Elezioni in Turchia, Erdogan: "Se perdo considereremo legittimo qualsiasi risultato"

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Durante un'intervista televisiva il presidente turco ha risposto a una giornalista che gli chiedeva cosa avrebbe fatto in caso di sconfitta alle elezioni del 14 maggio

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Alla vigilia delle elezioni in Turchia, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha affermato che "faremo ciò che la democrazia ci chiede, considereremo legittimo qualsiasi risultato esca dalle urne" (LE ELEZIONI IN TURCHIA).

Le parole di Erdogan

Durante un'intervista trasmessa in diretta dalla stragrande maggioranza dei canali televisivi turchi, il presidente ha risposto a una giornalista che gli chiedeva cosa avrebbe fatto in caso di sconfitta alle urne dicendo che "siamo arrivati al potere in modo democratico. Se la mia nazione decide in modo diverso faremo ciò che la democrazia ci chiede, considereremo legittimo qualsiasi risultato esca dalle urne".

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La chiusura della campagna elettorale

Erdogan chiuderà la campagna partecipando alla preghiera del tramonto (maghrib) a Santa Sofia, il monumentale edificio di Istanbul che il leader turco ha voluto riconvertire in moschea nel 2020. Lo ha reso noto il quotidiano Sabah. Costruita dall'imperatore Giustiniano nel VI secolo, Santa Sofia è stata per 916 anni una chiesa cristiana per poi essere convertita in moschea nel 1453 in seguito alla conquista ottomana di Costantinopoli. Nel 1931, dopo la fondazione della Repubblica laica di Turchia da parte di Mustafa Kemal Ataturk, l'edificio divenne un museo ma nel 2020 Erdogan decise di riconvertirla in moschea, riaprendola alla preghiera islamica.

Arrestato sondaggista

Nel frattempo Kemal Ozkiraz, fondatore dell'istituto di sondaggi Avrasya che ha previsto una sconfitta alle elezioni di Erdogan, è stato messo in custodia ad Ankara. Lo ha annunciato su Twitter lo stesso Ozkiraz. L'ultimo sondaggio pubblicato dalla sua compagnia Avrasya mostra l'attuale capo di Stato turco fermo al 44,2% e prevede una vittoria al primo turno del leader delle opposizioni Kemal Kilicdaroglu con il 51,3% dei consensi.

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Le elezioni

Domani in Turchia si terranno le elezioni presidenziali e parlamentari. Per quanto riguarda il Parlamento turco, gli elettori saranno chiamati a rinnovare i 600 membri della Grande Assemblea Nazionale Turca, ma gli occhi degli osservatori nazionali e internazionali sono puntati per la sfida alla presidenza. Erdogan, leader del Partito della Giustizia e dello Sviluppo - in carica dal 2014 ma di fatto al potere dal 2003, quando assunse la carica di primo ministro - cerca la rielezione fino al 2028. Contro di lui corre Kemal Kilicdaroglu, leader del Partito popolare repubblicano e a capo della coalizione dell’Alleanza della nazione, in quelle che appaiono essere le più difficili elezioni per Erdogan nei suoi vent’anni al potere. 

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