Imran Khan, arrestato l'ex premier del Pakistan. Disordini nel Paese

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L'uomo è stato fermato dalla polizia mentre era in un tribunale di Islamabad per uno dei numerosi casi contro di lui. Centinaia di sostenitori sono scesi in piazza per protestare. Lanciati cannoni ad acqua e gas lacrimogeni da parte della polizia in diversi punti del Paese. Sospesi Internet e social media. In tre grandi città interrotta anche la telefonia mobile

 

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L'ex primo ministro pakistano Imran Khan è stato arrestato per danno ai fondi dello Stato. Lo ha dichiarato il ministro degli Interni Rana Sanaullah riferendosi alle accuse di corruzione che pesano sul leader del Pakistan Tehreek-e-Insaf (Pti). L’arresto è avvenuto, fa sapere la polizia, mentre Khan compariva in un tribunale di Islamabad in uno dei numerosi casi contro di lui, da quando è stato estromesso dal potere nell'aprile 2022.

 

Il fondo al-Qadir

L'ex premier oggi è comparso davanti al giudice del tribunale di Islamabad per un'udienza del procedimento in cui è accusato di istigazione all'ammutinamento e alla violenza nei confronti del leader del partito politico avversario. Khan è però stato arrestato in tribunale dal National Accountability Bureau (Nab) nell'ambito di un altro caso, quello di corruzione legato all'Al-Qadir Trust. L'ispettore generale Akbar Nasir Khan ha spiegato che l'arresto è avvenuto in relazione al fondo al-Qadir che vede coinvolti Imran Khan, sua moglie Bushra Bibi e i loro stretti collaboratori Zulfiqar Bukhari e Babar Awan. Sono tutti indagati in un'inchiesta relativa a un accordo tra l'allora governo Pti e il magnate immobiliare pachistano Malik Riaz. Sono anche accusati di aver ottenuto indebitamente i terreni per fondare l'università Al-Quadir. Il mandato di cattura risale al primo maggio.

 

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Disordini a Islamabad dopo l'arresto di Imran Khan

L'ex primo ministro pakistano Imran Khan è stato arrestato dai Rangers davanti all'Alta Corte di Islamabad e portato al suo interno. “Lo stanno torturando e lo stanno picchiando” ha detto in un videomessaggio su Twitter la leader del Pti Musarrat Cheema. I fiunzionari del partito hanno invitato tutto il Pakistan a manifestare in piazza contro l’arresto. Nel frattempo la polizia ha emanato un ordine che vieta le riunioni di più di quattro persone. Ma nessuno lo ha rispettato. Le tv locali mostrano scene di caos fuori dal tribunale, mentre continuano gli scontri tra centinaia di sostenitorri di Khan e gli agenti di sicurezza. Lanciati cannoni ad acqua e gas lacrimogeni contro i manifestanti in diversi punti del Paese. Nel tentativo di riportare sotto controllo i disordini e le proteste, il governo del Pakistan ha sospeso Internet e i social media su tutto il territorio nazionale. Nelle maggiori città - scrive il sito di The Nation - la Rete non funziona più, mentre nei distretti di alcune grandi maggiori città, come Lahore, Rawalpindi e Islamabad, sono sospesi anche i servizi di telefonia mobile. L'Autorità delle telecomunicazioni pachistana, su raccomandazione del ministero dell'Interno, ha bloccato ovunque Twitter, YouTube, Facebook, e WhatsApp, scrive The Nation.

 

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