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Cisgiordania, tre palestinesi uccisi negli scontri con l'esercito israeliano

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L'esercito di Tel Aviv specifica che a essere uccisi sono stati due terroristi di Hamas e il loro complice in un'un operativo di alto livello. "Chi ci attacca ne pagherà il prezzo", dichiara il premier Benyamin Netanyahu, mentre il leader dell'Anp chiede alla comunità internazionale di "ritenere Israele responsabile dei suoi orribili crimini"




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L'esercito israeliano ha confermato l'uccisione di tre miliziani palestinesi durante un'operazione a Nablus in Cisgiordania. Si tratta di due sospetti, Hasan Katnani e Maad Masri, presunti esponenti di Hamas accusati di aver ucciso una donna e le sue due figlie in un attentato compiuto il mese scorso in Cisgiordania. Il terzo uomo, identificato come Ibrahim Hura, aveva offerto ai due terroristi un rifugio per nascondersi. L'esercito ha reso noto di aver effettuato l'operazione in collaborazione con lo Shin Bet e la polizia israeliana dopo "un significativo sforzo a livello operativo e di intelligence". Il ministero della Salute palestinese ha confermato su Facebook la morte delle tre persone colpite da arma da fuoco negli scontri.  

Uccisi i presunti responsabili attacco Efrat

 

“Gli assassini di Leah, Maia e Rina Dee sono stati uccisi in scontri a fuoco con le forze di sicurezza israeliane a Nablus” ha dichiarato in un comunicato lo Shin Beth, il servizio di sicurezza interna israeliano. Nell'attacco del 7 aprile Lucy Dee e le sue figlie Maia e Rina erano state uccise dai colpi di arma da fuoco sparati contro la loro auto, vicino all'insediamento di Efrat, nella Valle del Giordano. Le due figlie erano morte sul colpo, la madre pochi giorni più tardi. “Inoltre Ibrahim Hura, un alto funzionario che ha aiutato i due terroristi, è stato ucciso. Nell'appartamento sono stati trovati due fucili M-16 e un AK-47" conclude il comunicato.  

 

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 Netanyahu: “Chi ci attacca paga un prezzo”

       

"Questa mattina abbiamo regolato i conti con gli assassini di Lucy, Maya e Rina Dee". Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu aggiungendo: "il nostro messaggio a coloro che ci danneggiano, e a coloro che vogliono farci del male, è che ci voglia un giorno, una settimana o un mese, potete essere certi che regoleremo i conti con voi. Non importa dove cerchi di nasconderti: ti troveremo". Poi conclude: "Chi ci attacca ne pagherà il prezzo".

 

 

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 Il premier Mohammad Shtayyeh ha condannato l'uccisione di 3 palestinesi a Nablus accusando il governo israeliano di essere "responsabile dei suoi orribili crimini e delle continue violazioni contro il popolo palestinese".  Poi ha aggiunto: "I crimini israeliani non si fermano finché non ricominciano in modo più terrificante e mortale, prendendo di mira bambini, donne e anziani".

 

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