Calcutta, sfratto dalla casa paterna per il Nobel indiano Amartya Sen

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In febbraio Mamata Banerjee, la governatrice dello stato, si è schierata con Sen e gli ha consegnato un documento che conferma il diritto alla piena proprietà della casa e del terreno circostante, ereditato dal Nobel alla morte dei genitori

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A 89 anni è stato accusato di occupare illegalmente la casa costruita dal padre. La singolare disavventura vede come protagonista il Nobel indiano per l’economia Amartya Sen che rischia di essere sfrattato dalla villa a due piani che si trova all’interno del campus della Visva Bharati, l'Università di Calcutta dove era docente. Lo scorso gennaio l'economista ha ricevuto una notifica di sfratto dall'amministrazione dell’Ateneo, l'ultima delle quali minaccia di diventare esecutiva il 6 maggio. 

Lo sfratto

Lo sfratto notificato mostra evidenti connotazioni politiche. In febbraio Mamata Banerjee, la governatrice dello stato, si è schierata con Sen e gli ha consegnato un documento che conferma il diritto alla piena proprietà della casa e del terreno circostante, ereditato dal Nobel alla morte dei genitori. Molti descrivono la vicenda come un palese tentativo di Delhi per umiliare, attraverso l'Università, l'economista di fama globale che non risparmia critiche decise e puntuali al governo Modi. La Banerjee, nel frattempo, ha messo la villa di Sen sotto la protezione del suo governo e l'ha fatta circondare dalla Polizia.

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