La Russia si prepara alla parata del 9 maggio per il Giorno della Vittoria. FOTO
C'è tensione per la tenuta della sicurezza in occasione delle celebrazioni per ricordare la sconfitta della Germania nazista. L'evento, da sempre strumento di propaganda per Putin, quest'anno è stato annullato in decine di città. Nella Capitale non si terrà la marcia del Reggimento Immortale. I recenti eventi - il presunto attacco con droni su cui ancora restano diverse ombre e l'attentato allo scrittore Prilepin - hanno alzato le preoccupazioni
C’è tensione in Russia per la tradizionale parata del 9 maggio. Domani si celebra il Giorno della Vittoria, in ricordo della sconfitta della Germania nazista e la fine della Seconda guerra mondiale. Ma gli eventi più recenti – dall’attacco con droni sventato al Cremlino all’attentato allo scrittore nazionalista Zakhar Prilepin – stanno facendo crescere la preoccupazione che possa succedere qualcosa proprio durante i festeggiamenti. In foto: i preparativi per la parata, Mosca
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L’evento, per Putin, è da sempre occasione di propaganda e di promozione dei valori nazionalisti e dello spirito di sacrificio delle forze armate russe. Lo è ancora di più adesso, mentre la guerra in Ucraina – a quasi 15 mesi dall’inizio dell’invasione - continua ad andare avanti senza le grandi vittorie che Mosca sperava di ottenere
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La grande parata, come ogni anno, si terrà nel cuore di Mosca, la piazza Rossa. E se nella Capitale i preparativi e le prove generali vanno avanti da giorni, in altre località i festeggiamenti sono già stati cancellati o posticipati, proprio sulla scia di preoccupazioni circa un possibile attacco da parte di sabotatori ucraini. Al momento, sarebbero circa 21 le città che hanno deciso di annullare del tutto gli eventi in programma, come riportano alcuni media russi indipendenti, tra cui Verstka e Meduza
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I funzionari di alcune città, tra cui Kaluga, Ryazan, Oryol, Saratov, Lipetsk, Yelets e Tyumen, hanno spiegato di voler rinunciare alle celebrazioni per "problemi di sicurezza". Anche le autorità di Pskov e Velikiye Luki hanno dato la stessa motivazione, preoccupati per i "partecipanti alle operazioni militari speciali". Le autorità di Kursk hanno annunciato che la parata della città sarebbe stata annullata "alla luce della situazione attuale". Le autorità di Bryansk, Krasnodar e Sochi non hanno invece dato spiegazioni per le cancellazioni
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Ai timori per la sicurezza si aggiunge poi il fatto che una buona parte del personale militare alle dipendenze del Cremlino non potrà presidiare gli eventi di festa. Molti soldati si trovano infatti a combattere in Ucraina e le operazioni di sorveglianza sulle celebrazioni sono così più difficili
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A Mosca, comunque, la sfilata dovrebbe svolgersi secondo i programmi. Il ministro della Difesa Serghei Shoigu ha annunciato che vi parteciperanno oltre 10mila persone e che saranno coinvolti 125 tipi di armi. Intanto è stato disposto il divieto del volo di droni in tutto lo spazio aereo di Mosca (così come San Pietroburgo e a Ekaterinburg, nella zona degli Urali). Nella Capitale è già in vigore anche un blocco dei dati Gps, lamentato negli scorsi giorni da molti automobilisti che hanno visto diventare inutilizzabili i navigatori
Cancellata invece la marcia del Reggimento ImmortalE, che si tiene a Mosca ogni anno dopo la più grande parata, con i discendenti di coloro che hanno combattuto contro il Terzo Reich che sfilano portando le fotografie dei parenti. "Quando si ha a che fare con uno Stato che di fatto sponsorizza il terrorismo, è meglio adottare precauzioni", ha detto Peskov, riferendosi all'Ucraina
In città si cerca però di mantenere la calma. Enormi stendardi rossi, il colore delle forze armate, sono sbucati ovunque, insieme a immagini di San Giorgio, protettore di Mosca e dei soldati, e a fotografie d'epoca che occhieggiano dalle vetrine di molti negozi con la scritta 'Pobieda', vittoria. Ci sono poi strisce gialle e nere, come quelle dei nastrini delle medaglie appuntate al petto dei reduci eroi
La settimana scorsa, Mosca ha fatto sapere di aver neutralizzato due droni che – a suo dire – avrebbero avuto il compito di attaccare Putin. Intercettati mentre ormai volavano già sopra il Cremlino, sono stati fatti esplodere. È poi partito il solito scambio reciproco di accuse tra Russia e Ucraina
Mosca ha subito accusato Kiev per l’attentato e ha minacciato ritorsioni. L’Ucraina ha immediatamente negato: si tratterebbe di un’operazione escogitata dalla stessa Federazione russa per giustificare nuove e pesanti offensive. Anche secondo alcuni commentatori la spiegazione potrebbe essere questa. Mara Morini, senior fellow del Centro studi Geopolitica.info e docente di Politics of Eastern Europe all'Università di Genova, parla di "una false flag, ovvero un'operazione organizzata dall'apparato russo per far ricadere la colpa su qualcun altro"
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha poi detto che in realtà "alcune decisioni" - come la scelta di attaccare il Cremlino con droni - "non sono prese a Kiev ma a Washington" e l'Ucraina "fa quello che le viene detto di fare". E ha aggiunto: "È molto importante che Washington capisca che noi sappiamo questo e si renda conto di quanto sia pericoloso un tale coinvolgimento diretto nel conflitto"
Ci sono anche altre ipotesi. L'analista militare ucraino Oleg Zhdanov, scrive Unian, ha riferito che secondo alcuni testimoni oculari i droni lanciati sul Cremlino sarebbero arrivati da via Ordynska, cioè da est di Mosca: se fossero arrivati dal territorio ucraino sarebbero stati lanciati da ovest. Secondo l'esperto, l'opposizione russa potrebbe essere coinvolta in questo incidente, ma potrebbe anche essere una messa in scena voluta dal presidente russo e dal suo entourage per evitare di partecipare alla parata del 9 maggio per timore di essere attaccato
Mosca, pochi giorni dopo il presunto attacco, ha poi affermato di avere sventato un nuovo attacco ucraino nel cuore della Russia: un bombardamento con velivoli senza pilota kamikaze imbottiti di esplosivo in viaggio verso una base a oltre 700 chilometri in profondità nel territorio russo che ospita aerei radar russi, gli A-50
E ancora, a esacerbare la sensazione di insicurezza è stato anche l’attentato contro Zakhar Prilepin, intellettuale tra i sostenitori più in vista dell'intervento in Ucraina. Un ordigno esplosivo ha semidistrutto la sua macchina, uccidendo il suo autista e la sua guardia del corpo. Ferito e operato alle gambe, lo scrittore adesso si è risvegliato dal coma farmacologico e "sta bene, considerata la situazione", ha detto la sua portavoce. Il sospettato, fanno sapere gli investigatori, avrebbe confessato di avere agito su ordine dei servizi segreti di Kiev
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