Il controinterrogatorio si è concentrato sulle rivelazioni datate 2005-2006 del Mirror su un infortunio al principe e la sua visita clandestina in uno strip club. Episodi per cui si ipotizza l'utilizzo di intercettazioni illecite. Il principe è apparso deciso a dar battaglia: l'esito non appare scontato
Coda del controesame con meno fuochi d'artificio di ieri per il principe Harry, secondogenito di re Carlo, tornato stamane sul banco dei testimoni all'Alta Corte di Londra nell'azione legale da lui intentata assieme ad altri vip contro il Mirror Group Newspapers (Mgn), gruppo editoriale titolare del tabloid omonimo, per vicende di presunte, ennesime intercettazioni illegali e violazioni della privacy imputate alla stampa popolare britannica. Vicende risalenti a un periodo compreso fra il 1995 e il 2011, e che vedono per la prima volta un membro della famiglia reale dello status del duca di Sussex apparire in tribunale per testimoniare sotto giuramento.
Più deciso e sicuro rispetto al primo giorno
Harry - tuttora, malgrado lo strappo del 2020 dalla Royal Family e il trasferimento negli Usa con la moglie Meghan, quinto nella linea di successione al trono di suo padre Carlo III dopo il fratello maggiore William e i tre figli di questi - è parso finora più sicuro di sé rispetto a certi momenti del lungo botta e risposta del giorno prima con l'aggressivo avvocato difensore dell'Mgn, Andrew Green: addirittura "deciso, fiducioso e pungente", secondo la Bbc.
Sospette intercettazioni telefoniche da parte dei tabloid
Il controinterrogatorio si è concentrato oggi fra l'altro su episodi come le rivelazioni datate 2005-2006 del Mirror su un infortunio al principe - ora 38enne, all'epoca 20enne - durante il suo addestramento militare; o ancora su una sua visita clandestina giovanile in uno strip club. Rivelazioni attribuite al tempo dal giornale a fantomatiche fonti di palazzo, ma che secondo Harry lui stesso non aveva condiviso con familiari o funzionari quando finirono in prima pagina e la cui pubblicazione si spiegherebbe dunque solo con l'uso di meccanismi illeciti quali le intercettazioni telefoniche, pratica peraltro attribuita già diffusamente in quegli anni ai tabloid in processi relativi ad altre vicende.
Per la stampa Uk il principe non appare sconfitto
In una prima analisi della deposizione, intanto, Dominic Casciani, legal correspondent della Bbc, esprime la sensazione che il duca di Sussex - a cui spetta l'onere della prova, assieme agli altri denuncianti - non abbia prodotto finora una qualche "pistola fumante". Ma abbia corroborato le sue accuse con indizi e argomentazioni che il giudice Timothy Fancourt dovrà vagliare con attenzione. E comunque non appare "in alcun modo" fuori gioco, né sconfitto in partenza sull'esito di questo procediment, come anche nelle crociate legali parallele avviate su sospetti analoghi contro altri giornali popolari scandalistici: dal Sun di Rupert Murdoch al Daily Mail.