
Moza Bint Nasser, sceicca del Qatar che si è fatta notare alle nozze reali giordane: chi è
Dopo il matrimonio del principe ereditario Hussein di Giordania si è tornato a parlare della sceicca qatariota, madre dell’attuale emiro Tamim bin Hamad Al Thani. Considerata una delle donne più eleganti in circolazione, ha un importante ruolo negli investimenti che il Paese compie sia nei suoi confini che all’estero, dove si fa notare anche per l’acquisizione di importanti marchi della moda

Il matrimonio reale in Giordania è stato solo l’ultimo caso. Anche alle nozze del principe ereditario Hussein di Giordania con Rajwa Al Saif, ha brillato Sheikha Moza Bint Nasser, madre di Tamim bin Hamad Al Thani, attuale emiro del Qatar. Considerata una delle donne più eleganti del mondo, la donna ha un ruolo importante non solo a livello politico ma anche nella moda
Giordania, matrimonio del principe ereditario Hussein e di Rajwa. FOTO
GLI OUTFIT – A far parlare sono stati i due abiti scelti dalla reale qatariota, entrambi griffati Valentino (marchio entrato da qualche tempo proprio nel portafoglio di investimenti qatarioti): il primo, per il giorno, comprendeva un cappotto risalente alla collezione haute couture firmata da Valentino Garavani nel 1989, ispirata all’opera dell’architetto viennese Joseph Hoffman. Il secondo invece, studiato per il ricevimento serale, era composto da un abito verde acido della collezione haute couture autunno-inverno 2021
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GLI INVESTIMENTI NEL MONDO DELLA MODA - Appartiene infatti alla famiglia reale del Qatar Mayhoola for Investments, il fondo che nel 2012 ha acquistato Valentino e Balmain nel 2016 ma che ha in portafoglio anche Pal Zileri. Adesso pare che il fondo si stia concentrando sul rilancio della storica griffe italiana Walter Albini. In tutto questo non va dimenticato che la sceicca è anche presidentessa onoraria del Fashion Trust Arabia, fondazione che si occupa della promozione della moda araba
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UNO STILE UNICO – Uno dei suoi stilisti preferiti, il couturier Stéphane Rolland, l’ha definita “la risposta del mondo arabo ad Ava Gardner” e in fondo l’allure è quella: pezzi di ieri e di oggi convivono in uno stile che sia rispettoso delle prescrizioni islamiche, che prevedono ad esempio di coprire il capo, e allo stesso tempo sia moderno e pratico. “Non ho uno stylist perché non troverei nessuno che capisca quello che voglio”, ha dichiarato la sceicca
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LA MODA COME ANTISTRESS – In quel guardaroba, che immaginiamo sconfinato, convivono pezzi d’alta moda di ieri e di oggi. All’appello non manca nessuno tra quelli che hanno fatto la storia, da Chanel a Jean Paul Gaultier, passando per Ferré, Schiaparelli, Dior, solo per fare qualche nome. “Quando sono esausta, mi infilo nel mio armadio e frugo tra i cassetti. Mescolo vestiti, li sistemo”, ha dichiarato una volta

L’INFLUENZA POLITICA – La madre dell’attuale emiro qatariota non è solo moda e bei vestiti: visibile la sua influenza politica sugli affari del Paese durante il regno del marito, Hamad bin Khalifa Al-Thani, dal 1995 al 2013. Sono suoi i consigli che hanno portato la Qatar Investments Authority a investire in Occidente, comprando dai club di calcio alle case di moda e agli hotel, come il Gallia di Milano. “Quando dobbiamo parlare vado nel suo ufficio: io sono pieno di tempo libero, è lei quella sempre occupata”, disse una volta al Time lo stesso Al-Thani

AL JAZEERA – Agli investimenti esteri hanno spesso fatto da contrappeso quelli interni, come Education City, polo di formazione universitaria sorto dal nulla poco fuori Doha; musei; istituti per l’arte e anche ospedali. Il suo fiore all’occhiello è però Al Jaazera, emittente araba da lei voluta nel 1996. In breve tempo l’emittente qatariota diventa un punto di riferimento dell’informazione non solo nel mondo arabo ma mondiale, sebbene abbia anche fornito pretesti ai suoi detrattori per attaccarla

I MODELLI – Durante un’intervista, una delle poche concesse, ha parlato dei suoi riferimenti. “I miei modelli? Sono mio padre, mio marito e il presidente egiziano Nasser (colui che nazionalizzò il Canale di Suez ndr)”. “Nessuna donna?”, le chiese l'intervistatore. “No, nessuna donna”
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