Lunedì sera il dibattimento si è concluso con le arringhe dei rispettivi difensori. Joe Tacopina, l'avvocato del tycoon, ha sostenuto che la versione della donna non è credibile
Il verdetto potrebbe arrivare a breve. Si aprirà oggi, infatti, la Camera di consiglio per la giuria del processo civile a New York in cui Donald Trump è accusato dalla scrittrice Jean Carroll di averla stuprata nei camerini di un grande magazzino nel 1996 e di averla diffamata per aver negato l'episodio dandole della bugiarda. Lunedì sera il dibattimento si è concluso con le arringhe dei rispettivi difensori. Joe Tacopina, l'avvocato del tycoon, ha sostenuto che la versione della donna non è credibile. Roberta Kaplan, l'avvocata della scrittrice, ha invece definito Trump un "bugiardo abituale" che ha "testimoniato contro se stesso", affermando che Carroll non era il suo "tipo", salvo confonderla poi con l'ex moglie Marla Maples, e rivelando come tratta le donne nel famigerato audio in cui si vanta di poter baciare e palpare le donne senza il loro consenso.
Trump non si è difeso
Gli avvocati di Carroll e Trump hanno archiviato i rispettivi casi giovedì scorso. Il team legale di Carroll ha coinvolto 11 testimoni nel caso, inclusa la stessa scrittrice, per sette giorni di processo. Trump non si è difeso e alla fine ha scelto di non testimoniare, come era suo diritto. Kaplan ha stigmatizzato sul fatto che Trump non ha partecipato al processo: “Non si è nemmeno preso la briga di presentarsi qui di persona”.