

Chiara Piotto

Abbiamo incontrato il giovane che si vede nel video dei testimoni rincorrere, con uno zaino in spalla, l’attentatore che ha ferito 4 bambini e 2 adulti l’8 giugno

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"Non mi sento un eroe, penso di aver agito come ogni francese avrebbe fatto e dovrebbe fare. È un caso che io mi sia trovato lì proprio in quel momento. Ciò che è sicuro è che dal momento in cui decidiamo di non piegare più la testa di fronte al male ma al contrario decidiamo di reagire e lottare contro di esso potremo fare delle grandi cose, ciascuno di noi".

Lo abbiamo visto nei video dei testimoni correre dietro l’aggressore armato di coltello nel parco di Annecy, la mattina dell’8 giugno. Non era l’unica persona presente oltre alle vittime, me l’unica che abbia trovato il coraggio di rincorrere un uomo armato e delirante per allontanarlo dei bambini nei passeggini. Henri, 24 anni, neolaureato in Management internazionale, è già un eroe nazionale. E dopo aver significativamente contribuito a confondere e a disperdere l’uomo che ha ferito quattro bambini e due adulti nell’Alta Savoia, è stato ringraziato personalmente dal Presidente francese Macron, in visita nella cittadina venerdì 9 giugno. È proprio il presidente ha chiesto un onore particolare: poter assistere all’inaugurazione della cattedrale di Notre Dame a Parigi a dicembre 2024. 

Il giro delle Cattedrali di Francia 

Già, perché Henri ha una doppia storia. Solo pochi giorni prima dell’aggressione era stato intervistato dalla stampa locale perché aveva deciso di prendersi un anno sabbatico per girare tutta la Francia a piedi, zaino in spalla, per visitare tutte le cattedrali del Paese. Ed è proprio nel corso di questa sua “missione” che si è trovato al parco di Annecy. Al momento giusto.

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Henri a Sky tg24: “Non mi sento un eroe”

“Non mi sento un eroe, credo che ogni francese avrebbe reagito così e dovrebbe farlo”, ha detto ai nostri microfoni prima di partecipare a una messa commemorativa per le vittime (la cui salute è in miglioramento) nella Cattedrale di Annecy, “ma è sicuro che nel momento in cui decidiamo di non piegare la testa di fronte al male, ma di lottarvi contro, possiamo fare tutti i grandi cose, ciascuno di noi”.

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