Le forze ucraine hanno ripreso dalle forze russe territori a nord e a sud di Bakhmut, mentre le truppe di Mosca stanno continuando ad avanzare. Lo ha riferito la viceministra della Difesa ucraina, Hanna Malyar, confermando che "il nemico sta distruggendo completamente la città con l'artiglieria". Kirill Budanov, capo degli 007 ucraini, ha ammesso che i servizi di Kiev sono responsabili di uccisioni di persone del mondo dei media russi. Meloni a Reykjavik: "Se l'Ucraina fosse caduta il mondo sarebbe più insicuro"
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"Conosco l'esercito ucraino, e conosco anche l'esercito russo, e non ho alcun dubbio sul fatto che quello sarà il risultato finale della campagna offensiva. Ma è impossibile stabilire con certezza come si svolgerà. Possiamo dare per scontato che si tratterà di un difficile scontro. Metterà duramente alla prova la forza ucraina da poco assemblata - scrive - Provocherà molte tragiche perdite e feriti su entrambi i fronti, metterà sotto pressione la volontà del presidente russo Vladimir Putin".
"Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky - prosegue il generale - dovrà anche prepararsi a ciò che accade dopo queste battaglie iniziali. I civili ucraini dei territori occupati avranno bisogno di assistenza umanitaria. Saranno necessarie massicce operazioni di sminamento, perché i russi hanno sparso mine e munizioni a grappolo nei campi in vista della controffensiva. Si dovrà ricostruire l'infrastruttura distrutta in maniera criminale. la Banca Mondiale ha stimato l'attuale costo di ricostruzione in circa 411 miliardi di dollari e il costo finale sarà certamente molto più alto".
Cremlino, una fake news il divieto di dimettersi ai funzionari
Il Cremlino definisce "fake news" le notizie secondo cui agli alti funzionari è vietato lasciare il proprio posto fino alla fine dell'operazione militare speciale. Lo riporta la Tass. Ieri la testata investigativa iStories citando proprie fonti in un articolo ripreso anche dal Moscow Times, ha scritto che agli alti funzionari russi sarebbe stato informalmente proibito di dimettersi durante la guerra in Ucraina e alcuni sarebbero stati minacciati di ripercussioni penali nel caso in cui lo facessero.
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Pushilin, che ha definito la situazione "tesa", ha sottolineato che le forze russe "continuano ad avanzare" man mano che vengono inviati rinforzi. "Vediamo che la situazione è complicata a Bakhmut", ha aggiunto, "ma le truppe russe sono riuscite a rafforzarsi, quindi la situazione dovrebbe stabilizzarsi, anche se ancora non è possibile parlare di svolta".
Ifo, Paesi Nato aumentano lentamente spesa per la difesa
La Germania si colloca così al 17° posto su 30 Paesi della Nato, oltre al Paese candidato Svezia. "In termini assoluti, quest'anno la Germania non raggiungerà l'obiettivo del 2% per 17 miliardi di euro. Si tratta del deficit maggiore tra tutti i Paesi", afferma Florian Dorn, ricercatore dell'Ifo. Esclusi gli Stati Uniti, i Paesi della Nato spenderanno in media l'1,8% della loro produzione economica per la difesa nel 2023. Includendo gli Stati Uniti, la cifra è del 2,6%. Il tutto per una spesa totale di 1.200 miliardi di euro.
Nel 2023, la Polonia, vicina dell'Ucraina, farà il salto più grande in relazione alla produzione economica. Il Paese ha quasi raddoppiato la sua quota rispetto al 2021, passando dal 2,2% al 4,3%. Si tratta di circa 17 miliardi di euro in più rispetto all'obiettivo del 2% della produzione economica. Con il 3,3%, gli Stati Uniti sono al secondo posto in termini di spesa, seguiti dalla Grecia (3,1%) e dai Paesi baltici Estonia (2,9%) e Lituania (2,6%). Il nuovo membro Finlandia spende il 2,4%. Le potenze nucleari Regno Unito (2,2%, meno 0,1) e Francia (1,9%, invariato) sono vicine al raggiungimento dell'obiettivo. Per questi calcoli, i bilanci attuali dei membri della Nato sono stati convertiti secondo un approccio sistematico e poi rapportati alla produzione economica prevista, basata sulle previsioni di crescita del Fondo Monetario Internazionale per il 2023.