Le forze israeliane hanno distrutto alcuni lanciarazzi. L'attacco è stato effettuato nell'ambito della operazione 'Scudo e Freccia' entrata nel suo quarto giorno. Si muove la diplomazia internazionale per una tregua
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Dopo una notte di calma, le forze della Difesa israeliana (Idf) hanno condotto nuovi raid aerei contro avamposti della Jihad Islamica nella Striscia di Gaza, distruggendo alcuni lanciarazzi. L'attacco è stato effettuato nell'ambito della operazione 'Scudo e Freccia' entrata nel suo quarto giorno. Si abbassa quindi la speranza, circolata nelle scorse ore, di arrivare a una tregua concreta. E riprendono anche i lanci di razzi dalla Striscia. Lo Stato ebraico aveva registrato ieri il suo primo morto, un civile ucciso da un razzo mentre era in casa. Altre cinque persone sono rimaste ferite. Nel Sud del Paese, l'area più colpita da razzi e colpi di mortaio, i feriti sono stati nove. A Gaza, dall'inizio delle ostilità, si registrano 28 tra miliziani della Jihad islamica e civili, comprese donne e minori.
I negoziati
Fonti palestinesi dopo la notte tranquilla, avevano riferito che c'era "ottimismo" tra i mediatori - Egitto, Onu e Qatar - per un accordo per un cessate il fuoco "simultaneo e reciproco", anche se avevano aggiunto che si tratta di negoziati "molto difficili". Poi però sono ripresi i raid israeliani. I comandanti militari della Jihad sono l'obiettivo dichiarato dall'esercito israeliano in quanto ritenuti responsabili degli oltre 100 razzi sparati su Israele a inizio maggio dopo la morte in carcere, in sciopero della fame, del leader della fazione Khader Adnan.