La Air Defender 23 si terrà in Germania dal 12 al 24 giugno e coinvolgerà 10mila uomini e 220 velivoli provenienti da 24 nazioni. Gli Stati Uniti da soli invieranno 2mila membri del personale della US Air National Guard e circa 100 aerei per prendere parte alle manovre di addestramento
Sarà la più grande esercitazione militare aerea nella storia della Nato e si terrà in Germania dal 12 al 24 giugno. Si tratta della Air Defender 23, nel corso della quale, 10mila uomini e 220 velivoli provenienti da 24 nazioni risponderanno a un attacco simulato contro un paese membro della NATO. Gli Stati Uniti da soli invieranno 2.000 membri del personale della US Air National Guard e circa 100 aerei per prendere parte alle manovre di addestramento.
Dimostrazione di forza della Nato
"Vogliamo dimostrare l'agilità e la rapidità delle forze aeree come primo soccorritore e mettere in mostra la forza aerea della NATO" ha affermato il tenente generale Ingo Gerhartz, capo dell'aeronautica tedesca. "La dimensione transatlantica – ha poi aggiunto - è una solida prova della coesione e della solidarietà della NATO". Per l’ambasciatrice degli Stati Uniti in Germania Amy Gutmann l’esercitazione sarà “assolutamente impressionante”. "Sarei piuttosto sorpresa – ha aggiunto - se un leader mondiale non prendesse atto di ciò che questo mostra in termini di spirito di questa alleanza, il che significa la forza di questa alleanza".
I Paesi coinvolti
Durante l’esercitazione verrà simulato uno scenario dell'articolo 5 della NATO, vale a dire la difesa collettiva del territorio dell'Alleanza. Dopo l'arrivo e l'allontanamento dei rinforzi statunitensi e di altri aerei alleati in tre hub in Germania (Jagel/Hohn nello Schleswig-Holstein, Wunstorf nella Bassa Sassonia e Lechfeld in Baviera nonché Spangdahlem nella Renania-Palatinato), Volkel nei Paesi Bassi e Čáslav nella Repubblica Ceca, i partecipanti si eserciteranno in operazioni aeree composite (COMAO) in aree di addestramento sopra la Germania e condurranno le missioni di andata e ritorno negli Stati baltici e in Romania. I Paesi coinvolti sono Belgio, Bulgaria, Danimarca, Germania, Estonia, Finlandia, Francia, Italia, Giappone, Croazia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Polonia, Romania, Svezia, Slovenia, Spagna, Repubblica Ceca, Turchia, Ungheria, Regno Unito e Stati Uniti.